Innovazione, tecnologia e intelligenza artificiale, ma anche carenza di medici e infermieri, autonomia differenziata e coperte troppo corte. Questi i temi della seconda edizione dell’Healthcare innovation forum. Ecco chi c’era e cosa si è detto
“L’innovazione è fondamentale, così come la digitalizzazione. Ma è inutile parlare di apparecchiature prima di affrontare altro tipo di innovazione, quello dell’organizzazione del lavoro di tutti i professionisti del campo sanitario. Se non si parte da questo possiamo avere tutte le macchine del mondo, ma non andiamo da nessuna parte”. Esordisce così Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto superiore di sanità, alla seconda edizione dell’Healthcare innovation forum.
MEDICI E INFERMIERI, SITUAZIONE DRAMMATICA
E di professioni sanitarie ha parlato anche Francesco Zaffini, presidente della commissione Affari sociali del Senato. “Il quadro è drammatico, ci sono pochi professionisti e sono utilizzati male. Mancano medici e infermieri che sostituiscano i pensionati”, spiega. Ma, aggiunge, con una stoccata netta ai governi precedenti “non sarebbe stato difficile valutarlo con sufficiente anticipo”.
ZAFFINI (FDI): MENO RISORSE DAI GOVERNI PRECEDENTI
E sempre alle amministrazioni precedenti si rivolge Zaffini quando ricorda: “Gli altri governi mettevano molte meno risorse per il personale sanitario e prendevano gli applausi, noi mettiamo 2 miliardi e 400 milioni e ci dicono che tagliamo le risorse alla sanità”. “È chiaro che la coperta è quella e non abbiamo risorse infinite”, aggiunge “ma alla fine le risorse messe a regime saranno superiori”.
CIOCCHETTI (FDI): AUTONOMIA DIFFERENZIATA MEGLIO DEL TITOLO V
A fargli eco, Luciano Ciocchetti, vice presidente della commissione Affari sociali della Camera, secondo cui negli anni non si è stati in grado di fare “programmazione”. Per poi concentrarsi poi sulla questione dell’autonomia differenziata, tema caldo anche se non soprattutto per quanto riguarda la salute: “La sanità è in qualche modo già oltre la legge dell’autonomia. Il testo che esce dal Senato pone una serie di paletti molto più forti di quelli previsti dal titolo V della Costituzione”, ha spiegato. “Fa in modo di verificare che i servizi minimi siano garantiti davvero su tutto il territorio nazionale e alle stesse condizioni, cosa che oggi non avviene”, ha aggiunto. Sul punto si sofferma anche Zaffini: “Viviamo in una realtà distopica: chi nasce in Calabria vive quattro anni in meno di chi nasce in Lombardia”. Che aggiunge qualcosa sui dettagli tecnici della riforma: “L’obiettivo è incentivare le Regioni ad adottare modelli organizzativi di controllo della spesa e del rapporto tra investimenti e risultati. Vogliamo partire, però, da un principio di premialità e non di penalizzazione”, ha aggiunto.
BELLANTONE: “BASTA FAR WEST”
Ma ad evidenziare tutti i punti su cui urge intervenire è proprio Bellantone, secondo cui bisogna superare il “Far west, la giungla che c’è adesso”. “Non possiamo accettare – ha riferito con fermezza – che i pazienti entrino nelle strutture senza garantire la loro efficacia e non possiamo stupirci delle liste d’attesa enormi finché non faremo in modo che tutti gli ospedali seguano le linee guida condivise”, ha sancito. E qui intervengono, come ha ricordato il presidente dell’Iss, proprio “il ministero e l’Istituto superiore di sanità”, che si occuperanno congiuntamente della “elaborazione delle linee guida delle buone pratiche” e che si impegneranno affinché vengano “propagandate e utilizzate”.
SANITÀ E SPOIL SYSTEM, UN LEGAME DA SPEZZARE
“Il valore della sanità è stato deprezzato”, ha aggiunto Bellantone, facendo un riferimento chiaro al legame fra amministrazione politica e dirigenza delle strutture ospedaliere: “I dirigenti non possono più essere soggetti allo spoil system”, ha dichiarato. “È impensabile che un Dg venga rimosso perché cambiano i vertici della Regione. I direttori hanno degli obiettivi e devono restare in sella e anche ben coccolati finché fanno il proprio lavoro, così come devono essere sottoposti a una rigida valutazione quando non meritano di avere nelle loro mani vita di tante persone”.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E HTA
Ma i temi affrontati in occasione del forum sono stati molti altri, dalla telemedicina al fascicolo sanitario elettronico, dalla terapia domiciliare all’edilizia sanitaria sino all’intelligenza artificiale, “uno degli argomenti cruciali del G7 a presidenza italiana”, ha ricordato Ciocchetti, secondo cui “se usata con etica nel campo della sanità può rappresentare una grandissima opportunità”. Così come, l’HTA, i cui modelli secondo Zaffini “devono essere rapidamente adottati dal nostro Ssn e anche in tempi rapidi, mentre finora non abbiamo fatto niente in tal senso”.