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Meloni e il rischio di puntare sugli elettori duri e puri. L’analisi di Cangini

Come tutti i leader del momento, anche Meloni affronta le elezioni rivolgendosi quasi esclusivamente alla propria base elettorale tradizionale. Ma la sua base elettorale è naturalmente disorientata da scelte di governo imposte da una visione realista che mal si concilia con le posture identitarie degli anni trascorsi all’opposizione. Non è detto che la resistenza a cambiare narrazione politica puntando all’elettorato mediano sia una scelta lungimirante…

La fuga notizie dalla Procura nazionale antimafia è un fatto oggettivamente grave. Grave e dai contorni ancora indefiniti. È opinione diffusa che Giorgia Meloni e i leader del centrodestra soffino con particolare enfasi sulla fiamma ancora alta di quel falò con intenti politici contingenti: far dimenticare la sconfitta in Sardegna e soprattutto mobilitare la propria base elettorale in vista delle regionali di domenica in Abruzzo e, in prospettiva, delle europee di giugno. Così fosse, è probabile si tratti di una speranza mal riposta. Nella percezione, sbagliata, dei più, la vicenda riguarda infatti il ceto politico in quanto tale più del diritto del singolo cittadino ad uno Stato che ne tuteli le libertà e la privacy.

È invece possibile che il presidente del Consiglio abbia sottovalutato la reale portata della foto scattata a Washington in cui si vede il presidente americano Biden baciarle con fare paternalistico la testa. Due le ragioni: esiste una quota non irrilevante di elettorato di destra animata da un forte antiamericanismo; esiste una quota non irrilevante di elettori del centrodestra che in Joe Biden non vedono il presidente degli Stati Uniti d’America, ma, in quanto democratico, semplicemente un avversario politico.

Non è un caso che il primo ad utilizzare con intenti critici quella foto sia stato Gianni Alemanno. “Mamma mia…”, il lapidario commento su X dell’aspirante leader di una destra dura e pura (cioè anticapitalista, antiamericana, antieuropea ed antisionista). Commenti ben più coloriti, ma ispirati da analogo sentire, sono comparsi in diverse chat di elettori ex missini, dando voce ad un sentimento diffuso oltreoceano nel mondo trumpiano. L’emittente Fox News ha qualificato Giorgia Meloni “la cocca di Biden”, sostenendo che la sua plastica sintonia con il presidente statunitense uscente abbia fatto “infuriare la base” elettorale di Fratelli d’Italia (“non la voteremo più”). Con l’evidente intento di tirare la volata a Matteo Salvini, nel dibattito è rispuntato anche il vecchio Steve Bannon. “Giorgia Meloni sta giocando il gioco di Bruxelles e della Nato… I suoi più grandi sostenitori sono molto delusi”, ha detto l’ideologo trumpiano.

Come tutti i leader del momento, anche a Giorgia Meloni affronta le elezioni rivolgendosi quasi esclusivamente alla propria base elettorale tradizionale. Ma la base elettorale di Giorgia Meloni è naturalmente disorientata da scelte di governo imposte da una visione realista che mal si concilia con le posture identitarie degli anni trascorsi all’opposizione. Non è detto che la resistenza a cambiare narrazione politica puntando all’elettorato mediano sia una scelta lungimirante.



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