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Cnel e ministero del Lavoro ricordano Marco Biagi (e firmano un accordo)

Obiettivo dell’accordo, la reciproca promozione e ottimizzazione delle rispettive competenze. “Valorizzare il ruolo di accompagnamento che il Cnel può avere nei confronti delle istituzioni”, ha commentato la ministra del Lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone

Cambiamenti demografici e centralità della salute e del benessere dei lavoratori. È questo il tema del convegno organizzato presso la sede del Cnel in ricordo di Marco Biagi, a 22 anni dalla sua scomparsa. “Tra i principi fondamentali c’è quello di lavorare insieme contro il terrorismo, grande nemico della democrazia”, ha detto Renato Brunetta, presidente del Cnel, che ha dato l’avvio ai lavori. “Per un’Europa libera e democratica è necessario il confronto idee, il dialogo sociale e la coesione”, ha sancito ricordando Marco Biagi.

DIALOGO, SALUTE, SICUREZZA

Dialogo fondamentale anche per Marina Calderone, ministra del Lavoro e delle politiche sociali, che ha chiuso il convegno offrendo ai presenti un’attenta disamina di tutte le politiche utili per il benessere dei lavoratori. “Salute e sicurezza sul lavoro sono temi centrali”, ha suggerito la ministra, secondo cui “questi non possono essere confinati all’interno di un contesto ristretto, ma devono riguardare tutte le nostre azioni”. “Preservare la salute e la sicurezza delle persone può e deve avere un’accezione molto più ampia, intesa come vita sicura”, ha concluso Calderone.

PROTOCOLLO INTERISTITUZIONALE

Ed è proprio in occasione dell’appuntamento che Marina Calderone e Renato Brunetta hanno siglato un accordo interistituzionale, volto a promuovere e ottimizzare in maniera sistematica le rispettive competenze. Oltre ai temi principali, quali politiche di integrazione della popolazione immigrata, programmazione dei flussi, gestione e al monitoraggio delle quote di ingresso dei lavoratori stranieri e cooperazione bilaterale con i Paesi d’origine, l’accordo prevede infatti la collaborazione anche per ulteriori aree ed ambiti tematici di comune interesse in materia di lavoro e politiche sociali, nonché del terzo settore. Intesa firmata anche per “valorizzare il ruolo di accompagnamento che il Cnel può avere confronti delle istituzioni in quanto strumento e recettore di analisi e proposte di chi rappresenta la società civile”, ha commentato la ministra.

CURA OLISTICA DEL LAVORATORE

Ma ad anticipare il tema della cura olistica, poi ripreso da Calderone, è Maurizio Sacconi, presidente dell’Associazione Amici di Marco Biagi già ministro del Lavoro. Che oltre a ricordare Biagi, ha sottolineato l’importanza di un’attenzione al lavoratore che non si limiti ai rischi generali e specifici legati all’ambiente di lavoro, ma che punti a una visione olistica alla salute della persona, in accezione ampia. Anche in un’ottica di sostenibilità della cura. In una logica, come ha detto ricordato Emanuele Dagnino, ricercatore presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, “win win”, che produce “risultati positivi per tutti gli attori coinvolti”. E che ha proposto una rilettura di alcuni testi di Biagi sottolineandone l’attualità nonostante gli anni trascorsi, senza dimenticare di citare l’importanza degli investimenti in salute, “che non possono essere visti come un costo”.

L’ESEMPIO DI ENI

E un esempio di logica win win è stato portato da Simone Mortara, responsabile del centro di competenza salute globale di Eni. Secondo cui la “sinergia fra pubblico e privato” è cruciale per il perseguimento del benessere dei lavoratori. Benessere che oltre alla “pura medicina del lavoro”, passa per una serie di concetti che girano intorno a una cultura della salute: “Promozione, prevenzione, programmi dedicati, salute mentale, presenza medici di del lavoro ma anche per emergenze e urgenze” sul workplace.

INVECCHIAMENTO DEI LAVORATORI

Giovanna Spatari, presidente Siml, si è invece concentrata su quei cambiamenti citati poi dalla ministra Calderone, dalle tecnologie al telelavoro “che dovrà essere sempre più presente”. E che si è soffermata poi sull’invecchiamento della popolazione e dunque dei lavoratori, sviscerando i principali problemi connessi e proponendo alcune soluzioni. “Per i lavoratori anziani cambiano tante caratteristiche fisiche e fisiologiche – ha spiegato Spatari – così come c’è un incremento delle patologie croniche e, di conseguenza, dei farmaci assunti”. Per cui la “sorveglianza sanitaria” diventa ancora più “importante”, anzi “fondamentale”. In una gestione della salute e della prevenzione che “vede tutti coinvolti, inclusi i lavoratori”.



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