Le incomprensioni occidentali sulla nuova legislazione riguardo la salvaguardia della sicurezza nazionale a Hong Kong, tra storia ed attualità. L’opinione di Giancarlo Elia Valori
L’imperialismo nelle sue forme più orrende – che sono colonialismo e neocolonialismo – perde il pelo ma non il vizio.
Le recenti vicende relative all’approvazione di una legge da parte del Consiglio legislativo (parlamento) di Xianggang (storpiata dai colonialisti con il nome di Hong Kong) sta scatenando la furia di molti occidentali. Essi non solo credono che Xianggang sia ancora una colonia britannica, ma quando si rinvengono che da ventisette anni è stata ceduta pacificamente e malvolentieri da Londra a Pechino, vorrebbero che l’Occidente continuasse a dettare le proprie regole in barba al popolo cinese, e agli stessi membri del Consiglio legislativo, espressione dei cittadini di Xianggang.
Facciamo un salto indietro e tuffiamoci nella storia per dire come mai il Porto Profumato d’Incenso sia finito nelle mani degli imperialisti britannici.
Tutto iniziò quando la Gran Bretagna mosse le due guerre dell’oppio (1839-42, 1856-60) per avere non solo la possibilità ma il diritto di esportare droga nell’Impero di Mezzo: l’Inghilterra prima pusher autorizzata dalla forza delle sue armi che servivano per vendere oppio ai cinesi – droga raffinata e perfezionata attraverso l’India, ridotta allo stato di appendice della regina Vittoria.
Hong Kong fu fondata come colonia dell’Impero britannico dopo che la dinastia Qing cedette l’isola di Xianggang nel 1841-1842 in conseguenza della perdita della prima guerra dell’oppio che umiliò l’Impero di Mezzo. La colonia si espanse nella penisola di Jiulong (Kowloon) nel 1860 e fu ulteriormente estesa quando il Regno Unito ottenne un contratto di locazione per 99 anni dei Nuovi Territori nel 1898.
Due anni dopo una forza multinazionale composta da: Austria-Ungheria, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti d’America sbarcò in Cina per reprimere la rivolta anticolonialimperialista dei Boxer. Ad essa seguirono numerosi abusi, uccisioni sommarie e stupri contro la popolazione civile cinese, nonché da saccheggi di oggetti d’arte (molti dei quali portati in Europa).
Quando le truppe alleate si trasferirono da Pechino nelle campagne della Cina settentrionale, giustiziarono un numero imprecisato di persone accusate o sospettate di essere o somigliare ai ribelli Boxer. Mentre gli alleati erano a Pechino, saccheggiarono i palazzi, gli yamen e gli edifici governativi, infliggendo una perdita incalcolabile di cimeli culturali, libri di letteratura e storia (incluso il famoso Yongle Dadian) e danni al patrimonio culturale (inclusa la Città Proibita), il Palazzo d’Estate, Xishan, e il Vecchio Palazzo d’Estate.
Furono saccheggiati più di tremila Buddha in bronzo placcato d’oro, 1.400 prodotti artistici e 4.300 bronzi nel tempio Songzhu. La placcatura d’oro sui serbatoi di rame davanti ai palazzi della Città Proibita fu raschiata via dalle truppe alleate, lasciando segni di graffi che possono essere visti anche adesso. Lo Yongle Dadian, compilato da 2.100 studiosi durante il periodo Ming Yongle (1403-1408), con un totale di 22.870 volumi, era stato parzialmente distrutto durante la seconda guerra dell’oppio nel 1860. Successivamente fu raccolto nel Palazzo Imperiale della strada di Nanchizi. Però fu trovato e distrutto completamente dall’alleanza nel 1900. Parte dello Yongle Dadian fu utilizzata per la costruzione di fortificazioni.
La Biblioteca completa dei quattro tesori (o Siku Quanshu) fu compilata da 360 studiosi durante il periodo Qing Qianlong. Raccoglieva 3.461 libri antichi, per un totale di 79.309 volumi. Una parte di questi fu distrutta nel 1860 durante la seconda guerra dell’oppio. Altri diecimila e più volumi furono devastati nel 1900 dall’Alleanza delle Otto Nazioni. L’Accademia Hanlin ospitava una collezione di libri preziosi, libri della dinastia Song, materiale letterario e storico e dipinti preziosi. L’Alleanza delle Otto Nazioni saccheggiò anche queste collezioni. Alcuni di questi libri, rubati al popolo cinese, restano tuttora custoditi con vergogna nei musei di Londra e Parigi, senza che nessun intellettuale chieda siano restituiti al popolo cinese.
L’alleanza fu sciolta dopo la firma, nel 1901, del protocollo dei Boxer – dopo due anni di combattimenti – accordo oggi compreso nei trattati ineguali imposti con la violenza.
E oggi gli eredi “multicolor” degli stessi imperialcolonialisti tornano con parola di libertà e democrazia: la loro, con la speranza di continuare a sfruttare Xianggang.
Per quanto riguarda la nuova legislazione sulla salvaguardia della sicurezza nazionale a Xianggang, le incomprensioni e le polemiche di alcuni si concentrano principalmente su questi punti: 1) il processo legislativo è troppo veloce; 2) la nuova ordinanza è troppo severa e alcune disposizioni sono troppo ambigue, dando ampio spazio alle spiegazioni e conferendo così maggiori poteri alle forze dell’ordine; 3) la legge viola i principi dei diritti umani e può ostacolare le imprese straniere e mettere in pericolo gli stranieri che vivono a Xianggang; 4) la legge spinge ulteriormente Xianggang a perdere unicità e competitività nel mondo, rendendola una città che non ha alcuna differenza con le altre città della Cina continentale.
Rispondiamo:
1) Se c’è l’accordo dei membri del Consiglio legislativo non si capisce perché sia troppo veloce; è ridicolo specie a dirlo in Italia, ove i cittadini si lamentano per la lunghezza eccessiva degli iter giurisprudenziali, processuali e burocratici.
2) Non è di terzi giudicare la severità e il merito delle leggi di un altro Paese, ma è il suo popolo che si esprime attraverso le istituzioni rappresentative; e questo lo afferma il diritto internazionale; a meno di intervenire con bombardamenti umanitari e armi sofisticate per far cambiare idea ai popoli; del resto sì facendo eliminerebbero del tutto le forze dell’ordine a Xianggang come dai predetti auspicato.
3) La violazione dei diritti umani, il cui primo è la vita, va chiesta alla gente di Dresda, Hiroshima, Nagasaki; ai popoli di Vietnam, Iraq, Afghanistan e a quelli di Africa e di altre parti del mondo, quali carne da cannoni dell’industria bellica occidentale.
4) Perché i cinesi non dovrebbero renderla una città che non ha alcuna differenza con le altre città della Cina continentale? La risposta è molto semplice: affinché resti un’enclave dell’imperialismo, o addirittura si trasformi in una base militare della Nato. Xianggang è cinese, ma gli imperialisti desiderano che resti tale solo in ristoranti, cartoline e souvenir per occidentali in vacanza alla ricerca di emozioni, e per gli affaristi-militaristi dal volto “umano” e “democratico”.
Questa legislazione che salvaguarda la sicurezza nazionale è in linea con la pratica internazionale. Tutti i Paesi del mondo attribuiscono grande importanza alla legislazione sulla sicurezza nazionale, la quale è legata alla sopravvivenza di uno Stato. Xianggang è una Regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare della Cina – e non di altri e ha la responsabilità costituzionale di salvaguardare la sicurezza nazionale.
Attraverso la legislazione dell’Articolo 23 della Legge fondamentale, Xianggang può integrare le disposizioni legali locali relative alla sicurezza nazionale, assorbire le nuove disposizioni internazionali sui crimini legati alla sicurezza nazionale e costruire un sistema giuridico completo per salvaguardare la sicurezza nazionale. Solo in questo modo e senza interferenze esterne, Xianggang potrà acquisire fiducia, sviluppare la propria economia in tutta tranquillità e mantenere prosperità e stabilità a lungo termine.
La sicurezza nazionale è la pietra angolare dello sviluppo di Xianggang, in quanto non ci sarà alcun conflitto tra la sicurezza nazionale e gli interessi pubblici. La ragione è semplice: non esiste alcun interesse pubblico in questo mondo che possa mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Se mette in pericolo la sicurezza nazionale, non può nell’interesse pubblico.
L’Articolo 23 della Legge fondamentale aggiunge alcuni crimini in base alle esigenze della situazione attuale: è lungimirante e dovrebbe fornire un supporto importante per il mantenimento di un buon governo e di un lungo periodo stabilità a lungo termine a Xianggang.
La legislazione dell’Articolo 23 costruisce un forte muro di sicurezza nazionale e colma alcune lacune legali. In particolare, la modifica di alcune leggi esistenti, la conversione di alcuni crimini di common law in leggi statutarie e la creazione di effetti extraterritoriali non daranno agli elementi anti-cinesi e di disturbo alcuno spazio per prendere piede a Xianggang, e qui è chiaro come la città si tuteli contro le rivoluzioni colorare eterodirette, i cui fallimenti stanno seminando morte in Europa orientale.
L’Articolo 23 della Legge fondamentale di Xianggang è chiaro e stabilisce: «La Regione amministrativa speciale di Xianggang deve emanare una propria legislazione per vietare qualsiasi atto di tradimento, secessione, sedizione, sovversione del governo popolare centrale e furto di segreti di Stato, e vietare che organizzazioni o gruppi politici conducano attività nella regione amministrativa speciale di Xianggang, vietando a organizzazioni o gruppi politici nella regione amministrativa speciale di Xianggang di stabilire legami con organizzazioni o gruppi politici stranieri». Ossia impedire interventi dall’estero che mettano in pericolo la sicurezza nazionale e organizzazioni che si impegnino in attività che pregiudichino la sicurezza nazionale
Il governo di Xianggang ha promosso la legislazione dell’Articolo 23 il 30 gennaio e ha lanciato una consultazione pubblica durata un mese, durante la quale sono pervenuti più di 13.000 pareri, di cui il 98,64% ha espresso sostegno e pareri positivi. Su questa base il governo di Xianggang ha elaborato il progetto di legge e lo ha presentato al Consiglio legislativo per la revisione.
I regolamenti inerenti le nuove disposizioni legislative hanno studiato e assorbito un gran numero di disposizioni e precedenti di common law, mantenendo la coerenza e la sincronizzazione delle legislazione sulla sicurezza nazionale con i principali Paesi e regioni di common law; il suo quadro criminale e il suo sistema punitivo sono scientificamente ragionevoli, comparabili e compatibili con la legge sulla sicurezza nazionale e possono essere utilizzati come riferimento per le aree in cui è applicabile la common law. Le nuove norme dispongono di sufficienti preparativi preliminari, di una buona base di opinione pubblica e di un elevato grado di consenso sociale e costituiscono un punto di riferimento significativo per una legislazione di alta qualità nella regione amministrativa speciale.
Tutti i ceti sociali di Xianggang riconoscono generalmente che solo completando la legislazione locale sull’Articolo 23 e migliorando ulteriormente il sistema istituzionale della Regione amministrativa speciale per la salvaguardia della sicurezza nazionale sarà possibile garantire la prosperità e la stabilità di Xianggang e l’attuazione a lungo termine del principio «un Paese, due sistemi».
La politica «un Paese, due sistemi» contribuisce a salvaguardare i diritti e le libertà legittimi dei residenti di Xianggang e di altri cittadini in conformità con la legge ed è favorevole al mantenimento della prosperità e della stabilità a lungo termine della Regione amministrativa speciale di Xianggang.
Quello che è definito il «muro protettivo» della prosperità e della stabilità garantirà uno sviluppo di alta qualità con un alto livello di sicurezza e ampie prospettive di governance, e la prosperità a Xianggang sarà maggiormente favorita.
Il sistema di sicurezza nazionale e lo stato di diritto costituiranno ulteriormente un deterrente legale per le forze di intervento esterno, e contribuiranno a rafforzare la fiducia e l’identità della società di Xianggang nello stato di diritto; miglioreranno la fiducia degli investitori e consolideranno il riconoscimento internazionale di Xianggang e delle funzioni di servizio globale quale centro finanziario internazionale, ottimizzando il libero ambiente imprenditoriale e il meccanismo di promozione di Xianggang nel mondo.