Le due aziende mirano ad ottenere l’appalto per fornire nuovi addestratori alla Us Navy. E per il loro progetto non puntano solo al veicolo in sé, ma a tutto il sistema che si associa ad esso. Lo stesso del programma F-35
I dirigenti di Textron e Leonardo puntano sul velivolo M-346 dell’azienda italiana e sulla sua “esperienza reale” per aggiudicarsi il diritto di fornire alla Marina statunitense il suo addestratore di nuova generazione. Le due aziende hanno annunciato lo scorso settembre la loro intenzione di puntare al prossimo programma di addestramento, dove probabilmente dovranno competere con il T-7A della Boeing e al T-50 della Lockheed Martin-KAI.
Ad agosto infatti la Us Navy ha diffuso una Request of Information per il cosiddetto “Undergraduate Jet Training System (Ujts)” nel tentativo di sostituire i vecchi addestratori T-45. La richiesta prevedeva un acquisto minimo di 145 velivoli e l’assegnazione del contratto nel 2026. Con la richiesta di offerta che potrebbe dunque arrivare tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2025.
Centrale nella proposta del team Textron-Leonardo è il fatto che l’M346 non è solo il modello in sé, ma anche il fatto che esso sia legato a un’intera impresa di addestramento già funzionante su scala globale, e che comprende anche l’addestramento internazionale dei piloti del caccia multiruolo F-35. Italia, Polonia, Singapore, Israele, Grecia e Qatar sono tutti sia operatori del velivolo M-346 che (tranne nel caso del Qatar) che operatori attuali o previsti dell’F-35 Joint Strike Fighter.
“Non si tratta solo dell’aereo, ma di un sistema di simulazione pull-up. È un corso sviluppato. È un modo di insegnare che è già stato convalidato per i Paesi che oggi volano con l’F-35. Il punto di forza che pensiamo di avere è che passeranno dal contratto all’inizio della produzione di studenti molto più rapidamente di qualsiasi altro concorrente”, ha dichiarato a Breaking Defense Thomas Webster, vicepresidente delle vendite e della strategia globale di Textron Aviation Defense, durante il simposio Sea Air Space.
Webster, così come una serie di dirigenti di Leonardo, ha sottolineato anche i vantaggi dell’impiego dell’apparecchio presso la International flight training school (Ifts), la scuola di volo avanzato gestita dall’Aeronautica militare italiana e che vede la collaborazione Leonardo, con sede a Decimomannu, in Sardegna. L’addestramento in questa struttura, in particolare il livello avanzato (Fase 4) svolto dal 212° Gruppo dell’Aeronautica, si basa infatti sull’M346 (T-346A secondo la nomenclatura dell’Arma azzurra). Già adesso, diversi operatori attuali o futuri dell’F-35 (tra cui Giappone, Germania, Singapore, Austria, Canada e Regno Unito) partecipano o hanno annunciato l’intenzione di inviare i propri allievi aviatori alla scuola.
Pur avvertendo che l’Rfp finale della Marina non è ancora uscito, Webster ha detto che dovrebbero essere necessarie solo “piccole modifiche” per trasformare l’M346 nel “M346-N”, ovvero la versione realizzata dalle due aziende appositamente per venire incontro alle necessità del Pentagono.