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Planet vs plastic. La Giornata della Terra raccontata da Illomei

La Giornata Mondiale della Terra è diventato l’evento green che riesce a movimentare il maggior numero di persone in tutto il pianeta. È l’affermazione della nuova “Green Generation” che guarda ad un futuro senza combustibili fossili, a favore delle energie rinnovabili, a consumi responsabili e sostenibili, allo sviluppo di una green economy e a un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali

L’Earth Day mobilitò 20 milioni di americani per chiedere maggiore protezione per il pianeta, nessuno immaginava che vent’anni dopo avrebbe coinvolto 200 milioni di persone in 141 Paesi e che si potesse arrivare, oggi, alla partecipazione di un miliardo di gente in più di 190 nazioni. Così, la Giornata Mondiale della Terra è diventato l’evento green che riesce a movimentare il maggior numero di persone in tutto il pianeta. È l’affermazione della nuova “Green Generation” che guarda ad un futuro senza combustibili fossili, a favore delle energie rinnovabili, a consumi responsabili e sostenibili, allo sviluppo di una green economy e a un sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali.

Quest’anno il tema scelto è “Planet vs Plastics”, con un obiettivo molto ambizioso: ridurre del 60% la produzione mondiale di plastica entro il 2040. Si calcola che ogni anno vengano prodotti nel mondo oltre 380 milioni di tonnellate di plastica che rappresentano una minaccia non solo per l’ambiente ma anche per la salute umana. Per contrastare questa emergenza, Earth Day propone alcune azioni che vanno dalla sensibilizzazione dell’opinione pubblica alla eliminazione delle plastiche monouso; dal contrastare la moda veloce, grande consumatrice di plastica, agli investimenti in innovazione per lo sviluppo di tecnologie e materiali alternativi.

Per combattere l’inquinamento da plastica, il WWF ricorda l’importanza della gerarchia dei rifiuti: prevenzione, riuso e riciclo. “È fondamentale ridurre la produzione e l’utilizzo della plastica superflua e nociva, promuovere il riutilizzo e la riparazione dei prodotti plastici attraverso l’innovazione e ampliare la raccolta differenziata a tutti i settori di largo consumo, non solo degli imballaggi, per aumentare la varietà di oggetti riciclabili”. L’approccio che viene proposto è “multilivello e multiattore”: richiede la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti nella filiera, dalla ricerca scientifica ai settori pubblico e privato, dai progettisti agli utilizzatori, fino al post-consumo.

In questo le aziende giocano un ruolo fondamentale, così come il consorzio per il riciclo degli imballaggi in plastica (Corepla), attraverso l’innovazione e la produzione, adottando modelli circolari per garantire che tutti i prodotti in plastica possano essere riutilizzati e riciclati. Incrementare l’uso dei prodotti riciclati, anche attraverso il Green Public Procurement (GPP), per favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti a ridotto impatto ambientale, così come previsto dalla strategia europea su “Consumo e produzione sostenibile”. Un passo avanti, in questo senso, è stato fatto con la recente intesa, a Bruxelles, tra Parlamento e Consiglio sul Regolamento sugli imballaggi. Sono previste riduzioni degli imballaggi immessi sul mercato, vietati quelli in plastica monouso a partire dal 2030, compresi quelli per frutta e verdura fresca, alimenti e bevande nei bar.

Per questa Giornata Legambiente chiede al governo e ai cittadini di mettere in campo alcune azioni per contrastare la crisi climatica e per investire sul futuro del pianeta. Più rinnovabili per fermare la dipendenza dalle fonti fossili; più mobilità sostenibile soprattutto nelle città inquinate con treni e bus elettrici; politiche climatiche più ambiziose in linea con l’obiettivo di 1,5°C; mettere in pratica il pacchetto europeo sull’economia circolare; maggiore coinvolgimento dei territori nell’attuazione del Pnrr per evitare la sindrome “Nimby” (not in my backyard, non nel mio giardino); i cittadini per una corretta raccolta differenziata finalizzata al riciclo; adottando uno stile di vita più sostenibile anche attraverso la creazione degli “orti urbani”; una spesa intelligente e sostenibile che fa bene all’ambiente e al portafoglio. Non solo. “La cura e il benessere della Terra passano prima di tutto da una buona qualità dell’aria. Per vivere un Pianeta con aria pulita e città più vivibili, serve un impegno collettivo che coinvolga nella lotta contro lo smog, non solo le istituzioni, ma anche i cittadini”.

In questi giorni, in Italia, Roma e Torino sono le capitali dell’ambiente, in un’ideale staffetta green dove si passano il testimone per tirare la volata al G7 Clima Energia e Ambiente di fine mese. Si è partiti da Roma, con il Villaggio della Terra, allestito nella stupenda cornice di Villa Borghese, il cuore verde della Capitale, tra la Terrazza del Pincio e il Galoppatoio, per arrivare alla Planet Week, a Torino (ne abbiamo già parlato su questo giornale), e terminare alla Reggia di Venaria che vedrà riuniti i ministri dei sette Paesi più industrializzati confrontarsi sulle principali problematiche ambientali, a cominciare dalla madre di tutte le emergenze, il cambiamento climatico.

Il Villaggio della Terra, dal 18 al 21 aprile, la manifestazione più partecipata d’Italia, ha visto la presenza di 300 mila persone con oltre 600 eventi tra laboratori ludici e didattici, incontri e dibattiti sui temi della sostenibilità ambientale, sociale e dell’innovazione; presentazione di libri, proiezioni, pratiche sportive, esibizioni musicali. Tutto organizzato da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari e inaugurato, in perfetta forma bipartisan, dal Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e dal sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri.

“La grande affluenza di giovani a questo evento è un segnale estremamente positivo e incoraggiante – ha detto Pierluigi Sassi, presidente di Earth Day Italia – Dimostra che le nuove generazioni sono sempre più consapevoli dell’importanza di agire per proteggere in nostro pianeta e garantire un futuro sostenibile. La loro energia, passione e dedizione sono fondamentali per affrontare le sfide ambientali che ci attendono. Sono fiducioso che l’ambiente torni ad essere rispettato, in quanto elemento chiave per costruire un futuro migliore per tutti. Dobbiamo riconoscere il valore intrinseco della natura e comprendere che la sua tutela è essenziale non solo per il benessere del pianeta, ma anche per il nostro benessere e per la nostra economia”.

Oggi Roma e Torino saranno collegati in diretta streaming per tutta la giornata. Con i giovani che stanno lavorando agli Stati Generali dell’Ambiente in vista del G7; con il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin; con il Cardinal Matteo Zuppi, presidente della Cei e il Patriarca Latino di Gerusalemme Cardinal Pierbattista Pizzaballa, e le loro testimonianze all’evento “Pace e Ambiente” sui temi del dialogo interreligioso e della costruzione della pace. La Giornata si chiuderà con il Concerto della Terra, che vedrà sul palco Luca Barbarossa e la Social Band, con la partecipazione di Max Gazzè, Alex Britti e Anna Castiglia.

La Giornata della Terra assume quest’anno un significato particolare perché parte integrante del G7 Clima Energia e Ambiente che si terrà a Torino dal 28 al 30 di aprile. L’incontro dei ministri è preceduto da Planet Week, una settimana di incontri e confronti sui cambiamenti climatici, l’economia circolare, le energie rinnovabili, l’acqua. L’obiettivo è la promozione dello sviluppo sostenibile, così come prospettato dai 17 Goals dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, per rendere la tutela dell’ambiente e la lotta al cambiamento climatico fattori di crescita e di benessere per tutti.



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