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Lo studio dell’intelligence allarga gli spazi culturali dell’Italia. La lezione di Caligiuri

È giunta al termine la XIII edizione del master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri. Tantissimi gli ospiti che hanno preso parte al ciclo formativo. La lezione finale è stata introdotta dai saluti di Antonio Uricchio, presidente dell’Agenzia nazionale di Valutazione del sistema universitario (Anvur) e di Paolo Pedone, presidente del Consiglio Universitario Nazionale (Cun)

“Lo studio scientifico dell’intelligence allarga gli spazi culturali del nostro Paese”. È quanto ha sostenuto il direttore del master Mario Caligiuri introducendo la lezione finale della XIII edizione del master in Intelligence dell’Università della Calabria.

Caligiuri ha ricordato che le lezioni hanno affrontato il tema da diversi punti di vista, confermando come l’intelligence rappresenti uno straordinario punto di incontro di saperi.

Ha poi ripercorso le tappe salienti del percorso formativo che è iniziato a novembre 2023 con il convegno inaugurale “Alcide De Gasperi e l’intelligence. Come è stata ricostruita l’Italia che ha visto la partecipazione di Giacomo Pacini (“De Gasperi negli archivi dei Servizi segreti italiani”), Giovanni Fasanella “De Gasperi negli archivi dell’Intelligence service britannica”, Paolo Gheda “De Gasperi e la politica democristiana dell’intelligence”, Valeria Moroni “De Gasperi negli archivi della Cia”, Alessandro Giacone (“De Gasperi negli archivi Francesi”) e Mimmo Franzinelli (“La guerra dell’Informazione: De Gasperi nel mirino dell’intelligence neofascista”). L’adattamento di questi contributi confluirà in un volume di prossima pubblicazione nella collana dell’Università della Calabria e della Rubbettino Editore.

Il percorso formativo è stato poi avviato da una lezione di Mario Caligiuri su “Prima lezione di intelligence. Formare minoranze creative” a cui sono seguite quelle di Miguel Gotor (Generazione Settanta: dalla contestazione giovanile alla fine della guerra fredda), Mirco Turco (Intelligence e spionaggio psichico durante la guerra fredda), Franco Gabrielli (I servizi di intelligence in Italia nel XXI secolo), Robert Gorelick (L’intelligence nel mondo: uno sguardo americano), Andrea De Guttry (Le regole dell’intelligence nell’ordinamento internazionale), Lorenzo Ornaghi (Lo sguardo corto delle élite: intelligence e decisioni pubbliche), Solange Manfredi (La guerra normativa: questa sconosciuta?), Vito Uricchio (Satelliti e sicurezza ambientale: le regole, le tecnologie, le pratiche), Francesco Grillo (La previsione sul mondo che verrà), Marco Valentini (Le regole dell’Intelligence in Italia), Giorgio Ragucci (Il segreto di Stato e le garanzie funzionali), Francesco Alfonso Leccese (La cultura dell’altro. Conoscere gli Islam), Sabrina Martucci (La deradicalizzazione: il contesto culturale), Mario Caligiuri (La civiltà islamica e l’esportazione della democrazia. Il ruolo dell’intelligence), Andrea Gavosto (L’emergenza educativa e la sicurezza nazionale), Antonio Nicaso (Le mafie fenomeno globale. Le tendenze), Nicola Gratteri (Le mafie minaccia alla sicurezza nazionale), Lucio Caracciolo (Il deep State. Geopolitica e intelligence), Michele Valensise (Diplomazia e intelligence: l’analisi delle informazioni per l’interesse nazionale), Andrea Aresu (L’analisi di intelligence tra diffusione delle mafie in Italia e interesse nazionale), Luigi Fiorentino (L’intelligence nella pubblica amministrazione italiana: l’esperienza di un capo di gabinetto), Luciano Romito (La linguistica forense nei processi di intelligence), Giacomo Sillari (Intelligence e scienze delle decisioni), Niccolò Cuppini (Vivere nello spazio? Il futuro urbano delle città), Vera Gheno (La sociolinguistica nell’era digitale), Domenico Talia (Dall’algoritmo definitivo all’algoritmo democratico), Gianluca Foresti (Algoritmi e sicurezza: un’analisi di intelligence), Enrico Prati (Fisica quantistica, tecnologie e intelligence), Giuseppe Rao (Geotecnologia, connettività e ordine mondiale), Michele Colajanni (Profili di cyber intelligence: criticità e prospettive), Antonio Teti (Il Deep web: istruzioni per l’uso. Virtual Humint Intelligence), Germano Dottori (La centralità del fattore umano nella competizione economica e politica globale), Alessandro Rosina (Demografia e sicurezza nazionale), Giuseppe Gagliano (La mente campo di battaglia: guerra cognitiva e intelligence), Luca Zinzula (Intelligence e pandemie nel XXI secolo),

Alberto F. De Toni (Capire la complessità e anticipare il futuro), Roberto Setola (Intelligence e sicurezza delle infrastrutture nazionali), Lifang Dong (Il sistema di intelligence in Cina ai tempi della Nuova Via della Seta), Antonino Vaccaro (L’analisi di intelligence tra spionaggio aziendale e industriale), Fabio Vanorio (La geopolitica dell’infosfera), Alfio Rapisarda (La sicurezza aziendale come interesse nazionale), Alberto Pagani (Per un nuovo sistema di intelligence italiano nel contesto globale), Alessandra Necci (Le frontiere dei nuovi mondi al femminile: uno sguardo di intelligence) e Maria Gabriella Pasqualini (Storia politica della legislazione italiana di intelligence (1970-2021).

La lezione finale è stata introdotta dai saluti di Antonio Uricchio, presidente dell’Agenzia nazionale di Valutazione del sistema universitario (Anvur) e di Paolo Pedone, presidente del Consiglio Universitario Nazionale (Cun).

Uricchio ha affermato che “il supporto e la disponibilità dell’Agenzia, con riferimento ad ambiti così importanti per il nostro Paese, è sempre massima. Così come il mio impegno personale continuerà a consentire a questa esperienza del Master in intelligence della Università della Calabria di offrire contenuti e promuovere un sapere di cui il nostro Paese ha assolutamente bisogno, che non potrà che ulteriormente crescere anche attraverso i masterizzati di questa esperienza, che ormai hanno raggiunto le diverse centinaia e che sono diffusi in tutte le regioni d’Italia”.

Pedone ha dichiarato che “gli Stati hanno un disperato bisogno, poiché è sotto gli occhi di tutti la difficoltà di cogliere le grandi dinamiche del nostro tempo. Pertanto, l’intelligence può rappresentare una preziosa bussola per capire dove sta andando il mondo. Ovviamente, le conoscenze degli intelligence studies servono anche nella vita quotidiana nell’assumere le scelte opportune, nel saper discriminare le informazioni giuste tra le tante che ci pervengono in modo martellante con ogni mezzo. E concludo apprezzando la cultura poliedrica, multidisciplinare, orientata al futuro che si respira in questo Master”.

Nel concludere, Caligiuri ha evidenziato che “non si poteva terminare nel modo migliore la tredicesima edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria. Gli interventi alla lezione finale del presidente dell’Anvur e del presidente del Cun confermano come siano maturate anche nel nostro Paese le condizioni per lo studio scientifico dell’intelligence nelle università e nelle scuole”.

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