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Dalla stabilità finanziaria alla salute in Africa. L’altra faccia del G7 di Stresa

Dalla dichiarazione finale dei ministri riuniti sul Lago Maggiore, emergono altre indicazioni non certo secondarie per il futuro e la sicurezza dell’economia mondiale. Bisogna mettere la finanza al riparo da ogni minaccia e comprendere fino in fondo le opportunità dell’Intelligenza Artificiale

La stabilità finanziaria, prima di tutto. Sono molte le indicazioni uscite dal G7 di Stresa, conclusosi ieri tra luci e ombre. Il corposo comunicato finale, 13 pagine in tutto, affronta i dossier più caldi del momento: su alcuni c’è stata la convergenza dei ministri delle Finanze riunitisi sul Lago Maggiore, su altri no. Partendo proprio dalla stabilità finanziaria globale, “considerata la serie di rischi per le prospettive internazionali, ribadiamo la continua attenzione sulla stabilità finanziaria con le questioni normative che restano vitali per garantire l’efficace funzionamento del sistema finanziario”, hanno subito messo in chiaro i ministri, guidati da Giancarlo Giorgetti e Fabio Panetta.

LA DIFESA DELLA MONETA

Come si legge nel documento diffuso al termine del summit, “accogliamo con favore la recente pubblicazione del Financial stability board per affrontare le vulnerabilità strutturali derivanti dalla liquidità. Raccomandazioni che mirano a rafforzare la liquidità e la gestione da parte dei gestori”. Inoltre, “noi guardiamo, in attesa della finalizzazione delle proposte dell’Fsb, al rafforzamento della liquidità del sistema finanziario globale, anche e non solo attraverso gli sforzi volti a migliorare le informazioni e i dati a disposizione delle autorità e del mercato partecipanti per monitorare la leva finanziaria e calibrare le politiche per affrontare i rischi correlati”. Inoltre i ministri si sono impegnati a ribadire “il contrasto al riciclaggio di denaro, spesso fonte di minacce per la sicurezza dei Paesi”.

LA RIVOLUZIONE DELL’AI

Un altro capitolo del comunicato del G7, affronta il delicato tema dell’Intelligenza Artificiale e le sue implicazioni sulla finanza. “Riconosciamo”, hanno scritto i ministri delle Finanze, “il ruolo potenzialmente trasformativo dell’Intelligenza Artificiale per le nostre economie e società. Essa offre nuove opportunità di crescita della produttività, ma comporta anche nuovi rischi e sfide politiche, in particolare per il mercato del lavoro e la stabilità finanziaria”.

Secondo i ministri “l’Intelligenza Artificiale offre anche nuove opportunità per migliorare la qualità del pubblici servizi, l’efficienza della pubblica amministrazione, l’efficacia e l’equità fiscale. In tal senso, condivideremo le esperienze tra i ministeri delle finanze e le banche centrali per creare una visione comune del G7 su come sfruttare il potenziale dell’Intelligenza Artificiale, monitorando attentamente e mitigandone gli effetti negativi e i rischi”.

LO SPRINT PER LA TRANSIZIONE

Uno dei punti forti della dichiarazione congiunta del G7 finanziario, è senza dubbio la transizione energetica. “Ribadiamo il nostro impegno ad aprire la strada alla transizione globale verso un’economia a zero emissioni e ad attuare quadri politici efficaci per mobilitare le risorse e sostanziali investimenti pubblici e privati ​​necessari per raggiungere tale obiettivo”. Non è finita. “Riconosciamo l’importanza della cooperazione internazionale e siamo d’accordo nell’incoraggiare l’innovazione, la finanza e gli investimenti nel verde”.

D’altronde, per stessa ammissione dei ministri, “il cambiamento climatico sta mettendo alla prova la resilienza dei nostri sistemi economici e finanziari, attraverso pericoli naturali più frequenti, gravi e imprevedibili. Tra le misure praticabili e di breve e medio termine, occorre aumentare la copertura assicurativa contro gli eventi naturali, la collaborazione tra più soggetti interessati, che potrebbe assumere la forma di programmi assicurativi pubblico-privati ​​contro le catastrofi naturali. Sottolineiamo, inoltre, l’importanza di promuovere iniziative regionali di finanziamento del rischio di catastrofi, anche con un focus sullo specifico esigenze dei paesi vulnerabili e dei mercati emergenti”.

LA QUESTIONE AFRICANA

Naturalmente, non poteva mancare la questione africana, specialmente quando l’Italia è in prima linea grazie al Piano Mattei. Il primo punto è la tutela della salute. “Sosteniamo la creazione di un ecosistema perfettamente sostenibile per i prodotti farmaceutici lungo l’intera catena del valore in Africa, che deve affrontare sfide particolari nel settore manifatturiero. Elogiamo i nostri partner africani per la loro leadership e i loro sforzi per migliorare la capacità di produzione farmaceutica e restiamo impegnati a sostenere il sviluppo di un’industria regionale sostenibile, ad esempio attraverso il Team Europe Iniziative”.

Di qui, un passaggio dedicato proprio all’Italia e alla sua presidenza. “Sosteniamo l’intenzione della presidenza italiana di raccogliere informazioni sugli sforzi del G7 per rafforzare la capacità di produzione farmaceutica nei paesi africani, come un aspetto importante e un passo per migliorare il coordinamento e stabilire le priorità per le azioni future. Esploreremo anche sinergie e complementarità con le iniziative in discussione presso i ministeri della Sanità del G7”.

NO ALLA TASSA SUI MILIARDARI

Sui temi fiscali, invece, il G7 è stato alla fine piuttosto vago. Come detto nel resoconto precedente sul summit di Stresa, la global tax è uscita ancora una volta monca. E anche sulla proposta brasiliana di mettere un’imposta sui grandi patrimoni, al netto delle parole di circostanza, non sembra esserci stata convergenza. “Prendendo atto delle discussioni emerse in diversi forum, restiamo impegnati nella promozione della cooperazione internazionale in materia fiscale”, hanno scritto i ministri. “Continueremo a lavorare in modo costruttivo con la presidenza brasiliana del G20 per promuovere la cooperazione fiscale internazionale e lavoreremo per aumentare i nostri sforzi volti ad una tassazione progressiva ed equa delle persone fisiche”.



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