Skip to main content

Le sfide dell’agroalimentare. Le foto della presentazione del rapporto Ismea-Italmercati

2 / 26
Renato Brunetta
3 / 26
Matteo Zoppas
4 / 26
Paolo Cetorelli
5 / 26
Paolo Cetorelli, Ettore Prandini
6 / 26
Renato Brunetta, Ettore Prandini
7 / 26
Valentino Di Pisa
8 / 26
Raffaele Borriello
9 / 26
Francesco Lollobrigida
11 / 26
Ottavio Guala
12 / 26
Ettore Prandini
13 / 26
Cristiano Fini
14 / 26
Massimiliano Giansanti
15 / 26
Fabio Massimo Pallottini
16 / 26
Maria Chiara Zaganelli
17 / 26
Maria Nucera
18 / 26
Flavia Giacobbe
19 / 26
Massimiliano Giansanti, Valentino Di Pisa, Paolo Cetorelli

Migliorare la filiera italiana agroalimentare partendo dai mercati all’ingrosso. Se ne è discusso al Cnel in un incontro promosso da Ismea-Italmercati. Tra gli speaker, oltre al presidente del Cnel Renato Brunetta, sono intervenuti Maria Chiara Zaganelli, direttore generale di Ismea, Maria Nucera, responsabile analisi di Ismea, Fabio Massimo Pallottini, presidente Italmercati, Paolo De castro, europarlamentare ed ex ministro dell’Agricoltura, Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, Valentino Di Pisa, presidente Fedagromercati e Confcommercio, Paolo Cetorelli, presidente Esd Italia, Cristiano Fini, presidente Cia, agricoltori italiani, Ettore Prandini, presidente Coldiretti. All’evento, moderato dalla direttrice della rivista Formiche Flavia Giacobbe, è intervenuto anche il presidente dell’Ice Matteo Zoppasmentre le conclusioni sono state affidate al capo di Gabinetto del Ministero dell’agricoltura Raffaele Borriello.

Tema dell’incontro è stato rivedere il mercato all’ingrosso. Sono stati presentati due studi che hanno fotografato la filiera dei mercati agroalimentari del nostro Paese e proposto un modo per migliorarla, gettando anche uno sguardo all’estero. Dall’analisi, sintetizzata nel Rapporto Ismea-Italmercati 2024 presentato presso la Plenaria Marco Biagi del Cnel, emerge che il sistema italiano dei mercati all’ingrosso è una realtà molto composita e frammentata, dove alla maggiore densità di strutture rispetto ai partner europei corrisponde un giro d’affari più contenuto, ma con un potenziale ruolo cruciale nel favorire un riequilibrio nella distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare.

(Foto Imagoeconomica – riproduzione riservata)

×

Iscriviti alla newsletter