Con la sua voce vellutata ha cantato speranze e angosce di intere generazioni che ora piangono la scomparsa della cantautrice come un lutto personale, come la perdita di una parte di se stessi. Il ricordo di Gianfranco D’Anna
“Tous les garçons et les filles de mon âge… Et les yeux dans les yeux et la main dans la main” struggente e impossibile, davvero impossibile, non canticchiare commossi la canzone simbolo degli anni ’60 e dell’indimenticabile ed eterea Françoise Hardy quando si diffonde la tristissima notizia della scomparsa della cantautrice, scrittrice e attrice francese, icona dell’adolescenza di intere generazioni.
Se ne é andata ad 80 anni, ma per tutti i ragazzi di ieri e di oggi, Françoise resta la dolcissima 18enne acqua e sapone protagonista della malinconica e romantica canzone bandiera del disagio giovanile che di lì a poco sfocerà nel marasma politico culturale del ’68.
Un esordio spettacolare con oltre due milioni di dischi venduti, seguito da numerosi altri successi come “È all’amore che penso” e “L’età dell’amore”, che arrivano ai primi posti delle classifiche discografiche.
Ma il nome, la voce vellutata e l’incedere lento ed elegante di Françoise Hardy restano irreversibilmente legati alle note e ai versi di “Et les yeux dans les yeux et la main dans la main” che l’accompagneranno nell’ultimo viaggio e nelle infinite repliche di “Tous les garçons et les filles de mon âge”.