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Il welfare fa bene al lavoro ma anche agli affari. Il rapporto 2024 di Generali

Sono sempre di più le aziende italiane che decidono di investire nella conciliazione tra vita lavorativa e privata. Un toccasana per i dipendenti ma anche per le stesse imprese. I risultati del Welfare Index Pmi promosso da Generali Italia e presentato presso il Salone delle Fontane dell’Eur

Il welfare fa bene ai lavoratori, alle imprese e, dunque, all’economia. Tradotto, meglio sta il dipendente, più il sistema aumenta la propria efficienza. Questo il messaggio sotteso anche nell’edizione 2024 del Welfare Index Pmi, promosso e organizzato da Generali Italia e presentato presso il Salone delle fontane di Roma. La parola d’ordine per quest’anno è però “giovani”. Il post pandemia ha d’altronde conciso con il ripiegamento dello smart working, concesso ormai previo accordo aziendale tra datore di lavoro e lavoratore. Eppure il lavoro da remoto continua a rappresentare la pietra angolare del giusto mix tra lavoro e vita privata e non è un caso che il welfare aziendale poggi proprio sulla conciliazione tra casa e ufficio. Un tema su cui le nuove generazioni sono particolarmente sensibili.

CHI C’ERA AL WELFARE INDEX PMI

Tutto ciò premesso, il rapporto sullo stato del welfare nelle piccole e medie imprese italiane è giunto all’ottava edizione e ha visto la partecipazione delle principali confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio, mentre i risultati sono stati illustrati alla presenza del ministro per la Famiglia, Eugenia Maria Roccella, di Gaetano Nastri, capo questore del Senato, di Giancarlo Fancel, Country Manager & ceo Generali Italia, Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia e Giovanni Baroni, vicepresidente Confindustria e presidente Piccola Industria. Insieme a loro, tra gli altri, Davide Peli, presidente dei giovani imprenditori Confartigianato, Sandro Gambuzza, membro della giunta esecutiva, Confagricoltura, Gaetano Stella, Presidente Confprofessioni, Laura Bernini, responsabile Settore Welfare pubblico e privato, Confcommercio e Barbara Lucini, Responsabile Country Sustainability & Corporate Responsibility di Generali Italia.

POTERE DEL WELFARE

Ebbene, venendo ai numeri del rapporto, la maturità raggiunta dal welfare aziendale è la principale evidenza che emerge: il 75% delle piccole e medie imprese italiane, infatti, praticamente tre aziende su quattro, ha infatti superato il livello medio di welfare aziendale. E triplica il numero di pmi con livello molto alto e alto, passando dal 10,3% del 2016 al 33,3% del 2024, con un aumento dell’8% negli ultimi due anni. Infine, si sono dimezzate le imprese a livello iniziale, il cui welfare consiste sostanzialmente nell’adozione delle misure previste dai contratti collettivi: dal 48,9% al 25,5%. Dall’osservatorio emerge poi come si renda possibile fare leva sulle pmi per rinnovare il sistema di welfare del nostro Paese.

In tal senso, l’area più matura, con un tasso di iniziativa del 56,4%, è la conciliazione vita-lavoro. Seguono a breve distanza salute e assistenza, previdenza e protezione, tutela dei diritti, delle diversità e inclusione sociale, tutte con un tasso superiore al 50%. L’iniziativa delle imprese a sostegno delle famiglie per la cultura e l’educazione dei figli, con il 10% di imprese attive, sta invece muovendo i primi passi. Non è tutto. Una quota significativa della spesa di welfare nel Paese è a carico diretto delle famiglie, che sostengono il 22% della spesa sanitaria italiana, il 71% di quella assistenziale per la cura dei figli e degli anziani e il 16% della spesa per l’istruzione.

Ora, il welfare aziendale, trasferendo parte di questa spesa dalle famiglie alle imprese e trasformandola da individuale a collettiva, agisce come fattore di efficienza e di equità. Le Pmi, infatti, raggiungono 11,3 milioni di famiglie con lavoratori dipendenti, il 44% delle famiglie italiane, appartenenti a tutte le fasce sociali, di cui 3,2 milioni a vulnerabilità alta o molto alta. Possono quindi rafforzare il proprio ruolo sociale erogando sostegni mirati in relazione alla condizione familiare o alla presenza di fragilità connesse alla necessità di assistere figli o persone anziane.

TRA BUSINESS E BENESSERE

E che dire delle ricadute economiche? La quota di imprese con aumento di fatturato nel 2023 cresce pressoché linearmente con il livello di welfare aziendale, dal 28,8% di quelle con livello iniziale al 46,5% di quelle con livello molto alto. “Gli anni successivi al contesto Covid”, si legge nel rapporto, “hanno visto una ripresa con velocità differenziate tra le piccole medie imprese italiane e quelle con livello molto alto di welfare aziendale hanno registrato la crescita più vigorosa, sia nel 2021 sia nel 2022. Rispetto agli indici di produttività, tanto il fatturato per addetto quanto il margine operativo lordo per addetto aumentano quasi linearmente al livello di welfare, raggiungendo i valori più elevati nel segmento delle imprese con livello molto alto di welfare aziendale: 470 mila euro in termini di fatturato per addetto (contro i 193 mila euro delle imprese con livello iniziale di welfare) e 29,4 mila euro in termini di margine operativo lordo per addetto (contro 10 mila euro)”.

Il numero uno di Generali Italia, Fancel, ha sottolineato come “l’edizione 2024 del Rapporto,  evidenzia come una parte sempre più rilevante delle pmi abbia un elevato livello di welfare aziendale, che utilizza in chiave strategica e che estende alle famiglie dei dipendenti, fino all’intera comunità in cui opera. Il tessuto imprenditoriale italiano composto dalle piccole e medie aziende assume, dunque, un ruolo sociale importante, diventando punto di riferimento sul territorio. Come Generali, siamo certi che attraverso una partnership tra il settore pubblico e il privato che coinvolga le Istituzioni, gli enti territoriali, le famiglie, le imprese e il terzo settore si possa contribuire in maniera importante a rinnovare il welfare del Paese e a guardare con fiducia al futuro”.

IL FATTORE FAMIGLIA

Parlando poi dal palco del Salone, il ministro Roccella ha spiegato come “la denatalità è la più grande questione del nostro tempo, perché porta con sé tutte le altre: la coesione sociale, la sostenibilità economica, l’ambiente, il senso del futuro. Il governo ha fatto della sfida demografica una propria priorità, in termini di visione, iniziativa e investimenti. Ma questa sfida richiede lo sforzo di tutti, non può essere affrontata solo attraverso la leva delle politiche pubbliche. In questa chiave il welfare assume una portata centrale e assolutamente decisiva, perché dalla capacità del mondo produttivo di agevolare la conciliazione vita-lavoro e di essere accogliente nei confronti della genitorialità passa la rimozione di uno dei più grandi ostacoli, materiali ma anche culturali, che disincentivano la natalità. Fin dal primo giorno noi abbiamo puntato molto sul coinvolgimento del lavoro e dell’impresa in questa sfida che ci riguarda tutti e deve coinvolgere tutti. Lo abbiamo fatto con misure concrete, dalla decontribuzione per le mamme lavoratrici ai fringe benefits, e con iniziative come il codice di autodisciplina per le imprese. Ma è un segnale incoraggiante il fatto che accanto all’impegno della politica e delle istituzioni si registri una crescente consapevolezza da parte del mondo produttivo”.

I PREMIATI DEL 2024

Quanto alle aziende premiate, figurano, tra le altre, Elettronica, realtà di Roma che si occupa di sistemi elettronici per la difesa, Illumia, E-Labora, studio professionale di Brescia che si occupa di consulenza, Vant, realtà di produzione e lavorazione di materie plastiche di Belluno, Tenute Ruffino, azienda vinicola di Firenze, Lo Scrigno, cooperativa sociale di Milano attiva nella gestione di servizi socio-sanitari, assistenziali, educativi e formativi, Andriani, con un programma a 360° gradi pensato per il benessere dei propri dipendenti e che include anche attività di wellness, Farco Group, Galvanica Sata, che mette a disposizione delle proprie persone un team di psicologi specializzati in soft skill, Labanalysis Life Science, Lombardini, Aereporto Guglielmo Marconi Di Bologna, Operari, Way2global, Le Api Della Vecchia Fattoria, Cimberio, Eicon.

 



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