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Aerospazio, l’eccellenza del Mezzogiorno raccontata da Pertosa

Al bando l’immagine di un Mezzogiorno fatto solo di turismo e agroalimentare. La Puglia ha anche altro da offrire, come dimostrano i numeri del distretto aerospaziale pugliese, tra i più virtuosi d’Italia. L’analisi è di Vito Pertosa, patron della Mer Mec, l’azienda leader mondiale nei «treni diagnostici», che ha appena vinto una scommessa: puntare su due cervelli pugliesi, oggi alla ribalta mondiale per la produzione di aerei in fibra di carbonio, leggeri e veloci, realizzati dalla Blackshape di Monopoli con lo stesso materiale composito del Boeing 787 Dreamliner.

Perché il settore aerospaziale è considerato la nuova frontiera per il binomio sviluppo-occupazione?
È ormai una realtà consolidata e in Puglia specialmente si tratta di un distretto su cui puntare per continuare a sviluppare sia il settore aeronautico sia quello spaziale. L’alta tecnologia nel campo aerospaziale, tra l’altro, è anche utilizzata in differenti settori. Penso alle frontiere della tecnologia, nei materiali compositi o nell’elettronica, nell’ingegneria che abbraccia varie branche e quindi consente di aumentare i vantaggi competitivi del territorio.

Internazionalizzazione delle imprese e attrazione di investimenti stranieri: come sviluppare queste due priorità?
Per internazionalizzare c’è bisogno di avere prodotti che presentino vantaggi competitivi, in caso contrario non si può andare all’estero. Ma in questo caso, proprio perché il settore dell’aerospazio è di eccellenza, ci consente di affacciarci su mercati lontani. Strategica è l’attrazione degli investimenti, ne ha fatto cenno qualche giorno fa all’inaugurazione della Fiera del Levante anche il premier Enrico Letta, ma per ottenere quel risultato è fondamentale abbattere i passaggi burocratici per aprire un’impresa, o ottenere una licenza.

Come invertire la tendenza di immagine di un Mezzogiorno che non è solo turismo e agroalimentare, ma anche sviluppo tecnologico?
Personalmente lo faccio sempre. Unire idealmente la Puglia o all’Ilva o all’agroalimentare deve far maturare una nuova consapevolezza. Oltre al mio gruppo, ci sono altre realtà ad alto livello tecnologico. Devo dire che la Regione Puglia ha questo merito, avendo puntato con insistenza sui finanziamenti all’innovazione che hanno consentito di creare imprese ad alto contenuto tecnologico.

Ha scommesso su due cervelli pugliesi come quelli della Blackshapa. Perché ha scelto di rischiare?
Il consiglio che mi sento di dare è che è necessario puntare su persone intelligenti e capaci, che hanno entusiasmo e sono dotate di una buona idea. I giovani hanno dalla loro un vantaggio non da poco, ovvero quell’entusiasmo che si tramuta in molla nell’ambito professionale. Le idee unite a questo slancio producono sicuramente ottimi risultati. E questo esempio lo dimostra senza ombra di dubbio.

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