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Dalla Moldavia Mattarella alza le barriere contro la disinformazione russa

“La pace in Ucraina? Sia giusta, non figlia delle armi e della prepotenza che con le armi si intende esercitare. Chisinau in Ue? Ci sarà il supporto italiano. L’allargamento? Esigenza storica ineludibile per cui la mossa non solo serve a completare la comunità europea in senso pieno, ma al contempo va promossa supportando i candidati nel centrare gli obiettivi comunitari”

“Servono decisioni veloci, i problemi non aspettano”. Un monito, chirurgico, che il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha rivolto all’Ue in occasione di una visita altamente strategica, in quella Moldavia che rappresenta la cintura più estrema dell’occidente, dell’Alleanza Atlantica, dell’Europa dinanzi ai venti di guerra e ai tentativi di prevaricazione. E mette in guardia: “Sull’Italia tempeste di fake news russe”.

Moldavia e Ucraina

Punto di partenza il ruolo svolto da Chisinau nella guerra in Ucraina, ovvero un Paese che ha subito immediatamente le conseguenze drammatiche della guerra in Ucraina: il riferimento è all’impennata dei prezzi energetici o all’afflusso di moltissimi rifugiati ucraini, passaggio che ha colpito non poco il Presidente della Repubblica: “Desidero pubblicamente esprimere l’ammirazione della Repubblica italiana per la generosità con cui il popolo moldavo ha accolto i rifugiati ucraini”, ha detto dinanzi all’omologa della Moldavia, Maia Sandu. Proprio sull’Ucraina ha aggiunto che in Svizzera si è svolto il primo importante confronto che nessuno immaginava che potesse essere risolutivo, per cui si rende necessario “un processo che possa gradatamente condurre alla pace”. Una pace che sia giusta, non figlia delle armi e “della prepotenza che con le armi si intende esercitare”.

Italia e Ucraina

Una riflessione che è propedeutica ai rapporti tra Italia e Moldavia, fatti da relazioni bilaterali “intense ed eccellenti che riflettono i legami storici e solidi che uniscono i nostri due Paesi”. Il tutto è dimostrato da un interscambio che ha varcato i 660 milioni di euro, accompagnato dalla presenza di numerose aziende italiane, in grado di offrire un contributo allo sviluppo del Paese. La presenza di una numerosa comunità moldava in Italia, ha ricordato Mattarella, è utile per allargare il ragionamento all’ apporto offerto allo sviluppo socio-economico dell’Italia, senza dimenticare il nuovo programma esecutivo per il triennio 2024-27 contribuisce a consolidare il livello di collaborazione culturale tra i due Paesi.

Ue e Moldavia

Il percorso di Chisinau è diretto verso l’Ue, con l’Italia che segue con “convinzione” questo processo di adesione. Per Mattarella l’allargamento è esigenza storica ineludibile per cui la mossa non solo serve a completare la comunità europea in senso pieno, ma al contempo va promossa supportando i candidati nel centrare gli obiettivi comunitari. Sarebbe inoltre un passo geopolitico preciso in una direzione caratterizzata da esigenze (difesa) e contingenze (guerre). Ed ecco l’altro macro tema che Mattarella ha previsto nelle sue riflessioni in Moldavia, la difesa comune utile a completare la dimensione finanziaria caratterizzata da una politica estera e di difesa comune, resa ancora più attuale dopo l’aggressione russa all’Ucraina.

Un passaggio che trova conferma nel legame tra democrazia in Europa e future euro-generazioni. “La forte convinzione italiana in tal senso non è conseguenza della guerra in Ucraina ma è precedente perché per storia e cultura e visione la Moldavia è Europa – ha aggiunto il capo dello Stato -. È una buona notizia l’apertura imminente dei negoziati con l’Ue”.

Infine le elezioni europee, dove la chiave di volta si ritrova nella libertà e nella democrazia che mai sono conquistate definitivamente, ma secondo il Capo dello Stato “vanno costantemente difese e consolidate”. Poche settimane fa l’Unione europea ne ha offerto un esempio “di grande rilievo, portando alle urne un’immensa quantità di elettori per eleggere il Parlamento dell’Unione”.


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