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Chi c’è dietro la nuova Fondazione per la scuola italiana. Obiettivi e risorse

Nasce la Fondazione no profit con l’obiettivo di raccogliere fondi privati per finanziare la scuola italiana. Tutto merito della sinergia e dei contributi iniziali di Unicredit, Banco Bpm, Enel Italia, Leonardo e Autostrade per l’Italia

Un nuovo ente no-profit, interamente finanziato da privati, che opererà in coordinamento con il ministero dell’Istruzione per recepire le esigenze territoriali e ottimizzare l’allocazione di risorse, attraverso lo sviluppo di progetti e bandi nazionali. Questo il senso della firma, a Milano, presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, dell’atto costitutivo della Fondazione per la scuola italiana La Fondazione, frutto del risultato della sinergia e dei contributi iniziali di Unicredit, Banco Bpm, Enel Italia, Leonardo e Autostrade per l’Italia, in qualità di sovvenzionatore principale, che ha inaugurato la propria attività alla presenza del ministro Giuseppe Valditara, ispiratore dell’iniziativa.

“La scuola è il pilastro per lo sviluppo del nostro Paese”, ha spiegato Valditara. “Nei paesi Ocse la media degli investimenti privati nella scuola rappresenta il 2% dell’investimento complessivo nel settore, in Italia è solo lo 0,5. All’insegna di una grande alleanza tra pubblico e privato, è importante incoraggiare anche gli investimenti del mondo dell’imprenditoria e della finanza per contribuire a supportare, in sintonia con le politiche pubbliche, il sistema scolastico rendendolo sempre più competitivo. In questa direzione va la costituzione della Fondazione per la scuola Italiana. Ringrazio coloro che hanno creduto sin dall’inizio in questo progetto decidendo di aderirvi con importanti finanziamenti”.

A supportare l’operato del presidente della Fondazione, Stefano Simontacchi, partner dello studio legale BonelliErede, il consiglio di amministrazione formato da Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo, Fabrizio Palenzona, presidente del gruppo Prelios e Rosa Lombardi, docente Ordinario dell’Università La Sapienza di Roma. Inoltre per custodire lo spirito originario della Fondazione è stato istituito un Collegio dei Garanti, formato da Mario Comba in qualità di presidente, Giampio Bracchi, Francesco Magni, Francesco Manfredi, Anna Maria Poggi per il ministero, con l’avvocato Umberto Ambrosoli, presidente di Banco Bpm e di Banca Aletti, Maurizio Beretta per Unicredit e Nicolò Mardegan, direttore delle relazioni esterne di Enel.

Ora, trasformazione digitale, Intelligenza Artificiale e sviluppo del sistema scolastico sono alcune delle criticità che la Fondazione per la scuola italiana aspira a sanare con l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere aziende e cittadini per incrementare la quota di investimenti del mondo economico sulle future generazioni. Questo perché nonostante gli ingenti sforzi del Paese per costruire un sistema scolastico moderno, in grado di offrire ai giovani il set di hard e soft skill richieste dal mercato del lavoro, in Italia l’abbandono scolastico supera ancora il 10%, fissato come target a livello europeo. Ad essere ancora poco coinvolto, infatti, è il settore privato, i cui contributi riescono a coprire solo il 5% delle spese complessive delle istituzioni scolastiche, a differenza della media Ocse del 9%.

Garantendo una governance completamente autonoma, grazie alla presenza di cinque organi statutari e di un direttore generale indipendente, la Fondazione costruirà il proprio operato in tre fasi. Con la prima fase viene prefissato l’obiettivo di 10 milioni di euro da raccogliere il primo anno e l’attività iniziale sarà incentrata sull’allocazione delle risorse, elargite dai soci, e sulla concessione di strumenti e materiali in comodato d’uso alle scuole. In un secondo momento la cittadinanza sarà coinvolta per potenziare la raccolta fondi e istituire borse di studio e bandi per gli istituti più meritevoli.
Infine, grazie al costante coordinamento con il Ministero dell’Istruzione e del Merito per definire le priorità e un’efficace allocazione delle risorse, verranno avviati progetti di volontariato per competenza e consolidato il marchio per iniziative di divulgazione e sensibilizzazione.

“La Fondazione per la scuola italiana nasce da un bisogno condiviso, avvertito non solo dai giovani ma anche dalle aziende in cerca di talenti. L’Italia investe ogni anno una quota importante del proprio Pil, ma l’allocazione delle risorse è disomogenea con grandi squilibri tra nord e sud del Paese. Attraverso l’operato della Fondazione aspiriamo a colmare i gap del nostro sistema educativo, instaurando un dialogo virtuoso tra aziende e istituti per ridisegnare un sistema scolastico in grado di affrontare le sfide di oggi e di domani”, ha dichiarato Stefano Simontacchi, presidente della Fondazione per la scuola italiana.

Dal punto di vista di Enel, invece, “crediamo fortemente in questo progetto perché sostiene le nuove generazioni, incentivando investimenti su un settore strategico come quello dell’istruzione”, ha chiarito Nicola Lanzetta, direttore di Enel Italia. “Investire nella formazione dei giovani significa puntare sul futuro e sulla competitività del nostro Paese, creando valore per la collettività e contribuendo a formare nuove competenze, ormai sempre più centrali in un mercato del lavoro che evolve rapidamente anche su impulso delle nuove tecnologie”.



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