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Biotech, come proseguono i lavori del tavolo del Maeci

Proseguono i lavori del Tavolo per l’internazionalizzazione delle industrie nel settore biotech voluto fortemente da Tajani. “Attenzione del governo e del Maeci allo sviluppo internazionale delle tecnologie emergenti, nel quadro della diplomazia della crescita”, ha commentato il ministro. Entro fine anno il documento finale

A inizio anno il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani ha costituito il Tavolo di Lavoro per l’internazionalizzazione delle industrie nel settore delle biotecnologie. L’obiettivo è formulare strategie e raccomandazioni in merito all’internazionalizzazione degli attori attivi nel campo delle biotecnologie per rafforzare il comparto nazionale alla luce anche dei progressi e delle prospettive globali nel settore.

INDUSTRIA BIOTECH

“Con più di 800 imprese, 14mila addetti, oltre 13 miliardi di fatturato e una forte componente di ricerca e sviluppo, il comparto italiano delle biotecnologie sta vivendo una fase di notevole sviluppo e rappresenta un importante volano per la crescita in settori a sempre più elevato valore aggiunto. L’industria del biotech e del life science è essenziale per la crescita economica, l’occupazione, l’export e la sicurezza nazionale”, ha dichiarato Tajani lo scorso 14 novembre, annunciando il “Piano nazionale sulle biotecnologie e le scienze della vita, settori collegati alla sicurezza nazionale”.

IL RAPPORTO AD INTERIM

I lavori del Tavolo, iniziati lo scorso gennaio, hanno portato a una serie di incontri bilaterali e sessioni plenarie per definire priorità e strumenti da proporre con lo scopo di supportare teoricamente e praticamente il comparto biotech e la sua internazionalizzazione. Oggi, il Tavolo ha prodotto un primo rapporto ad interim e avviato una nuova fase di consultazione con gli stakeholder del settore, dalla finanza alle aziende, dalle associazioni di categoria alle università e ai centri di ricerca. Una prima riunione si è tenuta ieri, 4 luglio, in cui sono stati raccolti i primi suggerimenti e valutazioni con l’obiettivo di arrivare a un documento finale entro la fine dell’anno.

GLI ESPERTI DEL TAVOLO

A comporre il Tavolo, un gruppo di esperti provenienti da ambiti diversi ma uniti dall’esperienza nel campo delle biotecnologie. Tra questi, i coordinatori Mauro Battocchi, ministro plenipotenziario e Massimo Carnelos, direttore generale per la Promozione del sistema Paese, ambasciatore e capo ufficio Innovazione tecnologica e startup del Maeci. Ma anche il moderatore Pierluigi Paracchi, ceo e co-founder di Genenta science nonché membro del comitato esecutivo di Federchimica-Assobiotec; Sergio Abrignani, professore di Immunologia e Immunopatologia dell’Università di Milano e direttore scientifico dell’Istituto nazionale di genetica molecolare di Milano; Giovanni Caforio, presidente esecutivo di Bristol Myers Squibb; Luca de Angelis, direttore generale per le Nuove tecnologie abilitanti del dipartimento per il Digitale, la connettività e le nuove tecnologie del Mimit; Fabio Fava, professore di Biotecnologie industriali e ambientali dell’Università di Bologna nonché presidente del Tavolo di coordinamento della bioeconomia della presidenza del Consiglio dei ministri in rappresentanza del Mur; Maurizio Forte, direttore centrale per i Settori dell’Export di Ita; Giuseppe Gigli, direttore dell’Istituto di nanotecnologia Cnr-Nanotec; Anna Lambiase, presidente di Cdp venture capital Sgr e ceo di Ir Top Consulting; Pierluigi Petrone, vicepresidente di Farmindustria e ceo di Petrone Group; Maria Cristina Porta, direttore generale di Fondazione enea tech e biomedical; Rino Rappuoli, direttore scientifico Fondazione Biotecnopolo di Siena; Gianmario Verona, Presidente Human technopole.

TAJANI: TECNOLOGIE EMERGENTI CRUCIALI

“La costituzione del tavolo chiamato a formulare strategie e raccomandazioni in merito all’internazionalizzazione degli attori attivi nel campo delle biotecnologie per rafforzare l’intero comparto nazionale – ha aggiunto ieri Antonio Tajani in occasione della riunione – riflette l’attenzione che il governo attraverso il ministero degli Esteri attribuisce allo sviluppo internazionale delle filiere innovative e delle tecnologie emergenti, nel quadro della diplomazia della crescita”.

CARNELOS: INNOVAZIONE FONDAMENTALE

“Siamo ben lieti di raccogliere qualunque input con l’obiettivo di redarre un documento che sia quanto più utile possibile al comparto”, ha assicurato Carnelos. “Siamo nella fase di consultazione col mondo esterno, allargato a industrie e imprese, ma anche al mondo accademico e con i centri di ricerca ed una fase cruciale”, ha aggiunto l’ambasciatore. “Ci sono più vantaggi a fare innovazione che a non farla”, ha concluso.

IL PIANO D’AZIONE

“Il ragionamento di sintesi che faremo è questo”, ha spiegato Pierluigi Paracchi: “Identificare quelle che sono le patologie di interesse nazionale e le biotecnologie industriali strategiche, identificare dunque le biotecnologie emergenti che possono rispondere alle patologie di interesse nazionale e quindi mappare quelle che sono le imprese nazionali che sviluppano biotecnologie emergenti che muovono nella direzione di incidere sulle patologie sopracitate e sulle biotecnologie industriali strategiche. Infine, su queste imprese verranno proposte azioni di avvio e sostegno all’internazionalizzazione e supporto all’attività di ricerca e sviluppo”.



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