Intervista a Rachel Rizzo, nonresident senior fellow presso l’Europe Center dell’Atlantic Council, che analizza i risultati del recente Summit della Nato a Washington, evidenziando l’importanza della decisione di istituzionalizzare il sostegno all’Ucraina, offrendo una valutazione delle relazioni transatlantiche alla luce delle sfide attuali e dell’importanza di un’Europa più forte e autonoma nella propria difesa
Si è concluso il summit della Nato a Washington, segnando un momento cruciale per l’alleanza. La nuova settimana post-summit, invece, è l’occasione perfetta per riflettere sui risultati ottenuti e sulle sfide future. Per approfondire questi temi, Airpress ha intervistato Rachel Rizzo, esperta di politica estera, della Nato e di sicurezza europea e nonresident senior fellow dell’Atlantic Council, che offre una visione dettagliata sulle decisioni chiave prese durante il vertice e le loro implicazioni strategiche.
Parallelamente al Nato Summit, nelle giornate del 10 e 11 luglio si è svolto anche il Nato Public Forum, l’occasione per l’Alleanza di incontrare la società civile, di cui Formiche è stato media partner per l’Italia (potete trovare le repliche a partire da questo link).
Quali sono stati i risultati più significativi del recente Vertice della Nato?
Il risultato più significativo è stato sicuramente la decisione di istituzionalizzare il sostegno della Nato all’Ucraina, fornendo un “ponte ben illuminato” verso l’adesione alla Nato, composto da una maggiore difesa missilistica (incluso batterie Patriot), un comando a Wiesbaden in Germania per coordinare l’assistenza alla sicurezza e l’addestramento per gli ucraini, oltre a un rappresentante civile senior a Kyiv.
Come influenzeranno queste decisioni la direzione strategica dell’alleanza nei prossimi anni?
Sebbene alcune persone saranno deluse dai risultati del Vertice, penso sia importante riconoscere quanto la Nato sia progredita, soprattutto dal Vertice di Vilnius dell’anno scorso, in termini di volontà di fornire maggior sostegno all’Ucraina. Sono ancora scettica che il ponte verso la Nato sarà breve, come alcuni hanno detto, ma dovremo aspettare e vedere cosa accadrà.
Le relazioni transatlantiche sono sempre state un pilastro della Nato. Tuttavia, sfide come la guerra in Ucraina, le tensioni con la Russia e una Cina più assertiva le hanno messe alla prova. Come possiamo valutare lo stato attuale delle relazioni transatlantiche all’interno della Nato, considerando queste sfide geopolitiche e l’evoluzione della sicurezza in Europa?
Penso che ci sia una comprensione su entrambe le sponde dell’Atlantico che l’Europa deve continuare a rafforzarsi e fornire di più per la propria difesa territoriale. Non penso che questa visione sia necessariamente Repubblicana o Democratica, piuttosto, c’è una comprensione da entrambe le parti, e in effetti da entrambe le sponde dell’Atlantico, che questa deve essere la direzione da seguire. Se l’Europa adempirà a questo dovere, non ho dubbi che la relazione transatlantica rimarrà più forte che mai, sia ora che in futuro.