Il colosso di Redmond ha constatato una crescita zoppa: se è vero che ha riportato ottimi profitti nell’ultimo trimestre, pari a 22 miliardi di dollari su un fatturato di 64,7 miliardi, c’è stata delusione per l’area del cloud computing. Le aspettative erano altre, ma è una spinta a fare meglio
Una crescita zoppa. È quella che Microsoft ha constatato martedì, quando ha riportato ottimi profitti nell’ultimo trimestre, pari a 22 miliardi di dollari su un fatturato di 64,7 miliardi, testimondiando un aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre una piccola delusione è arrivata dall’andamento del cloud computing. Il colosso di Redmond puntava parecchio su questa unità che sforna i nuovi strumenti di intelligenza artificiale generativa, ma le attese non sono state rispettate. Le vendite sono aumentate del 19%, leggermente al ribasso rispetto a quanto immaginato in precedenza. Il che ha avuto grandi ripercussioni sul valore delle azioni, scese di quasi il 3% (recuperando terreno rispetto alla c a quota 411,40 dollari nell’aftermarket).
Poteva andare peggio, visto il risultato. “La nostra forte performance di quest’anno fiscale è il risultato della nostra innovazione e della fiducia che i clienti continuano a riporre in Microsoft”, ha dichiarato il ceo Satya Nadella. “Come azienda di piattaforme, siamo concentrati nel soddisfare le esigenze mission-critical dei nostri clienti attraverso le nostre piattaforme su scala attuale, assicurandoci allo stesso tempo di guidare l’era dell’AI”, ha aggiunto confermando le ambizioni della sua società in questo campo, che comincia con il grande investimento in OpenAI di qualche anno fa. “Oggi abbiamo più di 60.000 clienti per Azure AI, ovvero il 60% in più rispetto a un anno fa, e il livello medio di spesa per cliente continua a crescere”. Proprio la piattaforma cloud Azure ha registrato una crescita nelle vendite del 29%, quando le previsioni erano fissate tra uno e due punti in più, così come nel trimestre precedente l’aumento era del 31%.
Molto meglio invece i rivali di Microsoft. La leader del mercato Nvidia è in rialzo del 9,8%, con ricavi trimestrali saliti a 5,8 miliardi di dollari con una previsione al rialzo per il trimestre in corso (6,7 miliardi) e un aumento del profitto del 19%. Apple ha guadagnato l’1,69%, Alphabet l’1,25%, Amazon il 2,41%, mentre si attendono i risultati di Meta che verranno pubblicati dopo la chiusura dei mercati di mercoledì. Una crescita che rappresenta la ripresa del settore tecnologico, in affanno nell’ultimo periodo.
Di certo, un’azienda del calibro di Microsoft non si lascerà spaventare da qualche numero storto. La sua azienda ha già offerto rassicurazioni sulla spesa che intende investire nell’IA, compresi 15 miliardi di dollari da immettere nel mercato estero. Una spesa che aumenterà col tempo, ha assicurato il direttore finanziario Amy Hood, che genererà introiti almeno per i prossimi quindici anni – solo entro il 2025, gli analisti prevedono fino a 25 miliardi di dollari di entrate. Un aiuto potrebbe venire dai PC AI, che dovrebbero trainare l’azienda permettendole di recuperare terreno dopo il -11% registrato nelle vendite dei suoi dispositivi: da qui alla fine dell’anno, tra pc e smartphone si prevedono spedizioni globali per 300 milioni di unità, contro i 29 milioni di quello passato.
Di certo però non si può dire che questo luglio sia stato un mese da ricordare per Microsoft. Il crash di Crowdstrike ha rappresentato una macchia piuttosto grande da cancellare, i cui effetti si devono ancora contare con precisione. Migliaia di voli sono stati cancellati, 4mila solamente quelli della compagnia aerea Delta Airlines, che ha subito 500 milioni di dollari di danni. Ragione per cui “non abbiamo altra scelta” che chiedere risarcimento a Microsoft. Ieri, un altro down. Questa volta è partito dai server Azure, interessando i servizi di email, Microsoft 365 e Xbox Live, con conseguenze per gli utenti. Un periodo sfortunato a cui la Big Tech è pronta a porre rimedio.