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Priorità e obiettivi del governo (in attesa della manovra)

Commissario Ue, Pnrr, riforme, politiche industriali, manovra: il governo ricomincia da questi cinque obiettivi dopo la pausa estiva. Il ruolo di Forza Italia come cuscinetto in alcuni dossier con la Lega e la sostituzione soft di Fitto (destinato alla Commissione Ue). Il punto in attesa del prossimo consiglio dei ministri

La priorità, in ordine di tempo, è il nome italiano per la nuova Commissione Europea, nella settimana che condurrà al primo consiglio dei ministri post pausa estiva. Il nome scelto da Giorgia Meloni è quello di Raffaele Fitto. Ma non è solo quello il punto nevralgico dell’azione del governo alla ripresa. Vari i punti in agenda, come la strutturazione del pacchetto-riforme, la valorizzazione delle zes al sud, i numeri dell’export, la fase preparatoria della manovra.

Commissario Ue

Entro pochi giorni il governo, come da programma, comunicherà a Bruxelles il nome del candidato italiano per la nuova commissione europea. “Sono assolutamente favorevole, sono stato il primo a sostenere che Fitto è il miglior commissario possibile che l’Italia possa avere in questo momento – ha detto il ministro agli Affari esteri Antonio Tajani – perché ha grande esperienza europea, non andrà lì a fare lo stageur, cioè l’apprendista, andrà a svolgere un ruolo politico operativo all’interno della Commissione e far contare l’Italia in Europa. Io sono favorevolissimo, mi pare che anche Salvini sia d’accordo… vedete? Sulle cose di sostanza c’è sempre coesione nel centrodestra”. Il tema conseguente verte la sua sostituzione nelle delicate deleghe che ha in pancia, in primis il Pnrr. Varie le opzioni sul tavolo, come quella che potrebbe riguardare Alfredo Mantovano. Ma al di là dei nomi, spicca la ratio decisa da Chigi: comunque ci sarà un raccordo ideale (oltre che di persone) tra Roma e Bruxelles.

Mezzogiorno

La presentazione della Zona economica speciale (Zes) unica per tutto il Sud Italia rappresenta per il governo Meloni un punto significativo, così come rilevato anche dall’Economist, dettato da due misure: l’inserimento dei fondi europei come priorità per riavvicinare le aree del sud maggiormente disagiate e l’utilizzo concreto degli stessi denari, senza gli sprechi fatti registrare in passato.

“Il governo di Giorgia Meloni – scrive il foglio inglese – ha centralizzato il processo decisionale, limitando il coinvolgimento degli enti locali, e ha speso una parte maggiore del denaro in sussidi volti a promuovere gli obiettivi del Recovery Fund, come rendere l’Europa più verde e più digitale. Ciò richiede meno capacità tecnica e amministrativa. E dovrebbe essere in grado di garantire che i soldi vengano spesi più velocemente”.

Manovra e conti

Priorità i conti in ordine, anticamera ad una legge di bilancio caratterizzata dalla responsabilità per evitare di uscire dai parametri. In questo senso vanno interpretate le precisazioni sull’abbassamento della pressione fiscale riguardo al ceto medio: ciò andrà sommato secondo il governo al mantenimento del taglio del cuneo fiscale, alle agevolazioni per le donne lavoratrici con figli e la maxi-deduzione per le imprese che assumono, così come osservato oggi dal capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti.

Un passaggio che si lega idealmente al vulnus atavico del superbonus, che il governo ha fermato e nel giorno del sequestro di circa 10 milioni di euro di presunti crediti fittizi, nelle province di Bari e Roma, Fratelli d’Italia rafforza quella sua scelta. Il sequestro, secondo Francesco Filini responsabile del programma, è l’ulteriore conferma che “la stagione di governo giallorossa fu un vero e proprio Eldorado per i truffatori dello Stato e bene ha fatto il governo Meloni a chiudere definitivamente con quella scellerata stagione, che i posteri ricorderanno come la stagione del gratuitamente, ovvero degli sperperi di denaro pubblico per riscuotere consenso elettorale. Oggi l’Italia può contare sulla serietà di un governo che ha puntato sulla crescita facendo investimenti mirati, così come confermano tutti i parametri economici e finanziari”.

In parallelo al tema manovra c’è quello del Pil. In primis si segnala il numero dei visitatori estivi in Italia che dovrebbero agevolmente superare quelli dello scorso anno: sono già 62 i miliardi incassati. In secondo luogo il risultato ottenuto dall’Italia alla voce export, ovvero la quarta posizione al mondo per esportazioni nei primi sei mesi del 2024, nel 2014 era al settimo posto. Effettuato il sorpasso sul Giappone. C’è inoltre attesa su cosa dirà il premier al prossimo Forum Ambrosetti.

Cittadinanza

Sulle sfumature presenti in maggioranza per la legge sulla cittadinanza si registra la posizione del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che dal Meeting di Rimini spiega che “per la mia esperienza di quasi due anni di governo non c’è stata una volta in Consiglio dei ministri che abbiamo votato a maggioranza, alla fine ci siamo sempre compattati, al di là delle legittime differenze e discussione ci sarà sempre un punto di sintesi”. Ha spiegato che il tema della cittadinanza è un tema molto delicato. “Se oltre il 30% dei ragazzi stranieri non va più a scuola innanzitutto occorre potenziare la formazione di questi ragazzi, partendo dalla buona conoscenza dell’italiano”. In secondo luogo propone di riflettere attentamente sul tema perché le due riforme fatte in Francia e Germania “ci insegnano che è fondamentale la capacita di integrarsi e condividere i valori della nazione prima di diventare cittadini”.

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