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Tir su navi per unire Cina e Turchia. Il Middle Corridor accelera

Il commercio est-ovest potrà contare su un nuovo vettore grazie al cosiddetto corridoio di trasporto internazionale Transcaspico che si candida ad essere il più strategico per unire le potenze commerciali su entrambi i lati della massa continentale eurasiatica

Camion cinesi imbarcati su navi dirette in Azerbaigian dall’altra parte del Mar Caspio. Questo il progetto che fa parte di diritto del Corridoio di Mezzo per il commercio panasiatico, ideato dai presidenti di Cina e Kazakistan per legare due ambiti strategici come geopolitica e infrastrutturazione. Da Astana, dunque, Xi Jinping e Kassym-Jomart Tokayev lanciano una nuova fase delle relazioni che, non più solo idealmente, lega Zhengzhou, Urumqi e Khorgos, al Kazakistan e quindi al porto di Kuryk per attraversare il Mar Caspio, con destinazione finale la Turchia (con anche l’Italia e l’Ue interessate).

Il commercio est-ovest

Il commercio est-ovest potrà così contare su un nuovo vettore grazie al cosiddetto corridoio di trasporto internazionale Transcaspico che si candida ad essere il più strategico per unire le potenze commerciali su entrambi i lati della massa continentale eurasiatica. La soluzione pratica trovata per abbattere i tempi si ritrova in un carnet Tir, che permette di evitare ispezioni intermedie e ritardi, dando ai Paesi di transito un voucher doganale internazionale per più Paesi. Il sistema coinvolge le dogane, i ministeri dei trasporti, gli enti locali e i partner industriali di vari Paesi, con cui le aziende di autotrasporti cinesi hanno costantemente aperto nuove rotte verso l’Asia centrale, il Caucaso e l’Europa. Allo studio da parte kazaka c’è anche un’integrazione simile con le ferrovie georgiane, proprio al fine di alleggerire non poco le procedure doganali.

Inoltre a giocare un ruolo non secondario vi è il terminal merci nel porto della città di Xi’an, nato nell’ambito della joint venture China-Kazakhstan Trade and Logistics Company, che ha il vantaggio di gestire il 40% di tutti i treni container diretti in Kazakistan.

Il progetto

Il progetto del Trans-Caspian International Transport Route (Titr), chiamato Middle Corridor, si candida ad offrire una rotta alternativa attraverso l’Asia centrale, il Mar Caspio e il Caucaso fino alla Turchia. Ad oggi il suo volume di carico è pari a 2,3 milioni di tonnellate ma dopo le fasi di ammodernamento previste raggiungerà gli 11 milioni di tonnellate entro sei anni. Per questa ragione l’Ue punta a investire 10 miliardi di euro sull’iniziativa, all’interno di un ampio piano programmatico che ha cerchiato in rosso 33 progetti infrastrutturali: in cima alla lista europea vi sono gli interventi infrastrutturali che coinvolgono il Kazakistan e l’Uzbekistan.

Le prospettive sono di ampio raggio, come dimostra la decisione kazaka di incoraggiare la Serbia a esplorare le opportunità nel corridoio centrale. Lo ha detto oggi il vicepremier Serik Zhumangarin in occasione della terza riunione della commissione intergovernativa serba-kazaka per la cooperazione commerciale ed economica a Belgrado: “Siamo interessati a sviluppare il transito per il trasporto merci dal Kazakistan e dalla Cina alla Serbia e oltre, verso i paesi europei. Proponiamo di considerare le possibilità della Trans-Caspian International Transport Route per questi scopi”, ha affermato.

Scenari

Che il Middle Corridor si candidi ad essere una novità geopolitica lo ha sostenuto anche la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), per bocca del direttore generale Huseyn Özhan, intervenuto alla conferenza finanziaria annuale Astana Finance Days. L’obiettivo, ha osservato, è quello di costruire infrastrutture sostenibili lungo l’intero corridoio intermedio, che si estende dalla Cina all’Europa passando per il Kazakistan, il Mar Caspio, l’Azerbaigian, la Georgia e la Turchia, per il quale sono necessari circa 17,5 miliardi di euro.

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