Skip to main content

Strage di civili in Siria. Uccise 200 persone

Le truppe siriane hanno bombardato con carri armati ed elicotteri il villaggio di Treimsa, nel centro del Paese, uccidendo oltre 150 persone. Lo ha denunciato l´Osservatorio siriano per i diritti umani. Se la notizia verrà confermata, il massacro di Treimsa sarà uno degli eventi più sanguinosi nel Paese dall´inizio del conflitto, dopo la strage di Houla del 25 maggio scorso, quando gli uomini fedeli al regime uccisero almeno 108 persone.
 
Il presidente dell´Osservatorio, Rami Abdel Rahman ha dichiarato che “Le truppe governative hanno bombardato usando carri armati ed elicotteri”, precisando alla France presse che i corpi di 30 persone sarebbero già stati identificati. “Alcuni parlano di un numero maggiore di vittime – ha aggiunto – ma anche se fossero circa 150, specialmente considerando quando è piccolo il villaggio, potrebbe essere il peggior massacro compiuto in Siria dall´inizio della rivoluzione”.
 
“E´ spaventoso” quanto accaduto ieri in Siria. Questo il commento del ministro degli Esteri Giulio Terzi a Unomattina sulla strage avvenuta nel villaggio di Treimsa.

“C´è un crescendo di violenza in Siria” ed “entro la settimana ci sarà una decisione per estendere la missione degli osservatori Onu”, ha aggiunto il ministro, auspicando “una missione più incisiva e muscolare, che possa avere anche la possibilità di difendersi”.
 
Secondo un leader dei ribelli, Abu Mohamad, comandante di un gruppo che opera più a nord, nell´attacco sarebbero morte più di 200 persone. Abu Mohamad ha precisato di essere in contatto telefonico con un abitante di Treimsa, secondo cui le truppe di Damasco sarebbero posizione su colline a pochi chilometri dal villaggio.
 
Intanto i  Fratelli musulmani della Siria hanno accusato oggi l´inviato dell´Onu e della Lega araba Kofi Annan, l´Iran e la Russia, di essere responsabili, per la loro inazione, del massacro di Treimsa. “Noi non consideriamo il mostro Bashar come il solo responsabile dell´orribile crimine, ma anche Kofi Annan, i russi e gli iraniani, e tutti i paesi del mondo che pretendono di essere responsabili della protezione della pace e della stabilità nel mondo, e che poi rimangono in silenzio”, ha affermato la confraternita in un comunicato.


×

Iscriviti alla newsletter