Un nuovo traguardo per l’industria spaziale italiana: il modulo abitativo Multi purpose habitation (Mph) proposto dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha ottenuto un riscontro positivo dal Board della Nasa a Washington. Questo passo rappresenta un ulteriore avanzamento verso la creazione del primo habitat destinato agli astronauti che soggiorneranno sulla Luna, parte integrante del programma Artemis
Il modulo abitativo Mph, che sarà realizzato da Thales Alenia Space in Italia, è stato sottoposto a una rigorosa valutazione, coordinata da un organismo speciale della Nasa (Mcr Board), presieduto da Catherine Koerner, amministratore associato per la Direzione della missione per lo sviluppo dei sistemi di esplorazione. Il progetto, avviato all’inizio del 2024, ha dimostrato di rispondere appieno ai requisiti stabiliti dall’ente spaziale statunitense, confermando un livello di maturità tecnologica sufficiente per procedere con la fase successiva. Si stima che occorreranno circa due anni per completare la fase di sviluppo che porterà alla costruzione della futura “casa” lunare degli astronauti.
Il presidente dell’Asi, Teodoro Valente, ha commentato con entusiasmo questo risultato: “A poche settimane dell’incontro a Roma con i tecnici della Nasa, registriamo un nuovo e importante passaggio. Si è trattato di un esame complicatissimo, un evento che riconosce ancora una volta la grande capacità dell’industria nazionale e della capacità dell’Asi di coordinare programmi complessi in un contesto di collaborazione internazionale che contribuirà a consolidare i rapporti tra Italia e Usa anche tramite la collaborazione Asi-Nasa”.
Questo successo conferma la solidità del contributo italiano al programma Artemis, di cui l’Italia è uno dei principali partner internazionali fin dalla firma degli Artemis Accords nel 2020. La collaborazione tra l’Asi e la Nasa è cruciale per il progetto, che mira a stabilire una presenza umana sostenibile e permanente sulla Luna, ponendo le basi per future missioni verso Marte.
Il modulo Mph, una volta completato, sarà uno degli elementi chiave per consentire agli astronauti di vivere e lavorare sulla superficie lunare. L’ambizioso progetto si inserisce in un contesto di esplorazione spaziale che non solo punta a riportare l’uomo sulla Luna, ma anche a creare le infrastrutture necessarie per future installazioni permanenti.
L’industria italiana, con il sostegno dell’Asi e la collaborazione con la Nasa, si trova ora davanti a sfide ingegneristiche, scientifiche e tecnologiche di grande portata. La fase successiva richiederà una corsa contro il tempo per garantire che il modulo abitativo italiano sia pronto in tempo per le missioni previste dal programma Artemis. Come ha sottolineato ancora Valente: “Non consideriamo questo risultato come un punto di arrivo, bensì il punto di partenza: da ora in avanti ci attendono sfide ingegneristiche, scientifiche e tecnologiche per confermare la validità del progetto italiano e proseguire verso la fase di realizzazione. Una corsa contro il tempo per fare in modo che il nostro modulo abitativo Mph sia il primo elemento del processo di installazioni permanenti sulla superficie lunare”.
In un panorama internazionale sempre più competitivo, l’Italia consolida così il proprio ruolo di protagonista nell’esplorazione spaziale, contribuendo in maniera determinante a uno dei più ambiziosi progetti della Nasa.