Le esercitazioni congiunte di Australia e Filippine hanno un significato politico, oltre che operativo. E non sono le uniche esercitazioni di questo tipo
Il rafforzamento della presenza dell’Australia nel Mar Cinese Meridionale attraverso attività di difesa marittima congiunte con le Filippine rappresenta una chiara dimostrazione dell’impegno strategico di Canberra nel garantire la sicurezza regionale, anche a costo di una potenziale ritorsione economica da parte della Cina. Gli analisti sostengono che questa mossa sottolinea l’importanza per l’Australia di mantenere la libertà di navigazione in una delle rotte commerciali più vitali al mondo, che attraversa il Mar Cinese Meridionale.
L’ambasciatrice australiana nelle Filippine, H.K. Yu, ha recentemente dichiarato che il suo Paese aumenterà la cooperazione nella difesa marittima con Manila, prevedendo un’intensificazione delle attività congiunte nei prossimi anni. “Quando esiste una stretta cooperazione in materia di difesa, è naturale rafforzare le operazioni congiunte” ha spiegato Yu, enfatizzando che le attività cooperative marittime tra i due Paesi rappresentano una risposta collettiva per rafforzare la sicurezza e la stabilità nell’Indo-Pacifico.
Anche Xerxes Trinidad, colonnello delle Forze Armate delle Filippine, ha confermato che Manila prevede di effettuare regolarmente operazioni di difesa marittima congiunta con l’Australia. L’obiettivo principale è normalizzare la situazione nel Mar Cinese Meridionale e rafforzare la capacità di difesa delle Filippine nelle acque contese. Queste operazioni congiunte si inseriscono in un contesto di crescente tensione tra le Filippine e la Cina per le rivendicazioni territoriali sovrapposte nella regione.
L’Australia ha già partecipato ad operazioni marittime congiunte con le Filippine, gli Stati Uniti, il Canada e il Giappone, come dimostrato dalle esercitazioni avvenute ad aprile e agosto nel Mar delle Filippine Occidentale. A novembre, Canberra ha condotto la sua prima pattuglia congiunta con Manila nelle acque contese, segnalando un crescente impegno nella sicurezza marittima della regione.
Yu ha evidenziato che la situazione nel Mar Cinese Meridionale è una questione di importanza strategica non solo per i Paesi della regione, ma anche per l’Australia, che vede nella stabilità e nella libertà di navigazione in quell’area una priorità di difesa nazionale. Secondo gli esperti, questa posizione rafforza l’adesione dell’Australia alla cooperazione militare con le Filippine e con altri partner regionali.
Chris Gardiner, CEO dell’Institute for Regional Security, ha osservato che il sostegno dell’Australia alle Filippine rientra nel quadro della sua strategia di difesa nazionale, che punta sulla sicurezza collettiva e sulla deterrenza per contrastare le minacce, inclusa quella rappresentata dalla Cina. Gardiner ha sottolineato che Canberra spera che la difesa collettiva delle Filippine possa non solo mantenere l’attuale ordine basato sulle leggi internazionali, ma anche dissuadere la Cina dall’uso della forza come strumento di politica estera nell’Indo-Pacifico.
Le attività congiunte di difesa tra Australia e Filippine rappresentano un passo significativo nella strategia di Canberra per garantire la sicurezza marittima e proteggere la libertà di navigazione nel Mar Cinese Meridionale, una zona cruciale per il commercio globale e per la stabilità regionale. Ma tali attività devono essere inquadrate all’interno di una dimensione più ampia di cooperazione militare, che coinvolge anche altri Paesi. Italia compresa: poche settimane fa la portaerei Cavour con il suo carrier strike group ha svolto esercitazioni di carattere simile assieme alle forze aeronavali di Australia e Stati Uniti nel Mar Cinese Meridionale.