La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato l’equipaggio della missione spaziale Axiom-3, a partire dal suo pilota, il colonnello dell’Aeronautica militare, Walter Villadei, insieme al comandante Michael López-Alegría, e ai due specialisti di missione Alper Gezeravcı e Marcus Wandt
Dopo il collegamento tra Colosseo e Stazione spaziale internazionale che a gennaio aveva permesso alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di dialogare praticamente in tempo reale con il colonnello Walter Villadei, allora impiegato in orbita nel corso della missione Axiom-3, oggi è avvenuto l’incontro faccia a faccia a Terra, più precisamente a Palazzo Chigi, di nuovo tra la presidente Meloni e l’intero equipaggio della missione. In occasione del lancio, a dicembre dell’anno scorso, la premier aveva sottolineato come si trattasse di “una missione estremamente importante che consentirà all’Italia di rafforzare la sua posizione nell’ambito dell’economia spaziale e delle attività in orbita bassa e permetterà alla nostra comunità scientifica, accademica ed industriale di fare grandi progressi”. Meloni ha quindi accolto nella sede della Presidenza del Consiglio il comandante della missione Axiom-3, Michael López-Alegría, ex astronauta della Nasa e direttore Business Development di Axiom; Alper Gezeravcı, specialista della missione e il primo astronauta dell’Aeronautica militare turca, di cui è pilota e ingegnere; Marcus Wandt, specialista della missione, pilota dell’Aeronautica militare svedese e riserva del Gruppo astronautico dell’Agenzia spaziale europea; e naturalmente il colonnello dell’Aeronautica militare Villadei, pilota della missione Axiom-3, che Meloni definì “nostro portabandiera in questa missione”. Nel corso del colloquio tra l’equipaggio e la presidente del Consiglio sono stati descritti alcuni momenti salienti della missione, descrivendone gli obiettivi portati a termine e il ruolo svolto dai membri della missione.
La missione
Partita dal Kennedy Space Center, in Florida lo scorso 18 gennaio, con un razzo Falcon 9 di SpaceX, la missione Ax-3 ha visto Villadei, López-Alegría, Gezeravcie e Wandt rimanere circa tre settimane in orbita. Sulla Iss, il colonnello Villadei ha svolto tredici esperimenti, promossi dall’Aeronautica militare in collaborazione con l’Agenzia spaziale italiana (Asi), che hanno coinvolto università, centri di ricerca e industrie, per amplificare la grande esperienza nazionale in ambito operativo, medico e tecnologico, applicata allo spazio. Ulteriori due esperimenti, anche loro volti a studiare l’effetto della microgravità sul corpo umano, saranno portati avanti nei prossimi giorni nei laboratori a terra, contribuendo a raccogliere dati provenienti dall’attività di sperimentazione che avrà ricadute positive nello studio bio-medico, oltre che nell’aumento del livello tecnologico e applicativo legato al settore. Ciascuno dei membri dell’equipaggio ha portato avanti una serie di esperimenti in micro-gravità delle Agenzie spaziali e dell’industria dei propri Paesi.
Il ruolo dell’Aeronautica militare
Per l’Italia, infatti, Ax-3 è stato frutto di una collaborazione strategica che ha legato sinergicamente, sotto la Presidenza del Consiglio dei ministri, i ministeri della Difesa, delle Imprese e del Made in Italy, dell’Agricoltura, l’Agenzia spaziale italiana e l’Aeronautica militare. In particolare, la presenza nella missione della Forza armata rientra nel contesto della strategia nazionale proposta inizialmente dal dicastero della Difesa e delineata nel Memorandum d’intesa sottoscritto tra il governo italiano e Axiom Space il 19 maggio 2022, parte di una prospettiva più ampia relativa alla successiva presenza umana nell’orbita terrestre. Come sottolineato dal capo di Stato maggiore dell’Arma azzurra, il generale Luca Goretti, dando il bentornato al colonnello Villadei: “la partecipazione dell’Aeronautica militare a questa missione internazionale […] ha confermato il ruolo chiave che l’Arma azzurra ha in questo dominio, in cui già è fortemente impegnata sia con l’esperienza di volo umano spaziale sia con capacità legate alla sua sicurezza”. La Forza armata, ha aggiunto il generale, “mette la propria professionalità e competenze a disposizione della comunità scientifica, tecnica e industriale, a favore dell’intero Sistema Paese”
Il progetto di Axiom
La missione fa parte del programma guidato dalla società texana Axiom, che ha ricevuto dalla Nasa l’incarico di realizzare una nuova stazione spaziale commerciale, che dovrà sostituire l’attuale stazione internazionale (Iss) dopo la sua dismissione. La nuova stazione commerciale, dunque, dovrà inizialmente essere realizzata a partire dalle strutture già esistenti della Iss, aggregando i nuovi moduli a quelli della stazione orbitante. Una volta raggiunta una certa autonomia dei nuovi sistemi, la stazione di Axiom si staccherà per operare autonomamente, quando, nel 2030, la vita della stazione spaziale internazionale giungerà al termine. La missione di Villadei ha, quindi, rappresentato un importante passo, preliminare all’assemblaggio del nuovo segmento della stazione commerciale.
L’impatto sulla Space Economy
L’intensificarsi delle collaborazioni internazionali e le sinergie tra i vari attori del settore spaziale, dalle agenzie internazionali alle istituzioni, dai centri di ricerca al comparto industriale, permetteranno all’Italia di cavalcare la Space economy. Fondamentale la promozione di un nuovo modello di collaborazione tra il settore pubblico e privato per consentire alle imprese italiane di assumere un ruolo di primo piano in questo settore. L’obiettivo è anche quello di potenziare le competenze scientifiche, tecnologiche e operative legate alle attività umane nello spazio.
Il ruolo dell’industria
La missione, inoltre, ha visto il decisivo apporto dell’industria spaziale italiana, con Thales Alenia Space Italia (joint venture tra Leonardo e Thales), che si sta occupando di progettare, sviluppare, assemblare e testare la struttura primaria e il sistema di protezione da micro meteoriti e detriti sia per il Node one (AxN1) sia per il Modulo abitativo (AxH). Questi ultimi fanno parte dei primi due dei quattro moduli totali che, entro il 2025, saranno attaccati al Nodo 2 dell’Iss, anch’esso realizzato da Thales Alenia Space (come oltre il 50% del volume abitabile della Stazione).
Foto: Presidenza del Consiglio