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Esplorazione marziana. Il piano di Rocket Lab per ridurre costi e tempi convince la Nasa

Rocket Lab propone una soluzione alternativa per la missione Mars sample return, puntando a ridurre costi e tempi rispetto alle previsioni attuali. Questo approccio riflette l’evoluzione del settore spaziale, sempre più aperto al contributo delle aziende private per accelerare lo sviluppo delle missioni

Mentre anche la Repubblica Dominicana si unisce al programma Artemis diventando così il 44° Paese firmatario, la Nasa compie un altro passo cruciale verso l’esplorazione del nostro sistema solare, concentrandosi ora sul ritorno di campioni da Marte. Rocket Lab è stata selezionata per sviluppare un nuovo concetto per la missione Mars sample return (Msr), con l’obiettivo di ridurre significativamente i costi e anticipare il rientro dei campioni sulla Terra.

Rocket Lab ha annunciato di aver ottenuto un contratto dalla Nasa per studiare un’architettura semplificata e innovativa per la missione Msr. Questo progetto mira a raccogliere i campioni prelevati dal rover Perseverance e riportarli sulla Terra con una spesa inferiore a quella stimata per l’attuale piano, che si aggira intorno agli 11 miliardi di dollari, e con un anticipo di alcuni anni rispetto alla data prevista per il 2040.

La Nasa aveva già selezionato, nel giugno scorso, sette aziende per studiare soluzioni alternative per la missione Msr, inclusa la progettazione del Mars ascent vehicle (Mav), il razzo che dovrebbe trasportare i campioni in orbita marziana. Tuttavia, Rocket Lab non era inizialmente tra i prescelti. La sua proposta è stata rivalutata successivamente e, grazie alla forte attenzione all’innovazione, è stata scelta per condurre uno studio dettagliato.

Con un contratto del valore di 625mila dollari, Rocket Lab esplorerà come semplificare il processo di raccolta e trasporto dei campioni. L’azienda non ha ancora rivelato dettagli completi sulla sua proposta, ma ha sottolineato che il progetto si basa sulla sua crescente esperienza in missioni planetarie a basso costo e rapide. Peter Beck, ceo di Rocket Lab, ha affermato che la società ha sviluppato un concetto di missione in grado di ridurre sia i costi che i tempi previsti, rendendo l’intero processo più accessibile.

Il concetto proposto prevede l’utilizzo del razzo Neutron, attualmente in fase di sviluppo, e altri veicoli spaziali già in programma. L’architettura proposta da Rocket Lab prevede due lanci separati del Neutron nell’arco di due settimane: uno per trasportare un orbiter per il ritorno dei campioni sulla Terra e l’altro per un lander che includerebbe il Mav. Quest’ultimo interagirebbe con Perseverance per trasferire i campioni raccolti, che poi verrebbero lanciati in orbita marziana e catturati dall’orbiter per il viaggio di ritorno verso la Terra.

Rocket Lab si è distinta in precedenza per il successo di missioni come Capstone, una sonda lunare, e collaborazioni con altre aziende per il rientro di esperimenti sulla Terra. Questa esperienza, combinata con la loro capacità di innovare, potrebbe fornire una soluzione vantaggiosa per il futuro della missione Msr, che si propone di restituire campioni marziani entro il 2033, con la possibilità di un lancio già nel 2028.

La Nasa sta inoltre valutando le proposte di altre aziende, tra cui SpaceX e Blue Origin, che stanno sviluppando soluzioni alternative. SpaceX, ad esempio, sta studiando come utilizzare il veicolo Starship per il Msr, mentre Blue Origin sta applicando tecnologie sviluppate per il lander lunare Blue Moon al contesto marziano, cercando di ridurre complessità e costi.

Le aziende hanno tempo fino alla fine di quest’anno per completare i loro studi, e la Nasa utilizzerà queste analisi per decidere come adattare l’attuale architettura della missione Msr per renderla più efficiente e meno costosa. L’amministratore della Nasa, Bill Nelson, ha espresso ottimismo riguardo a queste nuove soluzioni, suggerendo che si potrebbe ottenere un ritorno dei campioni da Marte più economico e rapido di quanto inizialmente previsto.



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