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Così JP Morgan e Blackrock si intrecciano col Piano Mattei

La licenza ottenuta da JPMorgan Chase per operare in Kenya rientra nella strategia aziendale per espandere la propria presenza in Africa e si somma alle iniziative di Blackrock alla voce energia e IA: così si sviluppa la traiettoria comune con il governo Meloni che, per la prima volta nella storia repubblicana italiana, ha portato il governo di Roma a investire progettualmente sull’Africa

Mai come in questa fase Italia e Usa guardano con attenzione e progettualità all’Africa. Il Piano Mattei ideato dal governo Meloni e le iniziative finanziarie e bancarie di colossi americani come JP Morgan e Blackrock rivelano tutte le potenzialità che nel continente vi sono, a maggior ragione dopo la consapevolezza che è necessario, oggi più di ieri, costruire traiettorie e strategie anche in ottica “concorrenza esterna”.

Così come analizzato dalla Johns Hopkins University, l’Occidente, e in particolare gli Stati Uniti, devono evitare di competere con Pechino offrendo nuovi prestiti, ma piuttosto proiettarsi in Africa sfruttando i propri punti di forza e costruendo opportunità di investimento che siano alternative, così da avvicinarli ad un continente denso di incroci geopolitici.

Obiettivo Kenya

La licenza ottenuta da JPMorgan Chase per operare in Kenya rientra nella strategia aziendale per espandere la propria presenza in Africa e provare ad allargare il proprio raggio di azione, ad esempio, anche in Costa d’Avorio. Dei cento Paesi in cui il colosso finanziario è presente, pochissimi sono africani per cui il ceo Jamie Dimon ha deciso per questa accelerazione che dovrebbe veder aggiungere un Paese ogni due anni e nei prossimi giorni effettuerà un ampio tour istituzionale che lo porterà in Nigeria, Kenya e Sudafrica.

Nello specifico verranno offerti servizi bancari commerciali e di investimento, con la possibilità di offrire anche prestiti. L’annuncio ufficiale è stato dato dalla Banca centrale del Kenya (CBK) che ha autorizzato JPMorgan Chase a istituire un ufficio di rappresentanza nel Paese che contribuirà “alla diversità del settore finanziario del Kenya e catalizzerà il commercio e gli investimenti e conferma la posizione del Kenya come hub di servizi finanziari di prim’ordine”.

Quanti incroci

Non solo JP Morgan: l’incrocio italoamericano con il Piano Mattei si ritrova anche alla voce Blackrock. Il colosso americano, uno dei principali asset manager del mondo e uno dei principali fornitori di servizi di gestione degli investimenti, da tempo guarda alla stabilità politica dell’Italia e il recente incontro Meloni-Fink lo dimostra. Per questa ragione ha messo nel mirino due macro aree molto care al governo Meloni come l’IA e l’Africa.

BlackRock è già presente in Africa nella Turkana Wind Power del Kenya e al contempo l’Africa è al centro del Piano Mattei ideato da Palazzo Chigi. L’energia eolica kenyota ha convinto il fondo a fare un deciso passo avanti: ha raggiunto un accordo con la danese Vestas per acquistare la sua quota nel progetto del Lago Turkana, il più grande parco eolico dell’Africa dotato di una capacità di generazione di 310 Mwh. In questo modo Vestas Wind System della Danimarca ha venduto l’ intera quota del 12,5% a Climate Finance Partnership (CFP), gestita dal fondo guidato da Larry Fink.

Inoltre Blackrock ha dato vita ad una trattativa con il Fondo AIIM per acquistare la quota di energie rinnovabili: il fondo gestisce 2,8 miliardi di dollari di asset in tutta l’Africa e possiede quote in progetti che generano oltre 2.800 megawatt di energia. Il settore delle energie rinnovabili in Africa ha assistito a un aumento degli accordi, con aziende come Africa Finance Corp. e Copenhagen Infrastructure Partners che hanno effettuato acquisizioni significative.

Comitato direttivo

Pochi giorni fa a Palazzo Chigi si è tenuta la terza riunione del comitato direttivo del Piano Mattei. Oltre alla presenza dei ministeri interessati, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, della Banca d’Italia e dell’Associazione nazionale dei comuni italiani, per la prima volta sono intervenuti anche i presidenti della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato e della Camera. È stata l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento del piano con l’insieme delle principali iniziative attualmente in corso nei nove paesi in cui sono stati avviati i progetti pilota del Piano e la sinergia tra il Piano Mattei, il Global Gateway dell’Unione Europea e il partenariato per le infrastrutture e gli investimenti globali del G7 (PGII), in particolare attraverso la partecipazione dell’Italia al progetto infrastrutturale regionale del Corridoio di Lobito nell’Africa meridionale, come annunciato da Giorgia Meloni in occasione del G7 pugliese.



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