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Molta Cina e Asean (e Trump) nel meeting Ue sul commercio. L’analisi di Ecfr

Due esperti dell’Ecfr, Oertel e Crabtree spiegano cosa aspettarsi dall’incontro ministeriale di Budapest, dove si toccheranno temi commerciali interconnessi a questioni geopolitiche, alle relazioni internazionali e alla sicurezza

Il 17-18 ottobre i ministri del commercio dell’Ue si riuniranno a Budapest per un incontro informale del Consiglio Affari Esteri, proprio mentre si terrà anche il Consiglio europeo. L’attenzione sarà rivolta soprattutto ai rapporti commerciali con i Paesi dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico (Asean) e la Cina, con quest’ultima al centro dell’agenda europea dopo l’imposizione dei dazi compensativi sui veicoli elettrici cinesi. La mossa della Commissione ha segnato un cambiamento nei rapporti commerciali con Pechino, sollevando questioni su come affrontare le sfide future.

Secondo Janka Oertel, direttrice del programma Asia dell’Ecfr, “i dazi compensativi imposti sui veicoli elettrici cinesi segnano l’inizio di una nuova normalità nei rapporti commerciali tra l’Ue e la Cina e sono solo l’inizio di una serie di misure che Bruxelles sta pianificando per difendere gli interessi europei nei confronti di Pechino”. “La Commissione – spiega in quotes inviati a Formiche.net – può ora proseguire con maggiore fiducia, poiché gli Stati membri non sono stati disposti, o nel caso di Germania e Ungheria capaci, di opporsi al nuovo modus operandi”.

Oertel aggiunge: “Poiché l’approccio cinese di cercare di dividere gli Stati membri con un mix di bastone e carota ha fallito, contrastare il nuovo slancio di Bruxelles sarà cruciale per Pechino. Resta da vedere se la leadership cinese può, e vorrà, cambiare le sue tattiche”.

I ministri del commercio europei potrebbero cogliere l’opportunità per discutere una risposta collettiva e resiliente a qualsiasi nuovo approccio proveniente dalla Cina, nonostante i legami profondi del Paese ospitante (l’Ungheria, alla guida del semestre europeo per altro) con Pechino.

James Crabtree, distinguished visiting fellow dell’Ecfr Asia, sottolinea i rischi legati al commercio globale: “Mentre i ministri del commercio europei si incontrano, la principale preoccupazione sarà il caos che una possibile seconda vittoria di Donald Trump potrebbe causare al sistema commerciale globale e alla sicurezza economica dell’Europa”. Crabtree nota inoltre che la posizione di Trump sui dazi potrebbe innescare una nuova guerra commerciale, esercitando pressioni su Bruxelles affinché sviluppi una strategia solida.

“Trump ha minacciato alti dazi contro la Cina, potenzialmente dando il via a una nuova guerra commerciale globale. Tuttavia, si lamenta spesso anche del surplus commerciale dell’Europa con gli Stati Uniti e probabilmente cercherà concessioni da Bruxelles utilizzando i dazi come minaccia, [dunque] costringendo i leader dell’Ue a elaborare un piano negoziale e a minacciare dazi reciproci propri”.

In questo quadro, c’è da valutare anche la complessità delle negoziazioni post-elezioni statunitensi riguardo a un eventuale accordo di pace per l’Ucraina. Ciò rende l’incontro di Budapest un importante banco di prova per la promessa della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, di guidare una Commissione europea geopolitica nel suo secondo mandato. I leader europei dovranno riflettere attentamente su potenziali scenari e risposte, con le questioni geopolitiche e di sicurezza che ormai permeano totalmente quelle di carattere economico e commerciale.



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