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Le sfida dell’industria spaziale tra pressioni e opportunità. Il piano dell’Esa

L’industria spaziale europea sta affrontando pressioni che richiedono all’Esa di introdurre misure per supportare le imprese del settore in crisi. Intanto, il progetto “Explore 2040” dell’Esa punta a rafforzare il ruolo europeo nell’esplorazione della Luna e di Marte. Le decisioni attese al Consiglio Ministeriale 2025 saranno determinanti: riuscirà l’Europa a trasformare queste sfide in opportunità per la leadership spaziale?

Nel panorama spaziale europeo, si stanno delineando ambiziose trasformazioni. Durante l’ultimo Consiglio dell’Esa, avvenuto scorsa settimana a Parigi, il direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Josef Aschbacher, ha affrontato le sfide del settore, mettendo in luce come l’industria stia attraversando una fase di pressione crescente, con l’Esa che si appresta a introdurre soluzioni per sostenere le imprese coinvolte. Una delle proposte chiave riguarda l’aumento delle anticipazioni sui contratti, che potrebbero passare dal 10-15% fino a un massimo del 35%, una misura che, secondo Aschbacher, risponde alle difficoltà di cash flow delle aziende, con il contributo dell’agenzia che intende permettere la consegna parziale dei prodotti per garantire un flusso di pagamenti più regolare. “L’industria è sotto pressione e, come Esa, stiamo valutando attentamente la situazione,” ha dichiarato Aschbacher, sottolineando l’importanza di queste misure per preservare la stabilità della filiera.

Le difficoltà del settore sono accentuate da recenti notizie, come quella che ha visto Airbus Defence and Space registrare perdite significative per quasi un miliardo di dollari sui programmi spaziali lo scorso giugno, una situazione che ha portato l’azienda ad annunciare, il 16 ottobre, la riduzione di 2.500 posti di lavoro entro il 2026. Questo taglio si aggiunge alle problematiche generali che pesano sul comparto spaziale europeo e che richiedono un intervento coordinato.

A complicare ulteriormente il quadro, emergono indiscrezioni su trattative tra Airbus e Thales riguardo a una possibile fusione di alcune attività spaziali commerciali. Entrambe le aziende, principali appaltatori dell’Esa, stanno infatti soffrendo un calo della domanda di satelliti per comunicazioni geostazionarie, che ha messo sotto pressione il settore. Aschbacher, pur senza commentare direttamente la potenziale fusione, ha riconosciuto che una simile operazione avrebbe “grandi implicazioni” per l’Esa, indicando come queste sfide impattino l’intero ecosistema industriale e pongano interrogativi sulle strategie future.

Parallelamente, il progetto “Explore 2040” segna un cambiamento epocale nella strategia europea verso l’esplorazione dello spazio profondo. Con l’obiettivo di consolidare la presenza europea sia sulla Luna che su Marte, il piano di “Explore 2040” mira a sviluppare tecnologie innovative per supportare missioni umane e robotiche a lungo termine. Daniel Neuenschwander, direttore delle esplorazioni umane e robotiche dell’Esa, ha illustrato l’ambiziosa visione per un futuro in cui astronauti europei cammineranno sulla superficie lunare e, successivamente, su Marte. “Ciò che vogliamo, soprattutto, è aumentare il ritmo e l’intensità dei programmi,” ha affermato Neuenschwander.

Nel contesto lunare, l’Esa ha sviluppato l’Argonaut, un lander logistico progettato in collaborazione con Airbus, pensato per trasportare 1,7 tonnellate di carico e garantire operazioni sostenibili. Questo progetto rappresenta una tappa essenziale per supportare una cooperazione internazionale duratura e per facilitare operazioni logistiche sulla Luna. Alexander Gerst, astronauta Esa, ha dichiarato che Argonaut risponde a una necessità chiave nell’approccio europeo alla Luna perché “colma il divario di come ci approcciamo all’atterraggio e alle operazioni sulla superficie lunare”.

Il progetto non si limita alla Luna. “LightShip”, un propulsore elettrico, è in fase di sviluppo per trasportare moduli scientifici e passeggeri su Marte, fornendo supporto per comunicazioni e navigazione. Inoltre, l’agenzia europea ha lanciato il programma “Moonlight” per garantire un sistema di navigazione e comunicazione intorno alla Luna, una struttura fondamentale per il coordinamento delle operazioni lunari a lungo termine.

Tuttavia, il sostegno dei Paesi membri si rivelerà cruciale. Le decisioni finali sulle ambizioni dell’Esa verranno prese durante il prossimo Consiglio Ministeriale del 2025. Questo vertice determinerà i livelli di finanziamento e il grado di impegno verso la nuova fase post-Iss, tra cui la possibilità di programmi cargo in orbita bassa terrestre e missioni robotiche avanzate su Marte, come il ritorno di campioni con Nasa.

L’intero pacchetto di proposte che costituisce la strategia dell’Esa per il 2040, pur ancora in fase di revisione, è stato presentato ai delegati nell’ultimo incontro ministeriale e, secondo Aschbacher, ha ricevuto ampi consensi. Tuttavia, il direttore generale ha ricordato che il documento finale della “Esa Strategy 2040” sarà pronto solo entro dicembre, rendendo chiaro che l’evoluzione della visione europea nello spazio dipende dalla coesione e dal sostegno costante dei suoi 22 Stati membri.



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