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Ambizioni e incognite della vittoriosa Merkel

Alla fine è mancata una qualche manciata di voti per raggiungere un risultato storico: la maggioranza assoluta. Sarebbe stata la prima volta dal 1957. Ciononostante, la signora Merkel è comunque riuscita nel suo capolavoro più grande dal 2005: emergere come grande vincitrice, annientando alleati e avversari.

I meriti

Con il 41,5% dei voti la Cancelliera entra nel pantheon cristianodemocratico con Konrad Adenauer e Helmut Kohl. E vi entra per aver saputo recitare la parte del leader prudente e attento alle sorti dei risparmi dei tedeschi, capace di coniugare rigore e solidarietà, salute dei conti pubblici e crescita economica.

Ecco la Germania merkeliana

Al di là delle tante magagne messe in luce dagli avversari socialdemocratici, la Germania è un Paese ricco e dinamico. Mai lo era stato così prima d’ora. Difficile che i tedeschi potessero voltare le spalle a chi, nel bene e nel male, ha contribuito che questa incredibile forza economica non andasse dispersa.

Liberali abbandonati

Di fronte alla personalizzazione del confronto politico, alla sovrapposizione tra partito e capo, è mancato del tutto uno scopo per votare liberale. Per la prima volta dal 1949, l’FDP esce dal Bundestag anche se solo per qualche migliaia di voti. Il tracollo rispetto al 2009, però, è evidente. Mentre quattro anni fa, CDU/CSU ed FDP camminarono insieme verso la meta, con un progetto e idee comuni, questa volta i partiti della coalizione cristiano-liberale hanno condotto una campagna solitaria. E d’altronde non poteva che essere così, visto che i liberali non sono riusciti ad ottenere quanto avevano promesso e quel che poco che è stato loro concesso di attuare è presto diventato merito della Cancelliera.

Un partner per la Cdu/Csu

Spariti i liberali e mancata di poco la maggioranza assoluta, la CDU/CSU dovrà ora cercare un partner per governare. Poco male: l’SPD ha il morale a terra e ha poca voglia di essere coinvolta in una nuova grande coalizione che potrebbe consumarla del tutto. I verdi, ridotti al lumicino, entrano in una fase di ripensamento delle proprie politiche oltre che di scontro aperto tra riformisti e massimalisti. Sarà dura trovare un compromesso accettabile. La stessa signora Merkel non ha escluso che se le lunghe trattative dovessero fallire, si potrebbe tornare al voto.

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