Con il razzo riutilizzabile Long March 9 e la navetta cargo Haolong, la Cina non si limita a partecipare alla corsa spaziale globale ma punta a guidarla con una strategia ambiziosa che ridefinisce le priorità globali nella Space economy. Resta da vedere come queste innovazioni influenzeranno il delicato equilibrio tra collaborazione e competizione nello spazio, un settore sempre più strategico per il futuro dell’umanità
Anche la Cina mira a ridefinire i confini dell’esplorazione spaziale e a rafforzare la sua posizione nella competizione globale con un’ambiziosa serie di innovazioni tecnologiche che puntano a ridefinire il panorama della Space economy globale. Tra questi sviluppi, emergono due progetti di spicco che è bene osservare: il razzo Long March 9, concepito come una risposta diretta allo Starship di SpaceX, e la navetta spaziale Haolong, progettata per garantire un rifornimento più efficiente alla stazione spaziale Tiangong.
Presentato durante l’Airshow di Zhuhai, il Long March 9 si distingue come un razzo super-pesante con capacità di carico impressionanti: fino a 100 tonnellate in orbita terrestre bassa e 50 tonnellate verso l’orbita lunare. Questi numeri collocano il Long March 9 tra i più potenti vettori mai concepiti, rendendolo essenziale per ambiziosi progetti cinesi come l’International lunar research station, prevista verso il 2030, e un’ipotetica centrale solare spaziale in orbita geostazionaria.
Il razzo si avvale di tecnologie che lo rendono pienamente riutilizzabile, una caratteristica che potrebbe ridurre drasticamente i costi di lancio. Video dimostrativi mostrano un primo stadio dotato di grid fins che eseguono un atterraggio controllato su piattaforme offshore, mentre lo stadio superiore simula una discesa e un atterraggio verticale simili a quelli dello Starship di SpaceX. “Il nostro obiettivo finale è un razzo completamente riutilizzabile a due stadi, adattabile a missioni verso diverse orbite,” ha dichiarato Chen Ziyu, progettista presso il China academy of launch vehicle technology.
Parallelamente, il progetto Haolong sta aprendo nuove possibilità per il rifornimento della stazione spaziale Tiangong. Haolong è una navetta cargo riutilizzabile che unisce le caratteristiche di un velivolo e di una capsula spaziale. Con un design aerodinamico dotato di ali delta retrattili, la navetta decolla su un razzo e atterra su una pista come un aereo, promettendo una versatilità senza precedenti.
Questa navetta, oltre a trasportare materiali e rifornimenti, potrà riportare sulla Terra esperimenti scientifici e altri carichi, a differenza dell’attuale capsula Tianzhou che brucia durante il rientro.
La combinazione di questi due progetti riflette una strategia spaziale cinese più ampia, mirata non solo all’esplorazione profonda ma anche al dominio delle orbite terrestri. Oltre a Tiangong, la Cina prevede di costruire due megacostellazioni di 13.000 satelliti ciascuna, utilizzando razzi riutilizzabili come il Long March 9 per un dispiegamento rapido ed economico. Questa visione ricorda il progetto Starlink di SpaceX, evidenziando come Pechino stia adottando e adattando modelli occidentali per consolidare la propria posizione nel settore.
Questi sviluppi segnalano la crescente maturità tecnologica della Cina nel campo spaziale, ma sollevano anche interrogativi strategici. La capacità di ridurre i costi grazie alla riutilizzabilità potrebbe ridisegnare le dinamiche del mercato, mettendo pressione sui concorrenti occidentali. Tuttavia, rimangono sfide significative, come il perfezionamento delle tecnologie di rientro e l’affidabilità dei sistemi riutilizzabili.