L’economia italiana non è al suo momento migliore, le grandi aziende sono in perdita e cercano restare a galla attraverso licenziamenti e cassa integrazione, aspettando che il governo reagisca dando un po’ di respiro al settore del lavoro con qualche sgravio fiscale ad hoc. Ma la creatività dell’Italia non subisce la crisi e si conferma stabile nella creazione di marchi, invenzioni e brevetti.
A dirlo sono i dati elaborati da Senaf – gruppo che da oltre 30 anni da vita a fiere e manifestazioni e congressi tematici – che mostrano come tra gennaio e agosto del 2013 siano state depositate quasi 6000 domande per invenzioni e oltre 37 mila richieste di registrazione di marchi con una crescita del 2,5% rispetto al 2012.
Le invenzioni
La relazione di Senaf (elaborata su base UIBM, Ufficio italiano brevetti e marchi) entra poi nel dettaglio delle regioni italiane: i cittadini più creativi – sulla base delle invenzioni depositate nei primo otto mesi del 2013 – sono ai primi tre posti i cittadini residenti in Lombardia (1176), in Emilia Romagna (836) e Veneto (820). Guardando alle province, invece, sono i cittadini di Milano (498), seguiti da quelli di Bologna (340) e Roma (297) a calcare il podio dei cittadini più creativi. Agli ultimi posti si posizionano invece i cittadini di Basilicata (10), Molise (8) e Valle D’Aosta (5).
I marchi depositati
Anche i marchi depositati nei primi otto mesi del 2013 vedono capofila la regione Lombardia con 6764 richieste, seguita dal Lazio (4154), dall’Emilia Romagna (3388) e dal Veneto (3241). Agli ultimi posti Calabria (271), Basilicata (154), Valle D’Aosta (95) e Molise (76) e si può vedere un forte gap tra le regioni ai primi posti della classifica. Le province più creative sono Milano (4103), Roma (3618) e Torino (1334).
I dati elaborati da Senaf saranno oggetto del Salone della Proprietà Industriale che si terrà il 30 settembre a Parma, e come sottolinea il suo direttore Emilio Bianchi: “Marchi e brevetti rappresentano un valore sempre più decisivo per le imprese che vogliono competere sul mercato, nazionale ma soprattutto internazionale. In un
contesto globalizzato, proteggere la proprietà industriale diventa per le imprese italiane, che si caratterizzano per una produzione ad alto contenuto innovativo, una necessità sempre più stringente; anche se, non sempre è facile capire come poter agire in maniera efficace per evitare i ‘danni da contraffazione’. Per questo il Salone darà agli imprenditori – continua il direttore – attraverso i convegni e la presenza di specialisti in materia, la possibilità di chiarire dubbi e raccogliere tutte le informazioni necessarie per tutelare la propria creatività e il made in Italy”.