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G20, Meloni e Lula serrano i ranghi sugli investimenti

​Nel primo giorno del summit a Rio, Roma promette 40 miliardi di investimenti nel Paese verdeoro, a fortissima presenza italiana. Il ruolo dell’energia e gli incontri con Modi e Trudeau

Tra Brasile e Italia c’è molto da dire. E da fare. Volendo dare due numeri, nel Paese verdeoro risiedono non meno di 30 milioni di discendenti di italiani e tanto basta a parlare di un potenziale di 40 miliardi di euro di investimenti in Brasile che le imprese italiane hanno in progetto di fare. Tutto nero su bianco nel corso dell’incontro tra Giorgia Meloni e il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, tenutosi alla vigilia del vertice G20 di Rio de Janeiro. Obiettivo, aggiornare gli accordi di partenariato e di cooperazione economica tra i due Paesi per i prossimi cinque anni.

Tanta la carne al fuoco, a cominciare proprio dalla necessità di stringere ancora di più i bulloni tra i due Paesi. E dunque, continuare a lavorare per rafforzare il partenariato tra Roma e Brasilia, individuando i settori prioritari sui quali focalizzare l’attenzione, a partire da quello economico-commerciale, “avvalendosi anche della collaborazione della storica presenza della numerosa comunità italiana in Brasile”, si legge sul documento condiviso diffuso al termine dell’incontro tra i due leader.

In questo ambito, sono state messe in luce le importanti opportunità nei settori dell’energia e dello sviluppo infrastrutturale. E qui si è arrivati al cuore del bilaterale. Meloni ha infatti ricordato che in Brasile ci sono 800 mila cittadini italiani e 30 milioni di discendenti di italiani e che, come detto, le imprese italiane hanno intenzione di investire 40 miliardi di euro in Brasile e ha parlato di aggiornare gli accordi di partenariato e di cooperazione economica tra i due Paesi.

Quanto al prosieguo del G20, dopo l’incontro con il presidente brasiliano a margine del G20 di Rio, Meloni ha incontrato il premier indiano Narendra Modi e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Un confronto, quello con Modi, che fa seguito a quello avvenuto al G7 di Borgo Egnazia quando, ricordano fonti italiane, si erano impegnati a sottoscrivere un altro piano d’azione, con orizzonte al 2029. Tra i temi previsti dall’intesa ci sono la cooperazione economica, la collaborazione scientifica, nel settore dello spazio, nell’Intelligenza artificiale, ma anche consultazioni politiche e cooperazione culturale.

Non è finita. Meloni ha incontrato anche il principe ereditario degli Emirati Hamdan bin Mohammed Al Maktoum. L’incontro, hanno spiegato da Palazzo Chigi “ha costituito l`occasione per fare il punto sulle relazioni bilaterali con particolare riferimento alle opportunità di investimento e alla cooperazione economica tra le due Nazioni nei settori dell`energia, delle grandi infrastrutture di connessione e dell’Intelligenza artificiale”. Meloni e il principe ereditario “hanno inoltre espresso apprezzamento per l’eccellente collaborazione avviata tra Italia ed Emirati Arabi Uniti nel promuovere partenariati paritari con le Nazioni africane nel quadro del Piano Mattei. In tale quadro, è stata confermata la comune volontà di organizzare presto un business forum che riunisca le imprese italiane ed emiratine attive in Africa per approfondire ulteriormente le sinergie esistenti e svilupparne di nuove”.

In programma anche l’incontro con il presidente della Banca mondiale Ajay Banga, con cui si erano già visti a Borgo Egnazia. L’idea qui è fare il punto sui seguiti della dichiarazione di intenti firmata in Puglia, oggetto di discussione anche il rifinanziamento del piano triennale Ida, l’agenzia della Banca mondiale che si occupa per gran parte di Africa.

 



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