L’acquisizione dei droni di fabbricazione turca annunciata dal ministro della Difesa di Zagabria si colloca all’interno di un più ampio rafforzamento militare portato avanti dal Paese adriatico
Anche Zagabria decide di puntare sulle capacità unmanned. Il ministro della Difesa Ivan Anusic ha infatti annunciato che il suo Paese ha approvato l’acquisto di sei droni di fabbricazione turca Bayraktar TB2 all’interno di un accordo del valore di 84,6 milioni di euro (pari a circa 95 milioni di dollari), con le spese che saranno spalmate in tre anni (20,2 milioni di euro quest’anno, 37,5 milioni di euro nel 2025 e 27 milioni di euro nel 2026). Tale accordo rientra nel più ampio piano di modernizzazione delle Forze Armate del Paese adriatico, per finanziare il quale il governo croato stima di allocare 1,5 miliardi per le spese della Difesa nel 2025.
Secondo il ministro Anusic, i Bayraktar TB2 saranno configurati per garantire una copertura radio doppia dell’intero territorio croato, sia in modalità stazionaria che mobile. I droni saranno dotati di sistemi elettro-ottici per la ricognizione e un set iniziale di armi. Il pacchetto comprende inoltre stazioni di comando e controllo, simulatori di addestramento, stazioni di monitoraggio a terra, parti di ricambio sufficienti per 4.000 ore di volo e tutta l’attrezzatura necessaria per la manutenzione. L’addestramento degli operatori croati si svolgerà in Turchia, a conferma della collaborazione diretta tra Baykar, l’azienda produttrice del Bayraktar TB2, e le autorità croate.
Il drone Bayraktar TB2, prodotto dall’azienda turca Baykar, ha acquisito una discreta fama internazionale nell’ultimo decennio per il ruolo assunto in diversi conflitti, dalla Libia al Nagorno Karabakh fino all’Ucraina, sia prima che dopo l’invasione su larga scala del 24 febbraio 2022. Le performance registrate su questi campi di battaglia, assieme a dei costi piuttosto contenuti (specialmente se paragonati a quelli dei suoi diretti competitor) hanno permesso a questo drone di registrare risultati decisamente ottimi per quanto riguarda le esportazioni sul mercato internazionale. Non stupisce dunque che la Croazia abbia deciso di acquistare questo specifico sistema per dotarsi di capacità unmanned.
In un post su X il titolare del dicastero della Difesa di Zagabria ha definito l’acquisto dei droni Bayraktar un investimento storico per la modernizzazione dell’esercito croato. Nella stessa occasione, Anusic ha anche anticipato l’acquisto dei moderni carri armati Leopard 2A8 e l’avvio dei programmi di mantenimento operativo dei caccia Rafale già acquistati per l’Aeronautica del Paese.
L’acquisizione di tali sistemi d’arma rientra in un più ampio processo di rafforzamento delle capacità militari della Croazia (un trend comune a tutti i Paesi dell’area dei Balcani occidentali), che ha portato all’acquisto dei sistemi menzionati fino ad ora, ma anche di altre tipologie di equipaggiamenti bellici, come gli Infantry Fighting Vehicles M2 Bradley di produzione statunitense. Zagabria ha anche deciso a partire dal 1° gennaio 2025 di reintrodurre il servizio militare obbligatorio (soppresso nel 2008), con una durata di sessanta giorni.