Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Ecco come il governo tutelerà Finmeccanica e Avio dallo shopping straniero. Parla Pinotti

Finmeccanica, il colosso italiano della tecnologia militare e civile, vive una fase travagliata. Moody’s l’ha appena declassata da Baa3 a Ba1, portando i suoi bond a livello “junk”, spazzatura. Una notizia che ha ravvivato le attenzioni di competitor stranieri che hanno nel mirino le partecipazioni in Ansaldo Breda, Ansaldo Sts e Ansaldo Energia. Ma all’orizzonte ci sarebbe anche la cessione di Avio, che dopo aver passato la divisione Aeronautica in mani americane potrebbe ora consegnare quella spaziale ai rivali francesi di Safran.

Per capire cosa accadrà nelle prossime ore, è essenziale delineare il ruolo e le strategie del governo, che – come sottolineato un’intervista di Formiche.net al sottosegretario alla Difesa, Roberta Pinotti (Pd) (nella foto) – se da un lato con Destinazione Italia ha detto di voler inaugurare una nuova stagione di dismissioni, dall’altro specifica che queste “andranno fatte preservando l’identità, il know how e l’interesse nazionale italiano”.

Sottosegretario, Finmeccanica è davvero spazzatura come dice Moody’s?
Finmeccanica è un grande gruppo industriale con oltre 70 mila dipendenti nel mondo e 40 mila in Italia. Abbiamo più dubbi sull’oggettività dei criteri di valutazione adottati dalle agenzie di rating che sulle capacità industriali di Finmeccanica.

Qual è l’idea del governo in merito agli appetiti stranieri nei confronti delle nostre aziende strategiche?
L’idea che abbiamo, anche rispetto alle cronache recenti, è molto precisa ed è quella di rafforzare la presenza italiana nello spazio. In questo, malgrado ciò che hanno sottolineato alcuni giornali, l’esecutivo è molto attento e presente sin dal suo insediamento.

Rafforzare significa trattenere? Avio, per esempio, è da tempo nel mirino dei francesi di Safran, come ha ricordato nei giorni scorsi il Corriere della Sera.
Un interesse non casuale. Avio è una delle poche aziende, se non l’unica, a presidiare con successo il segmento dei piccoli lanciatori, come il razzo vettore Vega. Grazie a Vega l’Italia è entrata nel novero dei pochi Paesi al mondo con accesso diretto allo spazio. È del tutto normale che questa tecnologia, già adottata dall’Esa, con Ariane 6, interessi i grandi gruppi europei, con alcuni dei quali, come nel caso di Thales, abbiamo anche relazioni strategiche. Avio è un’azienda importante non solo per la politica spaziale italiana, ma anche per quella europea. Ma occorre ricordare anche che ad oggi Finmeccanica possiede il 15% di azioni di Avio Spazio e che entro fine ottobre dovrà esprimere la sua opzione. E io ritengo che l’Italia debba continuare ad essere presente in modo forte nel comparto, anche perché nel corso degli anni abbiamo investito molto in un settore in cui crediamo. Il mio auspicio è che ci sia una presenza maggioritaria dell’Italia e che si creino le condizioni perché ciò accada.

Quali condizioni?
È presto per dirlo, ma le opzioni sono diverse. Non è da escludere che si punti su un modello che veda la cessione di quote inferiori al 50%, consentendo l’entrata di partner industriali stranieri con capacità di investimento e mantenendo su territorio italiano know-how e livelli occupazionali. Oggi è sempre più cruciale attrarre investimenti in modo intelligente.

Attrarre capitali stranieri è uno degli obiettivi dichiarati di Destinazione Italia. È per questo che vola in Kuwait e Qatar?
Il mio lavoro consiste in una serie di incontri che anticipano l’azione del governo. Dal 6 al 9 ottobre il presidente del Consiglio, Enrico Letta, sarà in visita negli Emirati Arabi Uniti e proprio nel Qatar e nel Kuwait per degli incontri che hanno come obiettivo quello di rendere più solide le nostre relazioni internazionali con quei Paesi. Ricordo che soprattutto il fondo sovrano del Qatar ha stretto un accordo con il Fondo strategico italiano (braccio finanziario della Cassa Depositi Prestiti) per costituire una joint venture (IQ Made in Italy Venture) che dovrebbe investire nelle società italiane che operano nei settori del lusso, della moda e dell’alimentare.
Inoltre mercoledì 9 ottobre a Kuwait City il premier in mattinata interverrà alla Conferenza di presentazione dell’azione del governo italiano a sostegno degli investimenti esteri nel nostro Paese.

×

Iscriviti alla newsletter