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Unicredit comprerà Commerzbank. E su Banco la partita è aperta. Lo scenario di Mrowetz

​L’operazione da 10 miliardi voluta da Andrea Orcel dovrà necessariamente tenere conto delle resistenze del Carroccio, che vorrebbe Banco in sposa a Mps. Ma Gae Aulenti può stare molto più tranquilla sul versante tedesco. Conversazione con l’analista e ceo di Alisei Sim, Wolfram Mrowetz

L’operazione Unicredit-Banco Bpm ci sta tutta, perché è il mercato a volerla. Il Palazzo, però, almeno per il momento sembra non essere del tutto d’accordo, il che ovviamente rende tutto più difficile, anche alla luce del niet all’offerta di Gae Aulenti arrivato nelle scorse ore dal board del Banco. Eppure, spiega a Formiche.net Wolfram Mrowetz, amministratore delegato di AliseiSim, società leader nell’intermediazione finanziaria e mobiliare, ma soprattutto analista attento alle questioni bancarie, la strada intentata da Andrea Orcel è quella giusta.

“Questa operazione ha delle dimensioni non così rilevanti, partiamo da questo. Le finalità sono due, primo evitare la creazione del terzo polo, ovvero Mps e Banco, il che creerebbe problemi di competitività alla stessa Unicredit. La seconda, guarda direttamente a Commerzbank (la seconda banca tedesca di cui Gae Aulenti ha rilevato il 9%, gettando le basi per una possibile scalata, ndr)”, spiega Mrowetz. “Il concetto alla base della mossa tedesca è quello di creare la prima vera banca europea. Io onestamente non credo che Unicredit alla fine non prenderà Commerzbank, c’è l’opinione favorevole della Banca centrale europea, tanto per cominciare. Comprando poi Banco, oltre a Commerzbank, Unicredit diventerebbe una banca in grado di competere a livello globale, con pesi massimi del calibro di Santander, Ubs e persino i colossi della Cina e degli Stati Uniti. Vede, tutte queste operazioni a Francoforte, le vogliono”.

Tornando a stringere il campo su Banco-Bpm, bisogna sempre ricordare che le aggregazioni bancarie in Ue sono state spesso auspicate, oltre che dalla Bce, anche da Mario Draghi. Ma c’è il fattore politico, che non sempre coglie l’essenza di certe istanze. “Quando entra in gioco la politica, viene subito scompaginato tutto, quindi non sono stupito dal no del board di Banco all’offerta di Unicredit. E poi, prima di finire in pancia a un’altra banca, i consiglieri ci pensano tre volte. Sul versante del Palazzo è la Lega che frena questa operazione, non tanto perché sono attaccati al Banco, ma perché vorrebbero il terzo polo bancario con Mps, che è da sempre una suggestione del governo”.

Non è finita. Mrowetz, fa anche delle precisazioni sulla dottrina che vuole il consolidamento nel credito, a suon di aggregazioni. “Non sempre grande vuol dire la cosa giusta. La verità è che bisogna essere competitivi, attori a livello globale. E questo, certo, essendo piccoli non si può fare, ma non è un’equazione che se sei piccolo muori. Diciamo non competi. Finirà così: Unicredit prenderà Commerzbank, alle prossime elezioni vincerà Merz (leader della Cdu, ndr) che vuole questa fusione, così come la vuole la Banca centrale europea”. E il Banco? “Tutto da vedere, occorre capire la Lega quanto avrà capacità di disturbare l’operazione. Forse è ancora presto”.



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