Da Bruxelles prende avvio la nuova delegazione (composta da 24 membri) di FdI/Ecr, spinta dalla volontà di proiettare su scala europea la traccia politica impostata dal governo di Giorgia Meloni. Il tutto accompagnato dalla consapevolezza che l’Italia ha un peso notevole, rappresentato dal vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, che conferma la sua ritrovata centralità in ambito europeo
Bruxelles – “Questa è un’occasione irripetibile, lavoreremo per rafforzare il ruolo strategico di Ecr nel Parlamento europeo, convinti che saremo moderati nei toni ma fermi nei nostri principi”. Così Nicola Procaccini e Carlo Fidanza, rispettivamente co-presidente del gruppo Ecr e capodelegazione di FdI al Parlamento europeo nel presentare i principi valoriali e programmatici che saranno alla base di quella che è stata ribattezzata la via italiana verso una nuova Europa. Ovvero come le policies della destra conservatrice che in Italia sta portando avanti Giorgia Meloni (passaggio riconosciuto anche dalla stampa internazionale) potranno essere proiettate su scala europea e farlo in un momento così delicato, alla luce dei numerosi dossier (tutti primari) che sono sul tavolo delle nuove istituzioni europee è altamente significativo.
Il tutto accompagnato, come ha osservato Giorgia Meloni nel suo videomessaggio trasmesso durante la sera di ieri, dalla consapevolezza che l’Italia ha un peso notevole, rappresentato dal vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, che conferma la ritrovata centralità dell‘Italia in ambito europeo, all’altezza del suo ruolo come Stato fondatore della Ue, seconda manifattura d’Europa e terza economia del Continente”. Quello di Fitto, ha aggiunto la premier, “non era un risultato scontato ma conferma che il sistema Italia, se lavora bene poi fa la differenza, per cui potremo ottenere dei risultati se metteremo in campo le carte giuste da giocare”.
Ma come tradurre questi principi in azioni politiche? La delegazione italiana di FdI nella X legislatura è possente, ha osservato Carlo Fidanza, perché per la prima volta può contare su numeri significativi: 24 eurodeputati eletti che compongono la delegazione italiana più numerosa nel gruppo Ecr e la terza più grande dell’intero euroemiciclo; inoltre sono presenti in tutte le Commissioni parlamentari e nelle più importanti delegazioni interparlamentari. Al momento la delegazione italiana può contare sul co-presidente del gruppo Ecr; sul co-tesoriere e vice chief whip del Gruppo Ecr; su un vicepresidente del Parlamento; su 7 vicepresidenti, 6 coordinatori e 4 vice di Commissioni parlamentare; su 2 presidenti e 4 vice di delegazione interparlamentare. “In questo modo punteremo a difendere l’interesse nazionale italiano ne contesto europeo”, spiega Fidanza, secondo cui “ci sono tutte le condizioni per far valere la nostra forza, tramite un lavoro serio, strutturato e di coordinamento nei dossier più strategici”.
E promette che i prossimi cinque anni saranno affrontati “con la schiena dritta, con molta trasparenza anche per colmare quel vulnus che ha caratterizzato la precedente legislatura, quando sono state prese decisioni caratterizzate da una postura ultra ideologica”.
Il riferimento del capodelegazione di FdI è evidentemente al settore dell’automotive, su cui si stanno coagulando due elementi: da un lato la crisi in atto negli stabilimenti tedeschi che hanno annunciato migliaia di licenziamenti e dall’altro la questione che riguarda l’Italia del caso Stellantis, su cui il tavolo al ministero delle Imprese e del Made in Italy del 17 dicembre segnerà, per Adolfo Urso, un “nuovo inizio” per gli stabilimenti italiani di Stellantis. Un tema su cui si stanno incentrando anche le attenzioni “politiche” con la possibilità che si formino maggioranze diverse rispetto alla presenza, ad esempio, dei Verdi, nel paniere che sostiene Ursula Von der Leyen.
(QUI IL COMMENTO DEL VICEPRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO, ANTONELLA SBERNA)