L’Italia si conferma un attore centrale nello sviluppo di tecnologie innovative per la difesa. Lo dimostra la nuova Multifunction Console MFC14 di Elesia. Questa piattaforma, leggera e scalabile, rappresenta un passo avanti per l’integrazione di sistemi avanzati e l’efficienza operativa. Realizzata con materiali compositi all’avanguardia, MFC14 unisce sostenibilità e prestazioni elevate, rispondendo alle esigenze delle marine di tutto il mondo
Grazie all’accelerazione tecnologica degli ultimi anni, il futuro è sempre più vicino, e l’Italia sta giocando un ruolo di primo piano nello sviluppo di soluzioni all’avanguardia. È un momento importante soprattutto per chi realizza la tecnologia di base dei sistemi. Oggi, infatti, non è più sufficiente avere una piattaforma, che può essere una nave, un sottomarino o – sempre di più – un drone. La vera sfida è integrare mondi diversi in una rete più ampia. I dati raccolti da questi network, inoltre, dovranno essere messi a disposizione degli operatori umani in maniera efficace ed efficiente, grazie all’integrazione di software per l’analisi dei big data e dell’IA.
La nuova console
Un esempio di questi sistemi è la Multifunction console MFC14 presentata da Elesia: una stazione operatore scalabile e configurabile per diverse missioni operative, grazie anche alla possibilità di personalizzare i joystick e le altre componenti, installabile su piattaforme navali e terrestri. Come spiegato dal vice presidente di Elesia, Fabio Saba, si tratta di “un vero e proprio passo avanti nella tecnologia di difesa, che unisce innovazione, praticità e sostenibilità”. La nuova console operatore, in particolare, possiede due caratteristiche fondamentali, ha spiegato Saba. La prima è che “è estremamente scalabile, poiché possiamo fornirla in tre diverse versioni” a seconda della missione a cui sarà dedicata.
Leggerezza tattica
La seconda è la sua leggerezza. Con il suo peso di soli 65 chilogrammi, la console “è la più leggera mai realizzata”. Come confermato da Saba “ridurre il peso, l’impronta di carbonio e il consumo di carburante” sono “aspetti fondamentali per le marine di tutto il mondo”, perché aumenta l’autonomia, il raggio d’azione e la gamma di operazioni dei mezzi. L’obiettivo dell’azienda descritto da Saba è quello di “supportare i cantieri e i system integrators proponendo soluzioni altamente tecnologiche per i settori militare e civile”.
Materiali compositi
Un risultato reso possibile “grazie all’uso di materiali compositi ottenuti dalla combinazione di due o più componenti con proprietà fisiche o chimiche differenti”, ha specificato l’ad della controllata di Elesia, Planetech, Gianluca Poma. Questo tipo di nuovi materiali prendono i punti di forza di ciascun componente di base “superando i limiti dei materiali tradizionali e offrendo performance superiori in una vasta gamma di applicazioni” ha continuato Poma, oltre a ottenere una resistenza “alla corrosione, alla fatica e alla deformazione, rendendoli ideali per applicazioni in ambienti aggressivi o dove i carichi ripetitivi sono un fattore critico”, com’è il caso proprio di mezzi militari, soprattutto navali, inseriti in un contesto caratterizzato dall’aggressione della salsedine e dall’impiego prolungato.