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La Turchia chiude la frontiera con la Siria

Mentre l´esercito di Assad si sta dirigendo verso Aleppo dove infuria la battaglia con i ribelli dell´opposizione a Damasco le case dei civili vengono colpite da bombe.
Intanto la Turchia ha deciso di chiudere i valichi di frontiera con la Siria “per ragioni di sicurezza”. “Abbiamo preso questa decisione per i nostri cittadini – ha detto una fonte di Ankara – è una misura provvisoria”. Dal canto suo Israele ha avvertito Damasco: agiremo “immediatamente” e “nel modo più duro” possibile in caso di trasferimento di armi chimiche al movimento libanese sciita Hezbollah. Secondo il ministro israeliano degli Affari esteri, Avigdor Lieberman, un simile trasferimento rappresenterebbe “un casus belli, una linea rossa insuperabile”.
 
In Siria la tensione resta alta: i militari vicini al presidente Bashar al Assad sono passati all´offensiva anche nell´immediata periferia di Damasco, dove questa mattina sono iniziati pesanti bombardamenti anche di aree residenziali. Centinaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare le loro case e fuggire. Un grande numero di forze è stato inoltre dispiegato a Jabal al Zawiya, ad Aleppo, “che è di grande importanza strategica”, ha confermato il colonnello dell´Esercito siriano libero, Abdel Jabbar al Oqaidi. “Sono in corso combattimenti”, ha aggiunto. I quartieri controllati dai ribelli sono bombardati ormai da cinque giorni, ha precisato da parte sua l´Osservatorio siriano sui diritti umani.
 
Il generale Manaf Tlass, il siriano più alto in grado a fare defezione, ha lanciato un appello a tutti i suoi concittadini “a fare l´impossibile per assicurare l´unità del Paese e la costruzione di una nuova Siria”.


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