Skip to main content

Baci e abbracci tra Bocchino e Velardi ad Atreju. Foto di Pizzi

1 / 24
Italo Bocchino, Claudio Velardi
2 / 24
Italo Bocchino, Claudio Velardi
3 / 24
Italo Bocchino, Claudio Velardi
4 / 24
Italo Bocchino, Claudio Velardi
5 / 24
Fabrizio Tatarella
6 / 24
Fabrizio Tatarella
8 / 24
Cesare Previti, Silvana Pompili
9 / 24
Cesare Previti, Silvana Pompili
10 / 24
Cesare Previti, Silvana Pompili
11 / 24
Cesare Previti, Silvana Pompili
12 / 24
Silvana Pompili, Cesare Previti
13 / 24
Luca Sbardella, Italo Bocchino, Giovanni Donzelli
14 / 24
Giovanni Donzelli, Italo Bocchino
15 / 24
Giovanni Donzelli, Italo Bocchino
16 / 24
Francesco Michelotti, Italo Bocchino, Claudio Velardi, Luca Sbardella
17 / 24
Italo Bocchino, Claudio Velardi
18 / 24
Italo Bocchino, Claudio Velardi
19 / 24
Italo Bocchino, Claudio Velardi, Luca Sbardella
20 / 24
Italo Bocchino, Claudio Velardi, Luca Sbardella

È stato presentato ieri ad Atreju il libro di Italo Bocchino, “Perché l’Italia è di destra. Contro le bugie della sinistra”, con Luca Sbardella, Claudio Velardi, Francesco Michelotti e Goffredo Bettini (collegato in video), moderati da Fabrizio Frullani.

Quello del premierato “sarà il momento della nascita della terza repubblica, la prima è nata con la Costituzione, la seconda con tre leggi elettorali, la terza appunto con l’elezione diretta del premier”, ha detto Bocchino nel corso della presentazione. “Paura dell’uomo forte? Veramente lo ha introdotto la sinistra, con l’elezione diretta del presidente della Provincia, poi al Comune e alla Regione”, ha poi ricordato. “Quando arriviamo noi a proporre la democrazia diretta però siamo fascisti. Fateci scegliere il premier e dopo 5 anni se non funziona lo mandiamo a casa”, ha poi concluso.

(c) Umberto Pizzi – Riproduzione riservata


×

Iscriviti alla newsletter