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Armi dalla Siria alla Libia. Così Mosca si muove in Africa

La caduta del regime di Bashar al-Assad ha spinto i russi a rafforzare la propria presenza in Cirenaica. Per l’analista di Difesa libico, Abdel Kafi, l’apertura di una base navale russa a Tobruk rappresenta una minaccia per tutta la regione

Lo scenario peggiore per l’Italia, conseguente alla crisi siriana, è quello che sembra essere ogni giorno il più vicino alla realtà. Le forze armate russe di stanza in Siria stanno smobilitando, a causa della caduta del regime di Bashar al-Assad, e i suoi mezzi e i suoi uomini si stanno spostando in Libia. A rivelarlo è l’emittente televisiva al Jazeera secondo la quale sabato scorso un aereo cargo russo è partito dalla base di Hmeimim verso la città costiera di Latakia, in Siria, diretto in Libia. Un funzionario dell’ex regime siriano, di stanza fuori dalla base aerea russa, ha aggiunto che altri aerei russi dovrebbero decollare da Hmeimim nei prossimi giorni, senza alcuna notizia sul motivo per cui l’aereo sia diretto in Libia o cosa stia trasportando.

In quello stesso giorno è stato osservato un aumento delle attività nella base aerea. Oltre all’aereo cargo decollato, sono stati visti atterrare alla base un aereo cargo Ilyushin IL-76 e un elicottero Alligator. Sono stati visti volare anche elicotteri all’interno della base e un Su-34 è atterrato per fare rifornimento. All’interno della base sono stati visti due camion che trasportavano bandiere russe. Il giorno prima, venerdì, le immagini satellitari hanno mostrato il trasporto di equipaggiamento militare russo nella base di Hmeimim e sono comparsi due aerei cargo Antonov AN-124. Mosca ha detto che spera di preservare le sue basi in Siria, vale a dire la base aerea di Hmeimim a Latakia e una base navale a Tartous, al fine di continuare gli sforzi contro quello che ha descritto come “terrorismo internazionale”.

La perdita da parte della Russia della base aerea siriana di Hmeimim e della base navale di Tartus non sarà solo un problema logistico militare, ma rappresenterà anche un grave ostacolo geopolitico per Mosca, che utilizza queste due basi dal 2015 per rafforzare la propria influenza nel Medio Oriente. Si tratta di una stazione importante che alimenta le sue ambizioni nel continente africano.

“Effettivamente grosse quantità di mezzi russi si sono spostati dalla Siria tramite l’aeroporto Hmeimim verso la Libia e in particolare la base strategica di al-Jufra o quella di Brak al-Shati nel sud della Libia dove sono state distribuite ingenti quantità di armi”. A confermarlo a Formiche.net è l’analista di Difesa libico, Adel Abdel Kafi. “Ciò avviene nell’ambito del rafforzamento della presenza russa in Libia. Va ricordato che le forze siriane erano già presenti in queste due basi prima della caduta del loro regime e che negli ultimi mesi ci sono state diverse visite dei rappresentanti russi per l’apertura di una base navale a Tobruk. Va detto però che le forti pressioni degli Stati Uniti su Haftar stanno impedendo l’apertura di questa base che potrebbe essere una minaccia per le basi della Nato nella sponda nord del Mediterraneo”.

Le armi che vengono spostate dalla Siria alla Libia “sono di tipo strategico come i sistemi S-400. La presenza russa in Libia parte dal 2019 e si è rafforzata con l’arrivo dei mercenari russi e con diversi tipi di armi media e pesanti. Non c’è dubbio che l’arrivo di queste armi dalla Siria alla Libia rappresenta un pericolo per la sicurezza della Libia e della regione intera e mina gli sforzi della Commissione Militare Congiunta 5+5”, ha aggiunto l’analista.

Nonostante si parli di garanzie che Mosca ha ottenuto dal nuovo corso siriano riguardo alla sicurezza delle sue basi militari e delle rappresentanze diplomatiche in Siria, Mosca non esclude, a causa degli sviluppi sul terreno, l’abbandono di queste due basi, secondo quanto riportato dalla rivista Jeune Afrique, che cita una fonte vicino all’intelligence russa.

Mosca sta valutando diverse opzioni per garantire la continuità della sua posizione strategica nel continente africano, secondo quanto riportato dalla rivista citando un esperto del “Gruppo Wagner”. “Mosca può semplicemente spostare le sue strutture dalla Siria alla Libia orientale, in particolare nel porto di Tobruk e l’aeroporto di Bengasi, facendo affidamento sul suo alleato, Khalifa Haftar”.

L’utilizzo della Libia presenta inoltre importanti sfide tecniche dal punto di vista logistico, poiché gli aerei da trasporto pesante russi, come l’Ilyushin Il-76, non possono volare direttamente dalla Russia alla Libia a pieno carico senza fermarsi per fare rifornimento, il che limiterebbe notevolmente la loro utilità. Mosca sta anche esplorando la possibilità di stabilire una base militare sul Mar Rosso a Port Sudan. Questa opzione era già oggetto di negoziati tra la Russia e le autorità sudanesi e nel 2020 sono stati compiuti notevoli progressi, ma la guerra civile in Sudan ha minato questo progetto.

Inoltre, la lentezza delle istituzioni russe nel fornire un sostegno efficace al governo sudanese riduce anche le possibilità di ottenere una base di appoggio logistico in questa regione, e ogni giorno che passa rende questa possibilità sempre più incerta.

Per Mosca, una base a Port Sudan garantirebbe una posizione strategica sul Mar Rosso, con accesso diretto alle rotte commerciali che collegano Europa, Asia e Africa, ma nelle circostanze attuali la fattibilità di questa opzione rimane a rischio.

Il cambiamento in atto in Siria avviene con la caduta del regime di Bashar al-Assad, che ha concesso alla Russia basi militari nel suo Paese che costituivano importanti punti di comunicazione e trasporto per attrezzature e soldati russi verso le loro posizioni in Libia.

Sebbene Mosca sia in contatto con Haftar dal 2017, gli inizi della presenza militare russa in Libia sono avvenuti durante il sostegno di Mosca all’aggressione contro la capitale Tripoli, con membri della compagnia mercenaria “Wagner”,

La rete della presenza militare in Libia è diventata chiara già da tempo. A metà luglio, i vertici delle milizie di Haftar hanno annunciato di aver organizzato una cerimonia di ricevimento ufficiale per due fregate militari nel porto di Tobruk senza specificare il motivo del loro attracco nel porto e i loro compiti, in un momento in cui le autorità italiane esprimevano i loro timori per le conseguenze dell’intenzione di Mosca di costruire una base navale a Tobruk al largo delle coste europee.

Abdel Kafi ha spiegato l’importanza della base militare di Tobruk per i russi. “Si tratta del transito via terra e via aerea attraverso la base di Al-Kharouba, nell’est del Paese, in due direzioni: la prima verso la base di Qardabiya a Sirte la seconda verso Al-Jufra, indicando che le due direzioni sono legate a importanti strategie militari”, ha aggiunto. L’esperto rileva che “al-Qardabiya a Sirte si trova sul lato opposto della costa meridionale europea, mentre Al-Jufra si trova al centro del sud, ed è una delle basi militari libiche più importanti e grandi, e quindi lì si concentra la presenza russa, che presidia vaste aree e controlla una vasta rete di trasporti”.

L’esperto di Difesa libico ha sottolineato che attraverso questa base è possibile raggiungere le basi di Barak al-Shati a Sebha e Kufra, al confine con il Sudan, nonché i confini meridionali della Libia che collegano con il Niger e il Ciad. Secondo le informazioni di Abdel Kafi, fin dai primi giorni del crollo del regime di Assad in Siria, aerei cargo russi hanno iniziato ad effettuare voli verso la base di Al-Kharouba, vicino a Tobruk, il che indica la possibilità che si pensi di compensare la perdita dei suoi siti militari in Siria attraverso i suoi siti in Libia, avvertendo che ciò aumenterà la dimensione della presenza russa in numero e attrezzature in Libia nei prossimi periodi.


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