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Honda e Nissan insieme. Così il Giappone risponde alle auto elettriche cinesi

​Due dei principali costruttori asiatici annunciano l’avvio dei negoziati per una fusione da quasi 200 miliardi di dollari. Una scelta quasi obbligata per non essere travolti dalla spietata concorrenza di Pechino, che già in Europa ha mietuto le sue vittime

Per competere contro la concorrenza di Tesla e della cinese Byd nel mercato dei veicoli elettrici, le giapponesi Nissan e Honda hanno deciso di unire le forze, avviando ufficialmente i negoziati per una fusione che porterà alla creazione della terza casa automobilistica al mondo per vendite, con un fatturato di oltre 191 miliardi di dollari.

Bisogna sempre ricordarsi di quanto avvenuto in Germania. Volkswagen, il principale costruttore europeo, è precipitato in una drammatica crisi, ora congelata tramite un delicatissimo e non privo di incognite accordo sindacale, proprio a causa della poco efficace risposta della casa tedesca alla concorrenza di Byd. Problema che, in realtà, riguarda un po’ tutta l’industria delle quattro ruote del Vecchio continente. La sostanza, però, non cambia. Per questo il Giappone ha deciso di giocare le sue carte e provare a fare massa critica.

Il nuovo gruppo, sempre che i colloqui vadano a buon fine, verrà costituita, attraverso un trasferimento di azioni, una holding congiunta che sarà la società madre di entrambe le società. Della partita potrebbe poi essere anche Mitsubishi, di cui Nissan è il maggiore azionista, alla luce della firma di un memorandum d’intesa per esplorare la possibilità di una sua partecipazione alla prospettata fusione. La firma di un accordo definitivo per l’integrazione del business del gruppo guidato da Toshihiro Mibe (nella foto) e Nissan è comunque prevista invece per il prossimo giugno, mentre le assemblee generali straordinarie degli azionisti delle società per deliberare il trasferimento di azioni è prevista per aprile 2026. La nuova società madre sarà quotata alla Borsa di Tokyo entro agosto 2026.

Al momento della data effettiva del trasferimento delle azioni, è previsto che Honda nomini la maggioranza di tutti gli amministratori interni ed esterni della holding congiunta, così come il presidente. Inoltre, le società prevedono di continuare a coesistere e a sviluppare i marchi detenuti in modo paritario. Quanto alla genesi dell’operazione, le basi per una partnership sempre più strutturata tra Nissan e Honda erano già state gettate dai memorandum firmati nel corso dell’anno, ratificando una collaborazione sempre più stretta nel campo delle tecnologie di elettrificazione dei veicoli e dell’Intelligenza Artificiale.

Un percorso quasi obbligato dal momento che nelle stesse dichiarazioni ufficiali dei due costruttori, viene sottolineato il “contesto di drammatici cambiamenti che hanno interessato entrambe le aziende e l’industria automobilistica”. In una conferenza stampa, l’amministratore delegato Mibe ha dichiarato che le aziende hanno bisogno di maggiori dimensioni per competere nello sviluppo di nuove tecnologie nei veicoli elettrici e nella guida intelligente. Mentre per il presidente e ceo di Nissan, Makoto Uchida, questo è “un momento cruciale: se sarà realizzata, credo che unendo i punti di forza di entrambe le aziende, possiamo offrire un valore senza pari ai clienti che nel mondo apprezzano i rispettivi brand. Insieme possiamo creare una modalità unica per loro per godersi le auto che nessuna delle due aziende può raggiungere da sola”. La sfida cinese è accettata.


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