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Tagikistan, la guerra civile torna in Asia centrale

Tornano le violenze a sfondo etnico in Tagikistan. Nelle ultime ore nella provincia di Gorno-Badachschan, parte orientale del paese centroasiatico, sono ripresi i vecchi contrasti tra l’opposizione armata a tendenza islamista e il governo. Le vittime accertate finora sarebbero almeno una dozzina mentre negli ospedali della capitale Duschambe si stanno radunando i parenti dei soldati coinvolti negli scontri.
 
Alla testa dell’opposizione armata vi sarebbe l’ufficiale delle guardie di frontiera, Tolib Ajembekov che durante la guerra civile degli anni novanta guidava unità dei mujaheddin e dopo la stipula degli accordi di pace del 1997 comandava la zona di frontiera di Ischkaschim. Da qui è possibile controllare il corridoio di Wakhan, uno dei punti strategici per il contrabbando di droga e armi. E per i profitti che è possibile lucrare su ogni forma di attività illegale.


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