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Piano Mattei, tutte le sinergie del sistema Italia per la fase due

Due eventi nelle stesse ore a Roma illustrano la portata del progetto italiano: il Forum Italia Africa Business Week alla Farnesina e un seminario promosso da Confindustria Assafrica & Mediterraneo. Cirielli: “Alla base del progetto c’è uno spirito che è il cuore vero del Piano Mattei, una grande sfida geopolitica ed economica”

L’ottava edizione del Forum Italia Africa Business Week alla Farnesina coincide con l’anniversario di presentazione del Piano Mattei. Lo scorso anno a fine gennaio il governo illustrò ai partner stranieri, Ue su tutti, il progetto per l’Africa, alla presenza di numerosi leaders dei paesi interessati. In questo anno di interlocuzioni e di iniziative è cresciuta di pari passo l’attenzione internazionale verso il piano (compresi i grandi gruppi Usa) anche grazie ad un lavoro incrociato su settori strategici come acqua, formazione, energia, transizione, scuola (come dimostra a missione di Leonardo in Costa d’Avorio). Accanto al forum, l’assemblea di Confindustria Assafrica&Mediterraneo ha acceso un focus al fine di cerchiare in rosso il legame fra l’imprenditorialità in Africa e gli strumenti finanziari dedicati.

Qui Farnesina

Parola d’ordine sinergie. Le chiede Cleophas Adrien Dioma, presidente di Italia Africa Business Week (Iabw) raccontando la percezione del Piano Mattei, ovvero uno strumento che permette di guardare il continente non dall’alto in basso ma “faccia a faccia”. L’occasione del forum con la tavola rotonda «Costruire le competenze per preparare i giovani africani al futuro del lavoro – Il ruolo del settore privato» è utile per costruire sinergie che siano vincenti per l’Africa, “per l’Italia e dunque per l’Europa”. Un ruolo significativo lo svolgeranno le strutture economiche e le Pmi: in questo senso secondo Dioma l’Italia è il Paese che si adegua di più alla cooperazione con l’Africa “perché ha le piccole imprese e l’Africa è proprio il continente dove le imprese sono piccole”.

Qui Confindustria

Sui rapporti economici e commerciali tra Italia e Paesi africani, ad un anno dal lancio del Piano Mattei, si è concentrato un seminario promosso da Confindustria Assafrica & Mediterraneo, alla presenza di Massimo Dal Checco, presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, e del viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli. Ad illustrare il quadro e i progetti del Piano Mattei in video collegamento, l’ambasciatore Fabrizio Saggio, consigliere diplomatico della premier Giorgia Meloni e coordinatore della Struttura di missione del Piano Mattei.

Il viceministro di FdI ha messo in risalto il sistema governativo attivato “in tutte le sue articolazioni, istituzionali e finanziarie, a sostenere lo sforzo sul piano economico e diplomatico dell’internazionalizzazione del sistema Paese”. Alla base del progetto c’è uno spirito che “è il cuore vero del piano Mattei, una grande sfida geopolitica ed economica”. Proprio quel sistema si è plasticamente evidenziato all’assemblea di Assafrica & Mediterraneo, con la simultanea presenza dei vertici di Cdp, Sace, Simest, Ice, e di aziende come i gruppi Bf, Umana, Eemaax. “Abbiamo la necessità di sostenere lo sviluppo dell’Africa – ha sottolineato Cirielli – una miniera di risorse materiali e immateriali. E noi vogliamo avere accesso a quel mercato. Vogliamo avere a che fare con nazioni forti, libere e sovrane con cui interloquire, conquistandone l’amicizia dando amicizia, vogliamo fare politica estera in maniera intelligente”.

Il prossimo passo

Il prossimo passo, secondo Fabrizio Saggio, è l’internazionalizzazione e l’europeizzazione del piano, elemento tra l’altro anticipato dal presidente del consiglio in occasione della conferenza stampa di inizio anno rispondendo ad un quesito di Formiche.net. Fino ad oggi per il coordinatore della struttura di missione per l’attuazione del piano Mattei “moltissimo è stato fatto sia in termini di messa a terra di progetti sia in termini di messa a punto di strumenti finanziari, con uno spirito di concretezza e ascolto”.

Saggio si è soffermato su tre aspetti: l”interesse nazionale del progetto che punta a mettere a fattor comune le eccellenze del Sistema Italia con l’obiettivo di creare partenariati mutualmente benefici con il continente africano; l’esigenza rispondere alla necessità di sostenere l’accesso del continente all’energia ( basti pensare che più di 600 milioni di persone in Africa non hanno disponibilità di energia elettrica); l’estensione a cinque nuove Nazioni come Angola, Ghana, Mauritania, Senegal con cui il governo sviluppera’ nuove iniziative in coordinamento con l’Unione Africana.

Chi c’era

Presenti Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti; Alessandra Ricci, amministratrice delegata di Sace; Pasquale Salzano, presidente di Simest; Matteo Zoppas, presidente dell’Agenzia Ice (in videocollegamento); Maria Raffaella Caprioglio, presidente di Umana; Federico Vecchioni, amministratore delegato di Bf Spa; Giuseppe D’Alessandro, Business Development Manager di Eemaxx Group; Antonio Gozzi, Special Advisor per l’Autonomia strategica europea, il Piano Mattei e la competitività di Confindustria.

Agenda Piano Mattei

Infine due eventi legati al Piano Mattei. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, domani sarà a Palermo in occasione dell’evento “Digital Connectivity and Mediterranean: investment opportunities, innovation and sustainable development”, una due giorni promossa dal Mimit in collaborazione con la piattaforma strategica D4D Hub della Commissione Ue per riflettere sull’innovazione e lo sviluppo sostenibile nell’area del Mediterraneo, in linea con gli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa. Inoltre una delegazione di Leonardo guidata dal presidente Stefano Pontecorvo si trova in Costa d’Avorio per il piano Mattei: le tecnologie dell’azienda italiana verranno messe in comune con il governo locale all’interno del piano di collaborazione. Nello specifico si tratta di applicazioni tecnologiche di Leonardo nel settore agricolo, in quello della cyber sicurezza, nella digitalizzazione, nella sanità. Non solo Costa d’Avorio, la delegazione italiana proseguirà la missione in visita in altri paesi del Nord Africa.


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