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Dall’Ue un miliardo per combattimento terrestre, cibernetica e resilienza energetica

La Commissione europea ha adottato il quinto Programma annuale del Fondo europeo per la Difesa, destinando oltre un miliardo di euro a progetti innovativi nei settori chiave della Difesa. Con focus su aree come il combattimento terrestre, la cibernetica e la resilienza energetica, l’iniziativa mira a supportare il tessuto industriale europeo e a stimolare l’innovazione, in particolare attraverso il supporto a start-up e Pmi

La Commissione europea ha dato il via al quinto Programma di lavoro annuale del Fondo europeo per la Difesa (Edf), mettendo sul piatto 1,065 miliardi di euro per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative per la Difesa. Come spiegato da Andrius Kubilius, commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, questo intervento mira a rafforzare le capacità difensive dell’Unione, favorire l’innovazione tecnologica e promuovere la competitività industriale sul continente.

Il Programma 2025 si concentra su aree fondamentali come il combattimento terrestre, lo Spazio, il combattimento aereo, la resilienza energetica e la transizione ambientale, settori nei quali l’Europa è chiamata a recuperare terreno e a diversificare le proprie capacità. Il piano prevede misure pensate per dare una spinta alle piccole e medie imprese, particolarmente coinvolte attraverso l’Eu Defence innovation scheme (Eudis), un’iniziativa specifica volta a stimolare l’ingresso di idee fresche nel settore della difesa.

Nel dettaglio, il piano dell’Edf si articola su numerose linee di intervento, con un forte accento sullo sviluppo di tecnologie avanzate e disruptive. Più di 40 milioni di euro sono destinati a settori chiave come la difesa cibernetica, il combattimento navale, la guerra sottomarina e l’evoluzione dei sistemi di simulazione e addestramento. L’obiettivo è quello di rendere l’Europa meno vulnerabile in ambiti cruciali, potenziando le capacità di adattamento alle nuove sfide globali, da quella energetica a quella tecnologica.

Particolare attenzione viene riservata anche alle tecnologie abilitanti, come l’intelligenza artificiale applicata alla difesa e i sistemi complessi di distribuzione delle informazioni. Infatti, il 4% del bilancio del Programma è riservato a iniziative che puntano su innovazioni dirompenti, in grado di rivoluzionare il panorama difensivo europeo nei prossimi anni.

Il sostegno alle piccole e medie imprese

La promozione dell’innovazione è uno degli obiettivi principali del Programma 2025, come dimostra il continuo sostegno all’Eu defence innovation scheme (Eudis). Questo programma offre finanziamenti e servizi a start-up, Pmi e centri di ricerca, con l’obiettivo di superare le barriere all’ingresso nel mercato della difesa e incentivare lo sviluppo di soluzioni pionieristiche. Tra le novità del 2025, spicca una sfida tecnologica focalizzata sull’intelligenza artificiale e il supporto a iniziative che mirano a creare sinergie tra i settori civile e militare, in particolare nei campi dello spazio e della resilienza energetica.

Non mancano, inoltre, opportunità concrete per accelerare il percorso di crescita delle Pmi attraverso finanziamenti a cascata, le start-up possono ottenere il supporto necessario per avviare progetti innovativi e affrontare le sfide competitive del settore. 

Il ruolo dell’Edf 

Il Fondo Europeo per la Difesa rappresenta lo strumento principale della Commissione Europea per la ricerca collaborativa in ambito difensivo, complementando gli sforzi degli Stati membri e stimolando la cooperazione tra imprese e istituti di ricerca. Con un budget complessivo di 7,3 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, l’Edf si concentra su due obiettivi principali: finanziare la ricerca per affrontare le minacce alla sicurezza emergenti e co-finanziare lo sviluppo di capacità che potenzino la prontezza operativa dell’Europa.

L’integrazione con la piattaforma Strategic technologies for Europe (Step), che prevede un finanziamento di 1,5 miliardi di euro per il periodo 2024-2027, consentirà di ampliare ulteriormente l’investimento in settori strategici come le tecnologie digitali, le innovazioni deep-tech e le soluzioni sostenibili per l’energia.

Dal 2021, quando il regolamento dell’Edf è entrato in vigore, la Commissione europea ha già stanziato 5,4 miliardi di euro per il settore della difesa. Un impegno che mira a ridurre la frammentazione degli investimenti, rafforzare la cooperazione industriale tra Stati membri e incrementare l’interoperabilità tra i vari settori della difesa. Il Programma 2025 è allineato con le priorità europee in materia di sicurezza, come stabilito dallo Strategic compass del 2022, e si concentra su iniziative in grado di rispondere alle minacce emergenti, con particolare attenzione alla sinergia tra ricerca e sviluppo.


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