Nel giro di pochi giorni il governo italiano ha discusso delle dinamiche indo-mediterranee con India, Uae e ora Egitto. Roma punta a essere un player nelle dinamiche regionali. Cosa racconta la telefonata tra Meloni e Al-Sisi
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un colloquio telefonico con il capo di Stato egiziano, Abdel Fattah Al-Sisi, per discutere i principali dossier della cooperazione bilaterale. Al centro delle discussioni di ieri, temi chiave come le energie rinnovabili e l’agricoltura sostenibile nell’ambito del Piano Mattei per l’Africa, ma anche gli scambi culturali e l’immigrazione, la sicurezza della connettività e la geopolitica mediorientale. Sul tavolo anche la crisi prodotta dalla guerra tra Israele e Hamas e le sue implicazioni per la stabilità regionale.
Il dialogo si inserisce in un quadro più ampio di rafforzamento del ruolo dell’Italia nell’Indo-Mediterraneo. Il governo Meloni sta consolidando le relazioni con i principali attori dell’area, come dimostrano i recenti contatti di alto livello con India ed Emirati Arabi Uniti. L’intesa con Il Cairo si colloca in questo percorso, in linea anche con la Strategic and Comprehensive Partnership firmata lo scorso anno tra Ue ed Egitto, che riconosce il Paese nordafricano come partner cruciale per la gestione delle rotte migratorie, il commercio e la stabilità regionale.
La centralità dell’Egitto nello scenario geopolitico è rafforzata dal ruolo strategico del Canale di Suez, snodo fondamentale per i traffici globali. Nonostante lo sviluppo di rotte alternative come l’India-Middle East-Europe Economic Corridor (Imec), Suez rimane un punto di passaggio imprescindibile per i flussi commerciali diretti in Europa, ma ancora turbolento — come analizzava su Decode39 Martin Kelly (Eos Risk). L’Italia è un attore centrale in questo contesto, anche perché detiene attualmente il comando della missione europea “Aspides”, finalizzata a garantire la sicurezza marittima nel Mar Rosso dopo gli attacchi Houthi alle navi commerciali.
La cooperazione tra Italia ed Egitto si estende dunque anche alla gestione delle crisi regionali. Il Cairo sta cercando di ritagliarsi un ruolo chiave nella fase post-bellica a Gaza, proponendo un piano di ricostruzione e stabilizzazione sostenuto dai Paesi arabi. Il progetto sarà discusso il 4 marzo in una riunione della Lega Araba al Cairo e punta a definire il futuro della Striscia dopo la guerra tra Israele e Hamas. In questo contesto, l’interlocuzione con Roma potrebbe servire a coinvolgere l’Italia nell’iniziativa, considerato il tradizionale impegno italiano in operazioni umanitarie e di supporto diplomatico nella regione.
L’approfondimento della partnership con l’Egitto si inserisce dunque in una strategia più ampia, che vede l’Italia continuare nel rafforzamento della propria presenza nel Mediterraneo allargato, bilanciando le priorità europee con i propri interessi geopolitici ed economici. Il modo in cui questo impegno si tradurrà in iniziative concrete sarà decisivo per il ruolo di Roma nei nuovi equilibri della regione.