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Leonardo e Baykar, un asse strategico per dominare il mercato europeo dei droni

Leonardo e Baykar hanno siglato un accordo strategico per rafforzare il settore europeo dei droni, puntando a un polo di eccellenza per la progettazione e lo sviluppo di Uav avanzati. La joint venture mira a colmare il ritardo del Vecchio continente con l’Italia in prima linea e possibili sinergie anche guardando al programma per il caccia di sesta generazione Gcap

Un’alleanza strategica per la supremazia nel settore unmanned. È questo l’obiettivo che si sono poste Leonardo e Baykar Technologies siglando il memorandum of understanding con cui le due realtà hanno posto le basi per una joint venture destinata a rafforzare il comparto europeo dei sistemi aerei senza pilota (Uav). L’accordo mira a integrare le competenze di due gruppi della difesa creando un polo di eccellenza per progettazione, sviluppo, produzione e manutenzione di sistemi unmanned. Come sottolineato nel corso della presentazione della nuova partnership da Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, l’industria della difesa “sta attraversando sfide inedite come i sistemi senza pilota, l’intelligenza artificiale, il caccia di sesta generazione, la cyber-security e lo spazio. In questo scenario, siamo convinti che la cooperazione tecnologica sia necessaria e urgente per accelerare il progresso e garantire la sicurezza globale”.

Un matrimonio di competenze

L’intesa si fonda su sinergie industriali ben definite. Da un lato, Baykar porta in dote le proprie avanzate piattaforme senza pilota, ampiamente testate sul campo e apprezzate a livello internazionale. Dall’altro, Leonardo mette a disposizione la sua esperienza nei sistemi di missione, nei payload e nella certificazione aeronautica europea. Un connubio che punta a catturare una quota significativa del mercato UAV europeo, destinato a superare i cento miliardi di dollari nei prossimi dieci anni. “Con Baykar, diamo vita a un nuovo player di riferimento nelle tecnologie unmanned, che rivestiranno un ruolo sempre più centrale nel futuro della Difesa”, ha detto ancora Cingolani, a cui ha fatto eco Selçuk Bayraktar, presidente e Cto di Baykar: “Abbiamo lavorato già con Leonardo, integrando i loro sistemi sulle nostre piattaforme. Ora, la sinergia e la chimica che c’è tra le due realtà si è allineata magicamente con lo shift strategico globale. Un’opportunità per costruire insieme gli strumenti per la supremazia aerea del futuro”.

Verso un’Europa più forte nel settore della difesa

L’accordo tra Leonardo e Baykar si inserisce in un quadro più ampio di rafforzamento della capacità europea nel settore degli UAV, tradizionalmente dominato da attori statunitensi e israeliani. Se da un lato l’Eurodrone rappresenta un passo avanti per l’autonomia tecnologica del continente, dall’altro, secondo Cingolani, “non basta: servono più alleanze strategiche per recuperare il tempo perso e rendere l’Europa competitiva”. Un rafforzamento dell’industria della difesa europea, secondo l’ad di Leonardo, non è solo un’esigenza industriale, ma una questione di sicurezza geopolitica. “Nessuno vuole un’Europa irrilevante o schiacciata tra potenze più grandi”, ha affermato, sottolineando la necessità di investire per diventare un partner solido e affidabile all’interno della Nato.

Scenari futuri, guardando al Gcap?

La collaborazione con Baykar potrebbe rappresentare solo il primo passo di un’espansione più ampia. Alla domanda su possibili collaborazioni sul caccia di sesta generazione Gcap, che prevedrà una forte componente unmanned, con sciami di droni e forse anche un gregario senza pilota. Su questi scenari, molto futuri, Cingolani ha ribadito che “il progetto Gcap sta seguendo la sua roadmap, ora stiamo nominando gli organi, i vari amministratori delegati, il team e poi la parte tecnica sta lavorando”. Tuttavia, ha specificato l’ad, “i primi prototipi li vedremo tra dieci anni, intanto dobbiamo conoscere i requisiti. Ancora non sappiamo nemmeno dove andranno i droni, sulle ali? Come gregari? È troppo presto”. Certamente però “ci sarà la necessità di mezzi unmanned, e sviluppare nuove tecnologie”

La strategia industriale e tecnologica

L’accordo prevede un impegno congiunto su diverse linee di sviluppo, tra cui sistemi UAV di nuova generazione, C4I (Command, Control, Communications, Computers, and Intelligence), mission systems integrati e applicazioni di intelligenza artificiale. Il focus sarà sull’interoperabilità in ecosistemi multi-dominio, elemento cruciale per la competitività nel settore della difesa. “La partnership con Leonardo rappresenta un punto di svolta”, ha sottolineato Bayraktar. “Abbiamo sempre puntato all’innovazione nel settore unmanned e questa alleanza ci consentirà di unire le nostre tecnologie con il know-how di Leonardo nei sistemi C4I e nell’intelligenza artificiale per sviluppare soluzioni all’avanguardia.”

I siti italiani coinvolti

La joint venture avrà il suo fulcro in Italia, con un ruolo chiave per alcuni stabilimenti strategici di Leonardo. Ronchi dei Legionari sarà il centro di eccellenza per le tecnologie unmanned, Torino e Roma si occuperanno della produzione e dello sviluppo di soluzioni multi-dominio, mentre Nerviano sarà dedicato alle sinergie nel settore spaziale. Cingolani ha inoltre aperto alla possibilità di un coinvolgimento del sito di Grottaglie per la componentistica strutturale, confermando la volontà di massimizzare il ritorno industriale in Italia.


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