Il gruppo elettrico chiude il 2024 con utili a 7,1 miliardi, in accelerazione del 9,6% sul 2023. Il dividendo sale a 0,47 euro, mentre la guidance per il 2025 è confermata. E il ceo Cattaneo non esclude nuove acquisizioni
L’estero traina i conti di Enel. Il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha chiuso il 2024 con ebitda e utile netto in crescita, attribuendo il risultato all’evoluzione positiva del business integrato in Iberia, vale a dire la controllata Endesa, e nelle Americhe. Spagna, Stati Uniti e America Latina hanno dunque più che compensato la lieve flessione in Italia. Nel dettaglio, al termine di una giornata piuttosto tonica per il titolo in Borsa (+0,4%), Enel ha presentato al mercato conti forti di un ebitda ordinario salito a 22,8 miliardi di euro (+3,8%) e un utile netto ordinario a 7,13 miliardi (+9,6%).
I ricavi, invece, sono scesi a 78,947 miliardi (-17,4%) a causa dei minori volumi di energia termoelettrica prodotta e alla diminuzione delle quantità di energia elettrica e gas vendute nei mercati finali, in un regime di prezzi decrescenti, unitamente alle variazioni di perimetro. L’indebitamento finanziario netto, poi, è sceso a 55,767 miliardi (-7,3% da 60,163 miliardi a fine 2023).
“I solidi risultati economici e finanziari confermano le capacità del gruppo. La guidance per l’intero anno 2025 è pienamente confermata”, ha chiosato il ceo Cattaneo, “sulla base della visibilità che abbiamo dell’evoluzione, volta a catturare ulteriori opportunità di crescita redditizia e garantire una remunerazione attraente per i soci con il dividendo e con il buyback”. E in effetti, per il 2025 il gruppo elettrico prevede un ebitda ordinario tra 22,9 e 23,1 miliardi di euro, un utile netto ordinario tra 6,7 e 6,9 miliardi e un dividendo base fisso di 0,46 euro che potrà essere integrato col meccanismo di payout.
I numeri del 2024 hanno comunque permesso a Enel di proporre all’assemblea degli azionisti un dividendo di 0,47 euro per azione a valere sull’esercizio 2024. Si tratta di un aumento del 9% rispetto al 2023, in linea con le previsioni del piano strategico 2025-27, che prevede un dividendo per azione fisso di 0,46 euro per l’intero arco di piano e un potenziale ulteriore incremento fino a un payout del 70% sull’utile netto ordinario del gruppo.
Cattaneo ha anche aperto a eventuali operazioni di M&A. “Per fusioni e acquisizioni guardiamo a tutti i Paesi del Sud America con la prospettiva di ritorni profittevoli. Abbiamo interesse ma”, ha specificato il top manager nella call con gli analisti, “non vogliamo comprare a qualsiasi prezzo”.