Un’inchiesta del Frankfurter Allgemeine accusa Konstantin Khrapov, collaboratore di un deputato tedesco, di avere legami con i servizi russi. Lui nega, ma il Bundestag è sotto pressione per il rischio di infiltrazioni nemiche
Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha rivelato lo scorso 12 marzo che un cittadino di nazionalità russa con presunti legami con l’Fsb, il servizio di sicurezza interna di Mosca, avrebbe lavorato nell’ufficio parlamentare del deputato tedesco Christian Hirte dal marzo 2023 fino alla fine del 2024. L’uomo, a cui inizialmente ci si riferiva come “Konstantin K.”, è stato successivamente identificato come Konstantin Khrapov. Secondo il quotidiano tedesco, Khrapov sarebbe stato da tempo sospettato di collaborare con i servizi segreti russi, e un’agenzia di sicurezza tedesca avrebbe confermato tali legami. Khrapov ha però respinto le accuse, definendo l’articolo della Faz un prodotto di lotte politiche interne al Bundestag. In un canale Telegram appositamente creato per rispondere alle accuse, Khrapov ha sostenuto che il giornale non abbia presentato prove concrete a supporto delle affermazioni.
Khrapov ha spiegato di aver contattato Hirte dopo l’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, dichiarando di essere fuggito all’estero. Dopo un incontro a Berlino il parlamentare tedesco gli ha offerto un impiego nel suo ufficio, ritenendolo un oppositore del regime di Putin. Tuttavia, consapevole dei suoi legami passati con il sistema russo, Hirte aveva sottoposto il curriculum di Khrapov a un’agenzia di sicurezza tedesca per un controllo. Nel 2023, Hirte avrebbe ricevuto una segnalazione sui possibili legami di Khrapov con l’Fsb, ma gli sarebbe stato consigliato di non interrompere immediatamente il rapporto di lavoro per non destare sospetti. Alla fine del 2024, il contratto di Khrapov è giunto a naturale scadenza. Nonostante l’accesso al Bundestag garantito dal suo tesserino, Hirte ha dichiarato che Khrapov non aveva chiavi dell’ufficio, né accesso ai dati interni. Il suo ruolo era principalmente legato ai rapporti con l’opposizione russa esiliata e alla redazione di documenti sulla situazione politica russa.
Khrapov ha collaborato con il Center for Analysis and Strategies in Europe, un think tank che si occupa dei Paesi post-sovietici e della diaspora russa. Secondo Dmitry Gudkov, uno dei fondatori del Case, Khrapov non lavorava ufficialmente per il centro, ma si occupava di promuovere alcuni dei suoi report presso il Bundestag e vari ministeri tedeschi. Gudkov ha aggiunto che non vi erano motivi per dubitare dell’opposizione di Khrapov al regime di Putin e che i servizi di sicurezza tedeschi avevano già effettuato le dovute verifiche.
Secondo il Frankfurter, il curriculum di Khrapov mostra legami con il governo russo. Tra il 2014 e il 2016, ha lavorato per un’organizzazione non governativa che si occupava delle relazioni con la regione separatista georgiana dell’Abkhazia per conto dell’amministrazione Putin; Khrapov avrebbe inoltre ricoperto incarichi in associazioni giovanili vicine al governo russo. Secondo il database dell’app GetContact, alcuni utenti avrebbero etichettato il numero di Khrapov con nomi come “truffatore” o “informatore dell’Fsb”.
Nel 2020, ha iniziato a lavorare nell’ufficio moscovita della Fondazione Konrad Adenauer, che promuove valori democratici e ha legami con il partito tedesco Cdu. In quel contesto ha conosciuto Hirte, che si è sempre mostrato interessato alla Russia e ha partecipato a conferenze nel Paese.
Khrapov ha dichiarato di essere pronto a testimoniare davanti alle autorità tedesche per dissipare ogni sospetto. Ha inoltre sottolineato che il Bundestag e i servizi di sicurezza tedeschi non hanno mai trovato elementi compromettenti sul suo conto e che le accuse mosse da Faz mirerebbero a colpire il suo ex-datore di lavoro, piuttosto che lui personalmente. La vicenda rimane però al centro del dibattito politico in Germania, sollevando interrogativi sulla sicurezza e sul rischio di infiltrazioni russe nelle istituzioni europee.