È iniziato dalla Luiss di Roma il viaggio 2025 di Ibm per portare nelle regioni italiane tutto il potenziale della combinazione tra tecnologie trasformative e capitale umano adeguatamente formato. Casi pratici e pronti all’uso e un ecosistema affermato per far crescere l’economia del Paese
Intelligenza Artificiale, istruzioni per l’uso. Ha preso il via presso l’Università Luiss, l’evento Ibm AI experience on tour. Realizzato con la collaborazione con la stessa Luiss e di Red Hat, si tratta della prima tappa del 2025 di un ciclo di incontri sul territorio italiano volto a esplorare le ultime funzionalità e le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale anche di tipo generativo e agentico a supporto della produttività e dell’efficienza di aziende pubbliche e private. I responsabili delle imprese del territorio hanno in particolare avuto l’opportunità di ascoltare e testare, attraverso la testimonianza di rappresentanti istituzionali e di esperti, e la partecipazione a un tour esperienziale, come utilizzare al meglio watsonx, il portfolio di soluzioni di AI generativa di Ibm, progettato per il mondo business e basato su un approccio aperto, etico e responsabile.
D’altronde, in un territorio che può contare su una vocazione turistica senza pari, una profonda tradizione agricola e artigianale, e non da ultima, su una solida industria manifatturiera e di trasformazione, la sfida della transizione digitale può essere affrontata solo includendo l’Intelligenza Artificiale generativa e agentica. Le imprese, da parte loro, hanno bisogno di un’AI che sia pensata e sviluppata per le loro esigenze, che permetta la scalabilità necessaria a fronteggiare le sfide traendo valore dalla loro risorsa più importante: i dati, che sono al centro della capacità trasformativa. La stessa Intelligenza Artificiale permette applicazioni in numerosi casi d’uso, a partire dai più semplici, come il supporto alle risorse umane, l’interazione con i clienti finali e l’ottimizzazione IT, a quelli più complessi e specifici, come il monitoraggio delle infrastrutture, che richiedono una rivisitazione profonda di processi e logiche operative.
“L’Intelligenza Artificiale è una trasformazione che le istituzioni devono governare con visione strategica, assicurando che l’innovazione sia un motore di crescita sostenibile e inclusiva per cittadine, cittadini e imprese. Il vero tema non è la tecnologia in sé, ma la sua gestione. Servono regole chiare, infrastrutture adeguate, forte investimento nelle competenze e il settore pubblico ha il dovere di essere protagonista, creando le condizioni per un’innovazione sicura, accessibile ed etica. Roma sta affrontando questa sfida con un modello che valorizza la collaborazione tra istituzioni, imprese e università. Costruire un ecosistema dell’innovazione significa promuovere la formazione digitale, colmare il divario di competenze e aumentare la partecipazione femminile nelle Stem, affinché l’AI diventi un reale strumento di crescita e competitività”, ha chiarito Monica Lucarelli, assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale.
Mentre secondo Tiziana Tornaghi, general manager consulting di Ibm Italia, “l’Intelligenza Artificiale, in particolare quella generativa, rappresenta una rivoluzione culturale che coinvolge tutte le sfere della società, dalle istituzioni alle imprese di ogni dimensione. La nuova frontiera del cambiamento si estende ulteriormente con l’avvento degli AI Agentic, nuovi ‘attori aziendali’ in grado di apprendere, adattarsi e interagire in modo autonomo. Tuttavia, come per ogni trasformazione, la loro adozione richiede un approccio strategico su come integrarli in funzione degli obiettivi aziendali, nonché un investimento nella formazione di competenze e nella creazione di un ecosistema che governi questo cambiamento. Ibm crede nel valore di un’AI aperta e responsabile e promuove iniziative per una comprensione approfondita della tecnologia e delle competenze necessarie a integrare l’AI in modo consapevole e sicuro per il business”.
Più nel dettaglio, in un’area esperienziale dedicata, nel corso dell’incontro, sono state organizzate sessioni di approfondimento e presentati casi d’uso e demo sulle tecnologie trasformative. In particolare, watsonx, il portfolio di soluzioni di genAI di Ibm per ottimizzare processi e aumentarne la produttività, migliorando l’esperienza utente mantenendo salda fiducia e trasparenza. E poi ottimizzare le performance, le resilienza e i costi dell’infrastruttura IT con l’AI e l’automazione, attraverso una experience articolata per comprendere come la combinazione delle tecnologie di automazione di Ibm potenziate dall’AI, possono ottimizzare l’utilizzo delle infrastrutture hardware, riducendone i costi di gestione, e tenere sotto controllo le prestazioni e le anomalie delle applicazioni, aiutando a risolvere gli incidenti IT.
Infine, spazio all’automazione con Ibm Hybrid iPaas (Integration Platform as a service) a Ibm Consulting Advantage, un’experience per testare una piattaforma basata su watsonx che include assistenti addestrati su dati proprietari Ibm, composti da prompt personalizzati, modelli e formati di output progettati per supportare le attività dei consulenti e dei diversi profili professionali di un’organizzazione, al Quantum Computing, per esaminare l’interno di un computer quantistico in modalità immersiva grazie ad un’applicazione di realtà aumentata e alla security. Un punto, quest’ultimo, su cui l’Intelligenza Artificiale sta cambiando il modo in cui le organizzazioni rilevano, rispondono e mitigano gli attacchi, mentre la maturità del calcolo quantistico sta raggiungendo un livello tale da poter ridefinire le regole della sicurezza digitale.