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CK Hutchinson batte in ritirata. Aponte (Msc) e BlackRock puntano ai suoi porti

Nonostante l’operazione sia ancora soggetta a verifiche e approvazioni, l’accordo si distingue per le sue implicazioni geopolitiche. Le pressioni di Pechino, le accuse nei confronti di CK Hutchison e i dettagli sulla struttura dell’operazione evidenziano come questo affare rappresenti una sfida complessa per Li Ka-shing, dimostrando l’evoluzione del panorama degli investimenti portuali a livello globale

Gianluigi Aponte, patron di MSC, sta emergendo come il principale investitore del consorzio che mira ad acquistare 43 porti da CK Hutchison Holdings, l’impero costruito dal magnate hongkonghese Li Ka-shing. Fonti vicine alla trattativa hanno rivelato che l’accordo, annunciato a marzo e valutato 23 miliardi di dollari, ha attirato l’attenzione globale non solo per l’importanza economica, ma anche per le implicazioni geopolitiche, tanto da attirare l’ira della Cina in merito al coinvolgimento degli Stati Uniti.

Il gruppo di acquirenti, noto come consorzio BlackRock-TiL nella prima fase dell’annuncio, vedrà Terminal Investment Ltd. (TiL), con sede a Ginevra e controllata dalla famiglia Aponte tramite MSC, diventare l’unico proprietario di tutti i porti al termine della transazione, ad esclusione di due terminal situati a Panama. Per questi ultimi, Global Infrastructure Partners – la divisione di investimento statunitense di BlackRock – deterrà il 51% della proprietà, mentre TiL manterrà il restante 49%. Questi impianti strategici sul Canale di Panama rappresentano circa il 4% del valore totale dell’accordo, che una volta concluso garantirà a CK Hutchison oltre 19 miliardi di dollari in contanti.

L’operazione è tuttora in attesa della dovuta due diligence, delle verifiche fiscali e contabili e dell’approvazione da parte degli enti regolatori delle diverse giurisdizioni in cui si trovano i porti. Gli acquirenti si sono inoltre impegnati a mantenere inalterata la gestione dei terminal e le regole operative attuali, dato che la maggior parte degli impianti è destinata ad un uso comune e aperta a tutte le compagnie di navigazione, senza discriminazioni.

Il nuovo assetto chiarisce come verranno suddivise le attività portuali in quello che è diventato l’accordo più geopoliticamente delicato nella carriera di Li Ka-shing. Il magnate, noto per la sua lunga carriera e per i rapporti di vecchia data con i membri del consorzio, si trova ora a dover fare i conti con forti pressioni da parte di Pechino, che ha esercitato insistenze per bloccare l’operazione che coinvolge gli asset ambiti dal presidente americano Donald Trump, e con l’attenzione crescente da parte delle autorità di Panama. Quest’ultima ha, infatti, visto il suo principale revisore contabile accusare CK Hutchison di presunti illeciti, accuse che la holding di Hong Kong ha prontamente negato.

Inoltre, BlackRock e l’investitore statale di Singapore, GIC Pte, contano una quota combinata di minoranza pari a circa il 30% in TiL, che gestisce oltre 70 terminal container – inclusi progetti futuri – in 31 Paesi. La vendita, presentata per la prima volta il 4 marzo, ha visto competere meno di dieci offerenti, con il consorzio guidato dagli Aponte scelto in parte per il lungo rapporto personale con Li Ka-shing, ritenuto un indicatore della capacità di gestire con successo questi asset strategici.

Infine, va precisato che, sebbene CK Hutchison Holdings mantenga fuori dall’accordo i porti di Hong Kong e della Cina – le quali rappresentano circa il 12% del fatturato complessivo registrato nelle Isole Cayman – il resto dell’operazione si configura come una delle transazioni portuali più complesse e cariche di tensioni geopolitiche degli ultimi anni, con la promessa di una trasformazione radicale nel panorama della gestione portuale globale.


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