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L’India manovra in Africa. Ecco la dimensione marittima della strategia indo-mediterranea

Le manovre indiane organizzate con alcuni Paesi africani indicano come la sicurezza dell’Indo-Mediterraneo sia un affare condiviso tra tre continenti: Europa, Africa e Asia. Ecco il valore geopolitico di Aikeyme (e Sagar)

L’India ha inaugurato la sua più grande esercitazione navale congiunta di sempre, coinvolgendo nazioni africane, consolidando un’iniziativa che va oltre la cooperazione militare e inserendo tutto in una più ampia proiezione strategica nell’Oceano Indiano e nel Mediterraneo allargato — ossia in quello che ormai definiamo “Indo-Mediterraneo”. L’esercitazione, denominata “Aikeyme”, è iniziata domenica a Dar es Salaam ed è co-ospitata dalla Tanzania, coinvolgendo altre otto nazioni, tra cui Kenya, Madagascar, Mauritius e Sudafrica.

Le manovre — articolate in una “fase portuale” e una “fase in mare” — puntano a rafforzare la presenza indiana nella regione, anche in funzione anti-pirateria e di capacity building marittimo. Il vice ministro della Difesa indiano, Sanjay Seth, ha partecipato all’apertura, confermando l’intenzione di rendere Aikeyme un evento biennale.

Ma dietro la dimensione operativa si cela una più ampia ambizione geopolitica. Come sottolinea un’analisi pubblicata da Cnky, sito specializzato sulle dinamiche indo-mediterranee, Aikeyme rappresenta un tassello strategico nella visione marittima dell’India, che mira a costruire un arco di stabilità e influenza nell’Indo-Mediterraneo. In questo schema, le partnership con i Paesi africani rivieraschi sono centrali per contrastare l’espansione di influenza di altri attori e per bilanciare la crescente minaccia convenzionale e non convenzionale (ossia quella di player statuali e non).

L’esercitazione si inserisce infatti nel più ampio concetto di Ios Sagar (acronimo di Security and Growth for All in the Region), lanciato da Nuova Delhi per promuovere sicurezza cooperativa e sviluppo condiviso nel bacino indoceanico. Aikeyme contribuisce a rafforzare le connessioni Sud-Sud e a posizionare l’India come partner di riferimento per i Paesi africani costieri in cerca di alternative strategiche, per esempio alla Cina — meno attiva in queste settimane.

L’Indo-Mediterraneo emerge così come nuovo spazio geostrategico in cui l’India intende giocare un ruolo da protagonista, anche proiettando potenza navale, sviluppando infrastrutture portuali dual use, promuovendo interdipendenze logistiche e tecnologiche, e interoperabilità militare. In questo contesto, iniziative come Aikeyme assumono un valore moltiplicatore per la postura indiana nella competizione globale.

Questa postura marittima si riflette anche nel rafforzamento delle cooperazioni bilaterali, come dimostra la recente visita a Roma del Defense Secretary indiano, finalizzata ad allineare India e Italia in materia di sicurezza navale e industriale nel quadro dell’Indo-Mediterraneo. Il dialogo strategico tra i due Paesi si muove sempre più verso una visione condivisa dell’oceano come spazio critico per il commercio, l’equilibrio geopolitico e la gestione delle crisi. Parallelamente, l’accordo tra la Guardia Costiera indiana e quella degli Emirati Arabi Uniti, annunciato in questi giorni, rafforza la cooperazione marittima e la capacità di risposta congiunta a minacce ibride e traffici illeciti. Entrambi i movimenti confermano come l’India stia consolidando una rete di partenariati a geometria variabile per ancorare stabilità, sviluppo e deterrenza nell’Indo-Mediterraneo, riaffermando la sua ambizione di potenza marittima responsabile e connessa.

(Foto: @IndiainTanzania)


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